Cari Amici FIAE,
durante le presentazioni della mia raccolta mi viene chiesto spesso cosa mi abbia portata a scegliere questo titolo. In breve la storia. In un periodo della mia vita piuttosto complicato scrivo una poesia intitolandola, appunto, "Succo di melagrana". E' una poesie di quelle che ti vengono di getto, senza ombra di programmazione. La posto nel mio blog e poi la metto da parte in una cartella del mio pc. Quando decido di provare a pubblicare i miei racconti mi viene in mente che quei versi possono ben costituire un collante per l'intera silloge. L'idea piace al mio editore che decide di appoggiare la mia scelta.
Succo di melagrana
Mi chiedi come sono
e insisti per saperlo.
Io sono io
e non so spiegarlo
talvolta neanche a me.
Sono tessuto leggero di
pashmina del Kashmir,
morbida e avvolgente dal
disegno piccolo e ricercato,
e non pezza di velluto di seta
sfrontatamente
impositiva;
sono argento indiano
lavorato con turchese o
ametista
e non trilogy di brillanti
in elegante confezione regalo.
Sono sottobosco d’autunno
dorato
e non esplosione di verde rigoglio
estivo.
Sono tramonto che sfuma nel blu violetto della sera
o alba che tinge appena di luce e colori
tenui l’orizzonte
e non mezzogiorno accecante
e torrido.
Felice di essere così,
semplicemente.
A volte anche senza parole,
mai più senza speranze
o amore verso me stessa.
Con una piantina
da crescere sul mio balcone,
o un fiore da curare,
in un goccio d’acqua
in un vaso di vetro
colorato
in camera
da me.
Succo agrodolce
di melagrana
che ti disseta
con discrezione
lasciando traccia
vermiglia
indelebile
sulla tua mano.
L. Guida