00 03/05/2012 14:24
Allora, devo assolutamente raccontare l'episodio di stamattina sulla metro. Finora ho letto solo i due primi racconti e devo dire che sono interessanti. Il primo forse è, specie nella prima parte un po' troppo raccontato e poco mostrato, ma è ottimo comunque per l'idea.
I racconti di Luca seguono pari pari la direttiva di Todorov nel suo saggio il Fantastico nella letteratura: non lo cito a memoria perchè non l'ho sotto mano, ma diceva pressappoco che il genere fantastico in narrativa è la trasposizione letterale di certe frasi figurate del tipo: ho letto tanto che mi cascano gli occhi per terra, o ci scommetto la testa...il narratore abile, e Luca Fadda lo è, riesce a sviluppare un racconto da un'iperbole figurata, legata spesso a certe nostre paure della nevrosi metropolitana, come la paura che il nostro cervello diventi come un computer, o che un innocentissimo elettrodomestico, di cui siamo fin troppo schiavi, abbia una doppia valenza demoniaca.
Insomma, la cosa curiosa di stamattina è stata che, mentre leggevo il secondo racconto, quello che parla del Folletto (inteso come elettrodomestico) e di una sua possibile trasformazione, una ragazza che mi stava accanto se l'è letto pari pari insieme a me (io sono gelosissima delle mie letture, addirittura nascondo i titoli di quello che leggo!) e, quando stava per scendere mi ha pregato di rivelarle comne andava a finire e siccome non ho fatto in tempo, s'è fatta dire nome dell'autore e titolo della racolta, chiedendomi se già avesse pubblicato perchè il racconto le era piaciuto moltissimo.
Se non son soddisfazioni queste....
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