Scritto da: (Ipanema) 25/02/2006 15.41
disquisiamo pure... ;)
Oggi invece, soprattutto dopo aver letto manuali e aver cercato in rete e sui libri trattati sulla scrittura, certamente, mi rendo conto che la scrittura è altro.
Non è contemplazione o compiacimento del sè, per esempio, per quanto triste e melanconica o devastante questa contemplazione sia. La scrittura è altro.
Ora, questo "altro" può essere definito in tanti modi, può essere discusso, opinato, inquadrato in questo o quello stile, in questo o quel movimento... ma sempre "altro" rimane. Un "altro" talmente vasto e irraggiungibile (o incontenibile) da restare sempre un po' nebuloso e inafferrabile.
Io voglio afferrare questo "altro". Di questo voglio cibarmi.
Ecco perché cerco di leggere (e voglio leggere, discutere, parlare via forum) di questo.
Non posso farne a meno. Non posso più farne a meno.
E' una delle ragioni per cui me ne vado troppo spesso dai forum dove si smette di parlare di scrittura, di cosa è la scrittura, di come è o deve essere la scrittura, e si finisce per scimmiottare un compiacimento strutturale che non mi si addice.
Lo so... sono compulsiva... :D
Quindi se tu non avessi letto manuali, articoli e trattati sulla scrittura, staresti a riempire pagine di diario piuttosto che a scrivere racconti e improntare romanzi...mi stai dicendo questo?
hummm...
dubito fortemente dubito.
Che fine fa una persona che scrive in contemplazione e autocompiacimento del sé?
scommettiamo che se scrive bene e in quel che dice ci si ritrovano un sacco di persone, diventa un best seller?
di che parliamo Ipa, di conenuti o di forme?
Se mi dici che certe regole e tecniche si apprendono, senza neppure rendersene troppo conto, attraverso la lettura e la riflessione su ciò che si legge...siamo d'accordo. (così come si migliora la comunicazione verbale parlando e riflettendo su che effetto fa quel che si dice e sul come arriva)
Se invece mi dici che per diventare scrittori bisogna passare per manuali e trattati, altrimenti si rischia di non saper andare oltre una scrittura diaristica e di autocompiacimento...non mi trovi d'accordo.
Metti un manuale nelle mani di una persona che non sa cos'è l'autocompiacimento, e avrai la dimostrazione che non sarà lo studio pazzo di un testo a fargli cambiare scrittura.
Non mescoliamo la scrittura con argomenti che riguardano l'ambito della maturità personale.
l'"altro" che cerchi tu può essere qualunque cosa sia "altro" per te.
Intendiamoci...non sto sostenendo che non serva la ricerca o lo studio... serve per tutto,compreso lo scrivere, ma io credo che non esista un qualcosa un dove o un qualcuno che insegni a
essere scrittori.
persino nella recitazione, vale lo stesso principio. Conoscere le tecniche attoriali, certi "trucchetti", la buona dizione, le tecinche di respirazione diaframmatica...sono elementi indispensabili. ma nessun attore ti dirà mai che sono queste cose a fare di lui un attore. e c'è poco da fare: attori si diventa stando sul palco, crescendo interiormente all'interno della propria passione e dimensione attoriale, misurandosi con il risultato delle proprie batture, intonazioni, movenze, negli occhi del pubblico.