È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

 

Uno spazio libero, autonomo, gratuito, autogestito, indipendente da sponsor di qualunque tipo,
che abbia come finalità la collaborazione e l’aiuto reciproco tra autori esordienti.
Uno spazio accessibile anche a lettori che vogliano commentare criticamentegli scritti degli autori.
Un gruppo di lettura critica, un laboratorio di scrittura autogestito.
U
n angolo libero per scambiarsi informazioni, consigli, link, bandi di concorso,
recensioni inerenti la scrittura, la poesia, ma non solo.
Tutti i partecipanti sono gestori, responsabili dei propri scritti, 
Nessun capo, nessun condottiero.
Un posto dove stare principalmente insieme.
Senza clamori ma in pacata armonia


ATTENZIONE: QUESTO FORUM NON ACCETTA PIU' NUOVE RICHIESTE DI ISCRIZIONE FINO A DATA DA DESTINARSI.


PER ISCRIVERSI BISOGNA RICORDARE CHE:

L'accesso al forum non è automatico ma su richiesta.
Leggere attentamente le regole e la mission di questo forum  indicate a questo link.
Dopo essersi registrati su FFZ e aver letto quanto richiesto, si può chiedete l'iscrizione al forum
cliccando su "unisciti" link a destra in alto.
IMPORTANTE:
lasciare sempre un breve messaggio in area "Benvenuti"
sezione "Mi presento" indicando le ragioni che inducono a richiedere l'iscrizione al forum. 
Non saranno accettate richieste di iscrizione senza la presentazione in area "Mi presento"
Qualunque richiesta senza presentazione sul forum sarà automaticamente respinta
 

Questo forum è un gruppo di lettura e di scrittura autogestito.
Gli amministratori  si riserveranno di accettare o rifiutare la domanda di iscrizione.
  

RIEPILOGO:
1. MISSION DEL FORUM: Leggere attentamente chi siamo e la nostra mission, per capire se è il forum che fa per voi:
CLICCA QUI
2. PRESENTAZIONE SU "MI PRESENTO"
CLICCANDO SU QUESTO LINK: e scrivendo breve presentazione di se stessi e ragioni per cui si richiede l'iscrizione al forum;
3. UNISCITI
CLICCANDO SU QUESTO LINK:
4. INTERAGIRE in attesa di approvazione della richiesta, nelle aree pubbliche del forum.
5. REGOLE E DIRITTI DEI FORUMISTI:
CLICCA QUI (tenendo presente che sono abbondantemente più numerosi i diritti che i doveri).


 
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

IL MESTIERE DI SCRIVERE - Raymond Carver

Ultimo Aggiornamento: 27/09/2006 20:55
22/02/2006 20:30
Post: 905
Registrato il: 21/11/2005
Utente Senior
OFFLINE
DA IL MESTIERE DI SCRIVERE di Raymond Carver

Userò questo spazio aperto da KIKI per inserire le sezioni sottolineate dal libro che più mi hanno colpito o ho trovato utilissime:



--------------------------------------------------------------------------------
In una poesia o in un racconto si possono descrivere delle cose, degli oggetti comuni usando un linguaggio comune ma preciso e dotare questi oggetti - una sedia, le tendine di una finestra, una forchetta, un sasso, un orecchino - di un potere immenso, addirittura sbalorditivo. Si può scrivere una riga di dialogo apparentemente innocuo e far sì che provochi un brivido lungo la schiena del lettore.
--------------------------------------------------------------------------------

Non si può recensire un libro come questo, o meglio non può farlo una persona come me...
Una persona come me può solo ascoltare, sottolineare e far tesoro degli importantissimi consigli contenuti in questo libro.

qui di seguito altre citazioni che ho sottolineato quali fondamentali per me che devo chiarire molti dubbi...

[Modificato da (Ipanema) 22/02/2006 20.46]

_________________________________
Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
22/02/2006 20:38
Post: 906
Registrato il: 21/11/2005
Utente Senior
OFFLINE
Pag. 35 Capitolo su John Gardner, il suo maestro:


Agli aspiranti scrittori di racconti che frequentavano il suo corso, Gardner richiedeva un racconto tra le dieci e le quindici cartelle. Chi voleva invece scrivere un romanzo - mi pare ci fossero anche due o tre anime con questa ambizione - doveva sottoporgli un capitolo di circa venti pagine, più uno schema del resto della trama. Il bello era che sia il racconto che il capitolo del romanzo potevano essere riscritti anche dieci volte nel corso del semestre prima che Gardner ne fosse soddisfatto. Uno dei suoi principi fondamentali era che uno scrittore scopre quello che vuol dire mediante un continuo processo consistente nel vedere quello che ha già detto. E questa visione, questo processo di messa a fuoco della visione si otteneva mediante la revisione. Gardner credeva profondamente nell'efficacia della revisione, nella revisione senza fine; era una cosa che gli stava molto a cuore e che, ne era convinto, era importantissima per gli scrittori, in qualsiasi fase di sviluppo si trovassero. Non sembrava mai perdere la pazienza nel rileggere un racconto di un suo allievo, anche se l'aveva già visto in cinque stesure precedenti.




questo per me è stato un passaggio fondamentale. Fino a pochissimo tempo fa, credevo che la scrittura - in special modo la poesia - dovesse in qualche modo "cristallizzarsi" per non perdere l'immediatezza del getto creativo. E il rivedere, il riscrivere alcune parti, frasi, men che meno interi paragrafi o stravolgere la trama, erano per me pratiche inconcepibili.
C'è voluto molto tempo e un processo di maturazione abbastanza lungo per capire che invece il testo deve essere uno strumento duttile, malleabile, soffice e modificabile come pongo, da modellare e manipolare...

oggi non mi stanco più di cambiare un testo. provo sempre una certa insofferenza, vorrei vederlo finito, vorrei vedere la versione che assolutamente non necessità più di neppure il cambiamento di una virgola, ma ogni volta che riprendo in mano un mio racconto mi accorgo che tanto andrebbe cambiato, e magari stravolto.

la revisione è forse oggi la fase dello scrivere che mi dà più soddisfazione...
_________________________________
Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
22/02/2006 20:44
Post: 907
Registrato il: 21/11/2005
Utente Senior
OFFLINE

Gardner era convinto che se le parole della narrazione rimangono confuse e sfuocate perché l'autore è stato insensibile, distratto o troppo sentimentale, il racconto che ne risulta soffre di un grosso handicap. Ma c'è anche un pericolo maggiore, da evitare a tutti i costi: se le parole e i sentimenti sono disonesti, se l'autore bara e scrive di cose che non gli stanno a cuore o di cui non è convinto, allora non può aspettarsi che quanlcun altro mostri interesse per il racconto.
Uno scrittore deve avere dei valori e conoscere il proprio mestiere. Questo è ciò in cui Gardner credeva e che insegnava, e io ho cercato di mantenere questi principi per tutti gli anni che sono trascorsi da quel breve ma importantissimo periodo

.


Ecco un altro punto importante. In fondo non serve andare molto in giro a cercare risposte. In pratica hanno già insegnato con i loro libri e con le loro idee altri scrittori e c'è tutto sui libri.
Lo scrittore deve avere dei valori. Sono d'accordo. Quali che siano, devono esistere prima di iniziar a parlare di "mestiere" "tecnica" eccetera.

Come dice lo stesso Carver,


si scrive perché si ha qualcosa da dire, non si scrive per dire qualcosa.

_________________________________
Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
22/02/2006 21:12
Post: 484
Registrato il: 22/11/2005
Utente Senior
OFFLINE
Re:

Scritto da: (Ipanema) 22/02/2006 20.44

Come dice lo stesso Carver,


si scrive perché si ha qualcosa da dire, non si scrive per dire qualcosa.




;)
22/02/2006 21:15
Post: 908
Registrato il: 21/11/2005
Utente Senior
OFFLINE
Re: Re:

Scritto da: esteriade 22/02/2006 21.12


;)



8)
_________________________________
Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
25/02/2006 14:10
Post: 960
Registrato il: 21/11/2005
Utente Senior
OFFLINE
Alla fine l'ho terminato. Diciamo che l'ho letto con avidità ma in parte mi ha deluso. E' un libro in fondo lieve come lieve è la scrittura di Carver. Molti sono gli spunti importantissimi da cui attingere, impressionantemente utili sono le lezioni di scrittura creativa, che se non altro fanno capire che quanto vien fatto in questo forum, alla sezione "Laboratorio" in pratica è esattamente il lavoro che altri più "deputati" fanno nelle loro aule più istituzionali.
La correzione di un testo e la revisione sono fondamentali e le trascrizioni delle lezioni tenute da Carver sono molto importanti per capire come avvenivano e come avvengono probabilmente tuttora da parte di altri istruttori.

Le esercitazioni a fondo libro, sono già state inserite in questo forum e secondo me, dovremmo proprio dedicarci a esercitarci in tal senso.

Eppure... la delusione è forse data dal fatto che ho intrapreso la lettura di quel libro con la segreta speranza di saperne di più, di venire a conoscenza di ulteriori informazioni sulla scrittura, di soddisfare in parte maggiore quella spasmodica curiosità che è sempre rivolta allo scrivere e che non si placa...
Il libro non ha placato la mia ansia di conoscenza ma l'ha aumentata, forse persino esasperata. E non so se in questo senso il libro stesso abbia raggiunto il suo scopo primario. Probabilmente sì.

La delusione in effetti è data dal fatto che per quanto io legga, io cerchi di scoprire segreti e trucchi sulla scrittura, per quanto approfondisca le teorie su questo o quello stile o sul perché si debba scrivere in un modo piuttosto che un altro, nonostante tutto questo "leggere matto e forsennatissimo" mi rimanga sempre una sete di conoscenza che non si placa.

E infatti, adesso per prima cosa, mi andrò a cercare altri libri sulla scrittura, altri manuali, altre raccolte di teorie e manifesti... 8)
_________________________________
Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
25/02/2006 14:51
Post: 517
Registrato il: 22/11/2005
Utente Senior
OFFLINE
Ipa, ma secondo te, come hanno fatto gli scrittori di tutti secoli e gli anni anteriori a questi ultimi (di boom esasperato di corsi, testi, siti, conferenze eccetera eccetera sulla Scrittura Creativa) a scrivere?

è vero che negli Stati Uniti la "scrittura" è un insegnamento universitario e già da un bel po', ma...(personale nota polemica: negli States tutto si insegna come tutto si fabbrica).

Ok alle regole (grammaticali e sintattiche), ok alle convenzioni editoriali, ok a quello che ci pare che può essere insegnato e quindi venduto come fosse un prodotto in scatola, ma siamo davvero sicuri che per scrivere sia necessario "imparare" a farlo con "qualcuno" deputato a insegnarlo?

Anch'io ho letto "Il mestiere di scrivere" di Carver, ma proprio perché mi incuriosiva la sua esperienza personale (mi piacciono i CONTENUTI dei racconti di Carver), così come leggerei un testo dove la Kristof parli del suo scrivere. o Cechov o Kafka, ma per sentirli raccontare della loro esperienza di scrittori, non perché siano "manuali sulla scrittura".

Sono disposta a disquisire e discutere sull'argomento, la mia è una opinione personale. ;)
25/02/2006 15:41
Post: 961
Registrato il: 21/11/2005
Utente Senior
OFFLINE
disquisiamo pure... ;)

Ho scritto questa cosa di getto... e infatti alla fine della mia riflessione, ho scoperto che NON mi ha deluso Carver e il suo raccontare sul suo scrivere, ma sul fatto che la mia fame di conoscenza sullo scrivere non si acquietava dopo averlo letto.
Le cose interessanti che ho "saccheggiato" da Carver in questo libro sono quelle che ho indicato e poche altre che per questioni di tempo e lunghezza non ho trascritto.

Ovvio che non si può stabilire una regola fissa per tutti sullo scrivere e che i manuali servono poco o nulla, anche se indicano molto bene i presupposti con cui ci si deve avvicinare alla scrittura seria... secondo me.

Vedi, per esempio ieri sera mi sono trovata a discutere con una conoscente, di scrittura. Per lo più ascoltavo.
Mi raccontava di aver sempre scritto nella sua vita. Diari, lettere, poesie... e che tutti le avevano sempre detto di fare la scrittrice, perché riempiva pagine e pagine di poesia pura.
E lei stessa parlava di sè come di una scrittrice mancata, di qualcuno che ha talento ma che la vita non ha permesso di renderlo appieno...
Ora, non conosco la bravura della persona. Solo che mi sono rivista io qualche anno fa. Quando pensavo che riempir quaderni di diari e di riflessioni anche ispirate, con giochi di parole e voli pindarici altisonanti, trasudanti lirismo mi inquadrassero in qualche modo, nell'ambito della scrittura.

Oggi invece, soprattutto dopo aver letto manuali e aver cercato in rete e sui libri trattati sulla scrittura, certamente, mi rendo conto che la scrittura è altro.
Non è contemplazione o compiacimento del sè, per esempio, per quanto triste e melanconica o devastante questa contemplazione sia. La scrittura è altro.

Ora, questo "altro" può essere definito in tanti modi, può essere discusso, opinato, inquadrato in questo o quello stile, in questo o quel movimento... ma sempre "altro" rimane. Un "altro" talmente vasto e irraggiungibile (o incontenibile) da restare sempre un po' nebuloso e inafferrabile.

Io voglio afferrare questo "altro". Di questo voglio cibarmi.

Ecco perché cerco di leggere (e voglio leggere, discutere, parlare via forum) di questo.

Non posso farne a meno. Non posso più farne a meno.
E' una delle ragioni per cui me ne vado troppo spesso dai forum dove si smette di parlare di scrittura, di cosa è la scrittura, di come è o deve essere la scrittura, e si finisce per scimmiottare un compiacimento strutturale che non mi si addice.

Lo so... sono compulsiva... :D

_________________________________
Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
25/02/2006 15:46
Post: 962
Registrato il: 21/11/2005
Utente Senior
OFFLINE
Re:

Scritto da: esteriade 25/02/2006 14.51
Ipa, ma secondo te, come hanno fatto gli scrittori di tutti secoli e gli anni anteriori a questi ultimi (di boom esasperato di corsi, testi, siti, conferenze eccetera eccetera sulla Scrittura Creativa) a scrivere?

è vero che negli Stati Uniti la "scrittura" è un insegnamento universitario e già da un bel po', ma...(personale nota polemica: negli States tutto si insegna come tutto si fabbrica).

Ok alle regole (grammaticali e sintattiche), ok alle convenzioni editoriali, ok a quello che ci pare che può essere insegnato e quindi venduto come fosse un prodotto in scatola, ma siamo davvero sicuri che per scrivere sia necessario "imparare" a farlo con "qualcuno" deputato a insegnarlo?

Anch'io ho letto "Il mestiere di scrivere" di Carver, ma proprio perché mi incuriosiva la sua esperienza personale (mi piacciono i CONTENUTI dei racconti di Carver), così come leggerei un testo dove la Kristof parli del suo scrivere. o Cechov o Kafka, ma per sentirli raccontare della loro esperienza di scrittori, non perché siano "manuali sulla scrittura".

Sono disposta a disquisire e discutere sull'argomento, la mia è una opinione personale. ;)



forse il mio excursus non ha poi risposto alla tua domanda/intervento:

Siamo sicuri che...etc...

No, non sono sicura. Assolutamente non lo sono. Ma per lo meno, ascoltando uno scrittore spiegare la sua "visione" della scrittura, mi disseta un pochino...
poi le domande riaffiorano, riaffiorano sempre.
Il giorno che smetteranno di riaffiorare, avrò imparato a scrivere?
Oppure avrò perso la passione per la scrittura?

Un dato fondamentale è comunque che bisogna cambiare il nostro iniziale concetto che scrivere di getto, con trasporto e quasi sotto l'onda di una esondazione di sentimenti e passionalità, sia il modo più puro per creare capolavori...

Sturm und drang forse non è più valido ai giorni nostri? O si?
_________________________________
Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
25/02/2006 16:40
Post: 518
Registrato il: 22/11/2005
Utente Senior
OFFLINE
Re:

Scritto da: (Ipanema) 25/02/2006 15.41
disquisiamo pure... ;)

Oggi invece, soprattutto dopo aver letto manuali e aver cercato in rete e sui libri trattati sulla scrittura, certamente, mi rendo conto che la scrittura è altro.
Non è contemplazione o compiacimento del sè, per esempio, per quanto triste e melanconica o devastante questa contemplazione sia. La scrittura è altro.

Ora, questo "altro" può essere definito in tanti modi, può essere discusso, opinato, inquadrato in questo o quello stile, in questo o quel movimento... ma sempre "altro" rimane. Un "altro" talmente vasto e irraggiungibile (o incontenibile) da restare sempre un po' nebuloso e inafferrabile.

Io voglio afferrare questo "altro". Di questo voglio cibarmi.

Ecco perché cerco di leggere (e voglio leggere, discutere, parlare via forum) di questo.

Non posso farne a meno. Non posso più farne a meno.
E' una delle ragioni per cui me ne vado troppo spesso dai forum dove si smette di parlare di scrittura, di cosa è la scrittura, di come è o deve essere la scrittura, e si finisce per scimmiottare un compiacimento strutturale che non mi si addice.

Lo so... sono compulsiva... :D




Quindi se tu non avessi letto manuali, articoli e trattati sulla scrittura, staresti a riempire pagine di diario piuttosto che a scrivere racconti e improntare romanzi...mi stai dicendo questo?

hummm...

dubito fortemente dubito.

Che fine fa una persona che scrive in contemplazione e autocompiacimento del sé?

scommettiamo che se scrive bene e in quel che dice ci si ritrovano un sacco di persone, diventa un best seller?
di che parliamo Ipa, di conenuti o di forme?

Se mi dici che certe regole e tecniche si apprendono, senza neppure rendersene troppo conto, attraverso la lettura e la riflessione su ciò che si legge...siamo d'accordo. (così come si migliora la comunicazione verbale parlando e riflettendo su che effetto fa quel che si dice e sul come arriva)
Se invece mi dici che per diventare scrittori bisogna passare per manuali e trattati, altrimenti si rischia di non saper andare oltre una scrittura diaristica e di autocompiacimento...non mi trovi d'accordo.
Metti un manuale nelle mani di una persona che non sa cos'è l'autocompiacimento, e avrai la dimostrazione che non sarà lo studio pazzo di un testo a fargli cambiare scrittura.
Non mescoliamo la scrittura con argomenti che riguardano l'ambito della maturità personale.

l'"altro" che cerchi tu può essere qualunque cosa sia "altro" per te.

Intendiamoci...non sto sostenendo che non serva la ricerca o lo studio... serve per tutto,compreso lo scrivere, ma io credo che non esista un qualcosa un dove o un qualcuno che insegni a essere scrittori.
persino nella recitazione, vale lo stesso principio. Conoscere le tecniche attoriali, certi "trucchetti", la buona dizione, le tecinche di respirazione diaframmatica...sono elementi indispensabili. ma nessun attore ti dirà mai che sono queste cose a fare di lui un attore. e c'è poco da fare: attori si diventa stando sul palco, crescendo interiormente all'interno della propria passione e dimensione attoriale, misurandosi con il risultato delle proprie batture, intonazioni, movenze, negli occhi del pubblico.
25/02/2006 18:00
Post: 963
Registrato il: 21/11/2005
Utente Senior
OFFLINE
Re: Re:

Scritto da: esteriade 25/02/2006 16.40


Quindi se tu non avessi letto manuali, articoli e trattati sulla scrittura, staresti a riempire pagine di diario piuttosto che a scrivere racconti e improntare romanzi...mi stai dicendo questo?

hummm...

dubito fortemente dubito.



in parte, sì, dico questo. O meglio: se non avessi letto manuali, articoli, trattati sulla scrittura, se non mi fossi confrontata con altri aspiranti o "patentati" scrittori, su internet o nella vita, probabilmente sarei dove mi trovavo prima di iniziare questo pellegrinaggio: a scrivere racconti su un blog, a ricevere complimenti e qualche piccola, timidissima critica e a chiedermi perché a me quello che agli altri piaceva, non soddisfaceva.

Sarei probabilmente a rileggere le mie riflessioni e a chiedermi "caspita, son io che le ho scritte? che belle... ma come le ho scritte bene!" e tutto sarebbe finito lì. A compiacermi del mio bel infilare le parole come perle... e a indossarle come una collana.





Che fine fa una persona che scrive in contemplazione e autocompiacimento del sé?



secondo me resta lì dov'è. non si muove.



scommettiamo che se scrive bene e in quel che dice ci si ritrovano un sacco di persone, diventa un best seller?



no, non lo credo. Prima di tutto perché "best-seller" troppo spesso significa qualcosa di diametralmente opposto alla "bella scrittura" secondo perché chi si compiace di se stesso ha già ottenuto il suo premio, il suo scopo.



di che parliamo Ipa, di conenuti o di forme?



ecco, questo potrebbe essere un bell'argomento, un tempo lo avevo chiesto a gran voce sul mio blog: cosa fa di un capolavoro IL capolavoro? Il contenuto o la forma?
Non mi rispondere anche tu "la combinazione delle due cose" perché è troppo facile... :D


Se mi dici che certe regole e tecniche si apprendono, senza neppure rendersene troppo conto, attraverso la lettura e la riflessione su ciò che si legge...siamo d'accordo. (così come si migliora la comunicazione verbale parlando e riflettendo su che effetto fa quel che si dice e sul come arriva)



no, oggi sono convinta che non sia soltanto questo. C'è chi legge milioni di libri, tutti i giorni, letteratura, poesia, e quant'altro e non ha mai avuto la capacità di buttar giù due righe... nè ha mai sentito il bisogno di farlo... a dire il vero.
Leggere aiuta, ma cosa spinga qualcuno a raccontare, a vivere le storie nella testa e a buttarle sulla carta, non deriva solo da quello.


Se invece mi dici che per diventare scrittori bisogna passare per manuali e trattati, altrimenti si rischia di non saper andare oltre una scrittura diaristica e di autocompiacimento...non mi trovi d'accordo.



No, non dico che per diventar scrittori bisogna passare per manuali e trattati solamente... ma bisogna farlo.
Per imparare a recitare - tu m'insegni - devi imparare per prima cosa la respirazione. Poi la capacità di immedesimarsi in qualcosa o in qualcuno. A esternare le proprie emozioni e a incanalarle verso una reazione o sentimento che non ci sono propri. Dizione, e quant'altro anche se NON fanno di per sè l'attore, comunque lo formano, lo forgiano... lo preparano a essere quello che sarà un domani.
Certo che poi è tutto dato dal suo genio/talento ma nemmeno il più grande istrione del palcoscenico può prescindere dall'apprendimento della tecnica...


Metti un manuale nelle mani di una persona che non sa cos'è l'autocompiacimento, e avrai la dimostrazione che non sarà lo studio pazzo di un testo a fargli cambiare scrittura.
Non mescoliamo la scrittura con argomenti che riguardano l'ambito della maturità personale.



i casi rari di autodidatti premiati dal genio, ce ne sono... ovvio. E' chiaro però che in me, di genio ce n'è ben poco... e allora, sotto con lo studio della tecnica... :D


l'"altro" che cerchi tu può essere qualunque cosa sia "altro" per te.





Intendiamoci...non sto sostenendo che non serva la ricerca o lo studio... serve per tutto,compreso lo scrivere, ma io credo che non esista un qualcosa un dove o un qualcuno che insegni a essere scrittori.
persino nella recitazione, vale lo stesso principio. Conoscere le tecniche attoriali, certi "trucchetti", la buona dizione, le tecinche di respirazione diaframmatica...sono elementi indispensabili. ma nessun attore ti dirà mai che sono queste cose a fare di lui un attore. e c'è poco da fare: attori si diventa stando sul palco, crescendo interiormente all'interno della propria passione e dimensione attoriale, misurandosi con il risultato delle proprie batture, intonazioni, movenze, negli occhi del pubblico.




è sostanzialmente vero. non esistono regole assolute, ma esiste però un modo per migliorare le ingenuità che permeano le nostre prime uscite allo scoperto.
E' pur sempre vero che nemmeno la madre può insegnare al proprio figlio a camminare, se non sostenendolo e indicandogli come fare... il bambino imparerà da solo, a forza di cadute e rialzate...
Stessa cosa sarà per lo scrivere, così come il dipingere e altre discipline.
Resta il fatto che comunque, quelle indicazioni, quei piccoli suggerimenti che fanno di un tentativo una prova meglio riuscita, sono importanti.
E io devo cercarli.
Carver, Calvino, King o Sol Stein...
è vero, gli americani pensano di poter insegnare qualunque cosa... ma è pur vero che per la scrittura hanno saputo fare molto.

[Modificato da (Ipanema) 25/02/2006 18.01]

_________________________________
Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
25/02/2006 18:35
Post: 519
Registrato il: 22/11/2005
Utente Senior
OFFLINE
Il confronto Ipa è sicuramente lo strumento più efficace...alias la verifica di quel che si è scritto, di quel che si pensa con altri.
La rete facilita il tutto, i vari siti sulla scrittura, questo stesso spazio.
I manuali, o i testi di cui parli tu accelerano processi ai quali chi davvero ha "intenzione" di scrivere acquisirebbe comunque, ma magari con più tempo.
Non smetterò mai di sostenere che la lettura e l'esperienza siano gli strumento principali per la scrittura.
ed è come per un musicista o per un pittore o per fisico, che di fronte a un concerto, un quadro o un esperimento non avranno un occhio da semplice "fruitore", ma istintivamente saranno portati a osservare anche gli aspetti tecnici, a cercare cosa funziona e cosa no...con occhio clinico e critico.

Contenuti e forme...
prediligo le prime alle seconde, in ogni cosa, sempre.
Il capolavoro è un caso eccezionale, in cui tanto il contenuto quanto la forma vanno oltre standard che lo leghino a un contesto univoco. questo è quello che penso.
Ci sono capolavori dal punto di vista contenutistico, nei quali probabilmente la forma non è alla stessa altezza, ma a fronte di contenuti di valore pregiato, sfido chiunque a non perdonare una forma non alla stessa altezza. al limite si potrebbe dire "potrebbe essere perfettibile", ma intanto non lo si dimentica.
Il capolavoro formale, potrà essere preso a esempio di tecnica e precisione e quel che vuoi ma...che lascia? un modello...mica male, ma ripetibile.
Le forme sono tutte ripetibili, i contenuti non lo sono mai.
e se un capolavoro è tale per la capacità di immortalità...hummm possono esserlo entrambi, ma l'uno per ripetibilità. l'altro per esclusività :P

Quando scrivo non miro al capolavoro.
Scrivo perchè sento l'impulso a farlo. mi piace tentare di farlo bene, come per qualunque cosa la passione mi spinga a migliorare.
Non per presunzione, ma le risposte alle mie domande mi intriga di più cercarle tra le righe di qualunque cosa, piuttosto che i manuali scritti ad oc...forse perché ai rettlinei preferisco i tornanti di montagna?...forse...

mentre scrivo non penso alle regole e ai tecnicismi :imb: potrei leggere tutti i manuali del mondo e di tutti i tempi...ricordo molto più facilmente le emozioni provate davanti a un libro che mi ha dato qualcosa in termini di emozioni.


26/02/2006 00:14
Post: 964
Registrato il: 21/11/2005
Utente Senior
OFFLINE
Re:

Scritto da: esteriade 25/02/2006 18.35
Il confronto Ipa è sicuramente lo strumento più efficace...alias la verifica di quel che si è scritto, di quel che si pensa con altri.
La rete facilita il tutto, i vari siti sulla scrittura, questo stesso spazio.



non avrei aperto questo forum, non avrei mollato l'altro o gli altri, se non fossi stata convinta che il confronto è lo strumento primario per apprendere, e soprattutto se non avessi capito che questo confronto altrove non era possibile o non era più possibile (perché forse prima che vi arrivaste voi, su quel forum il confronto era possibile anche in maniera estermamente critica e severa!)



I manuali, o i testi di cui parli tu accelerano processi ai quali chi davvero ha "intenzione" di scrivere acquisirebbe comunque, ma magari con più tempo.



forse è questo il problema? io non ho molto tempo... ho già perso troppo tempo, anni di vita vissuti lontano a quello che da sempre era il mio grande sogno: scrivere. Ora non posso permettermi di perderne altro ad aspettare che certi processi arrivino da sé...
Ho fretta... :D


Non smetterò mai di sostenere che la lettura e l'esperienza siano gli strumento principali per la scrittura.
ed è come per un musicista o per un pittore o per fisico, che di fronte a un concerto, un quadro o un esperimento non avranno un occhio da semplice "fruitore", ma istintivamente saranno portati a osservare anche gli aspetti tecnici, a cercare cosa funziona e cosa no...con occhio clinico e critico.



sono totalmente d'accordo con te, su questo.


Contenuti e forme...
prediligo le prime alle seconde, in ogni cosa, sempre.



anche su questo sono pienamente concorde. anche io ho sempre creduto che i contenuti fossero più importanti, che la storia e il messaggio insito in essa, siano prevalenti rispetto alla forma con cui vengono narrati. (da questo, la mia domanda "qualcuno leggerebbe questa mia storia? ;) )


Il capolavoro è un caso eccezionale, in cui tanto il contenuto quanto la forma vanno oltre standard che lo leghino a un contesto univoco. questo è quello che penso.
Ci sono capolavori dal punto di vista contenutistico, nei quali probabilmente la forma non è alla stessa altezza, ma a fronte di contenuti di valore pregiato, sfido chiunque a non perdonare una forma non alla stessa altezza. al limite si potrebbe dire "potrebbe essere perfettibile", ma intanto non lo si dimentica.



eppure l'idea di sviscerare un capolavoro, di vivisezionarlo per tentare di capire come è stato realizzato, è una grande tentazione. Oggi comprendo cose che un tempo, quando obbligata a studiare, non capivo e detestavo.


Il capolavoro formale, potrà essere preso a esempio di tecnica e precisione e quel che vuoi ma...che lascia? un modello...mica male, ma ripetibile.



vero



Le forme sono tutte ripetibili, i contenuti non lo sono mai.
e se un capolavoro è tale per la capacità di immortalità...hummm possono esserlo entrambi, ma l'uno per ripetibilità. l'altro per esclusività :P

questa è un'altra delle tue frasi che andrebbe inserita in home page... un'aforisma di rilevanza... (toglierei quel "uhmmm" però :D ) :D :D :D :D :D


Quando scrivo non miro al capolavoro.



mi accontenterei di esser leggibile. Però... dai non mi dire che non senti dentro di te la voglia, la curiosità e l'impulso di scrivere qualcosa di grande, di cercare e trovare un "grande tema"... Nemmeno io miro al capolavoro, però aspiro a un tema. Quello sì.


Scrivo perchè sento l'impulso a farlo.



Un tempo era così. Anche oggi è così, ma non è più lo sfogo primordiale, il rovesciare o il liberarmi di qualcosa che preme da dentro. Oggi è più una smania che in qualche modo tendo a controllare, a tenere a bada, fino a quando decido che è il momento di sfruttarla perché matura e la lascio correre dietro alle dita sulla tastiera. E' passione e amore al tempo stesso. Non è più solo impulso e passione.


mi piace tentare di farlo bene, come per qualunque cosa la passione mi spinga a migliorare.



Oh, questo sì, senz'altro. E non sono mai soddisfatta.



Non per presunzione, ma le risposte alle mie domande mi intriga di più cercarle tra le righe di qualunque cosa, piuttosto che i manuali scritti ad oc...forse perché ai rettlinei preferisco i tornanti di montagna?...forse...



ma, non so se le mie domande avranno mai risposta. so solo che ho sempre bisogno di saperne di più... che ci devo fare? le risposte che trovi tra le righe di qualunque cosa, sono solo intuizioni... a me piacerebbe trovare delle conferme...
Sulle intuizioni ho basato la mia vita intera... forse sarà l'età, ma un po' di riposanti conferme, senza la fatica di intuire solamente, no? :D




mentre scrivo non penso alle regole e ai tecnicismi :imb: potrei leggere tutti i manuali del mondo e di tutti i tempi...ricordo molto più facilmente le emozioni provate davanti a un libro che mi ha dato qualcosa in termini di emozioni.



mentre scrivo, vivo i personaggi delle storie. di certo non mi metto a pensare alle tecniche e alle regole. Anche perché io sono sempre stata bastian contrario nella vita, e tecniche e regole le apprenderei solo per il gusto di trasgredirle e capovolgerle semmai. Ma non penso neppure alle emozioni che un altro libro mi ha dato. Fuggo da tutto quello che potrebbe anche solo in maniera infinitesimale esser considerato influenza o ispirazione. Quando scrivo, sono me stessa. Al cento per cento. Senza sotterfugi, senza barare. Anche a costo di mostrare le mie remore, i miei tabù, le mie lacune di vita e di pensiero.



_________________________________
Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
26/02/2006 00:45
Post: 520
Registrato il: 22/11/2005
Utente Senior
OFFLINE
Mi sono spiegata male...non è che mentre scrivo penso a quello che ho letto altrove...parlavo del fatto che se le cose non mi passano sotto la pelle, non le ricordo proprio!
io una memoria che è puramente emozionale! :imb:

mentre scrivo, scrivo e basta.


ma, non so se le mie domande avranno mai risposta. so solo che ho sempre bisogno di saperne di più... che ci devo fare? le risposte che trovi tra le righe di qualunque cosa, sono solo intuizioni... a me piacerebbe trovare delle conferme...
Sulle intuizioni ho basato la mia vita intera... forse sarà l'età, ma un po' di riposanti conferme, senza la fatica di intuire solamente, no?



e il divertimento dove sta più?
la conferma viene dalla constatazione che l'intuizione è giusta. ma io preferisco provarla sul campo, non mi basta che qualcuno confermi in teoria... (lo so sono tremenda :P )



E' passione e amore al tempo stesso. Non è più solo impulso e passione.



quando parlo di impulso e passione parlo del momento in cui ho l'idea...sulle modalità di stesura è un'altra cosa, i tempi sono diversi a seconda di un sacco di cose. alle volte la stesura formale è la parte che mi scoccia di più :D
(devo attrezzarmi e inventare un marchingegno che scriva attraverso il solo pensiero, ovunque ci si trovi, in qualunque momento della giornata. le meglio cose mi vengono in mente quando poggio la testa sul cuscino... che scocciatura, non dormo né mi alzo per scrivere...faccio a pugni con trame e ambientazioni per buona parte della notte, e la mattina dopo sono troppo incavolata per mettermi a scrivere :angry: )


dai non mi dire che non senti dentro di te la voglia, la curiosità e l'impulso di scrivere qualcosa di grande, di cercare e trovare un "grande tema"...



e invece te lo dico: no. non mi sono mai posta la questione. :P (giuro :D )

26/02/2006 09:19
Post: 965
Registrato il: 21/11/2005
Utente Senior
OFFLINE
Re:

Scritto da: esteriade 26/02/2006 0.45
(devo attrezzarmi e inventare un marchingegno che scriva attraverso il solo pensiero, ovunque ci si trovi, in qualunque momento della giornata. le meglio cose mi vengono in mente quando poggio la testa sul cuscino... che scocciatura, non dormo né mi alzo per scrivere...faccio a pugni con trame e ambientazioni per buona parte della notte, e la mattina dopo sono troppo incavolata per mettermi a scrivere :angry: )




ehi! mi stai rubando l'idea? ci stavo lavorando io all'invenzione di sto marchingegno!
A me le idee migliori vengon fuori quando sono sola in macchina e sto guidando in autostrada o comunque su strade ad alta percorrenza... impossibile fermarsi di botto e mettersi a scrivere l'idea... e con un registratorino portatile sarebbe tutta un'altra cosa... nn funzionerebbe... ci vuole un traduttore simultaneo di pensiero...
Se lo realizzi prima tu, ne prenoto subito uno per me ok? :D :D :D
_________________________________
Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
27/09/2006 20:55
Post: 77
Registrato il: 08/03/2005
Utente Junior
OFFLINE
Ho letto con interesse tutto il thread.
Faccio qualche considerazione mia.

Intanto penso che la tecnica sia importante quanto la dote naturale. Facciamo un esempio stupido: uno puo' essere un gran nuotatore ma se non ha l'impstazione giusta della bracciata le sue doti naturali vanno a scartamento ridotto e non è detto che a furia di nuotare impari dove sta il difetto (o che si renda persino conto che ha un difetto di impostazione). Come a scuola imparare la sintassi ti mette in grado di scrivere frasi che stanno in piedi laddove prima non stavano su o zoppicavano, così studiare i ferri del mestiere IMO è semrpe utile. Poi magari, quando li hai padroneggiati, trovi un modo NUOVO epr adattarli a te e allora fili via ancora meglio di prima
Se vogliamo un altro esempio scemo (sono una miniera, chiedete pure :D), una bella donna è bella di base, ma con un po' di make up è sempre valorizzata ;)

Sulla faccenda dei bestseller concordo con Ipa: non sempre buona forma e contenuto che porti all'identificazione molti sono sufficienti a portare un libro in vetta. Questo perché con l'offerta oceanica che c'è vincono prima altre cose, che il marketing è preposto appunto a individuare e perfezionare. Inoltre per me conta molto anche il momento in cui esce un libro: un bestseller di oggi poteva non diventarlo se pubblicato ieri o potrebbe non diventarlo se pubblicato domani.

A Ipa, che sente il tempo sfuggire sotto le dita, dico che dieci anni fa non avrebbe scritto cmq con la ricchezza di oggi. IMO più vissuto hai alle spalle, più cose capisci e riesci a cogliere e più cose non banali hai da raccontare. Chiaramente parlo di persone con intelligenza e sensibilità e a te non fan difetto. Torno alla metafora scema della bella donna: a 20 anni son belle tutte (si dice la bellezza dell'asino) ma, dopo i 30, non tutte hanno acquisito il fascino speciale che deriva dal conseguimento di alcuni obiettivi, (cosa che regala sicurezza), e dalla maturità psicologica e affettiva. Se però le hai acquisite, dai un sacco di punti alla maggioranza delle coetanee che a 20 anni partivano più o meno a pari merito con te.

PS Il libro di Carver ha deluso anche me cmq ;) Se lo intitolava ODE A JOHN GARDNER almeno il lettore sapeva cosa attendersi :D
_________________________________
Tu deviens responsable pour toujours de ce que tu as apprivoisé

Il sito della Guida


Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
NUOVA DISCUSSIONE
 | 
RISPONDI
Cerca nel forum




 Clicca qui per iscriverti a fiae
Clicca qui per iscriverti
alla mailing list del forum
(solo per gli iscritti al forum FFZ)
 


Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:31. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com