Gardner era convinto che se le parole della narrazione rimangono confuse e sfuocate perché l'autore è stato insensibile, distratto o troppo sentimentale, il racconto che ne risulta soffre di un grosso handicap. Ma c'è anche un pericolo maggiore, da evitare a tutti i costi: se le parole e i sentimenti sono disonesti, se l'autore bara e scrive di cose che non gli stanno a cuore o di cui non è convinto, allora non può aspettarsi che quanlcun altro mostri interesse per il racconto.
Uno scrittore deve avere dei valori e conoscere il proprio mestiere. Questo è ciò in cui Gardner credeva e che insegnava, e io ho cercato di mantenere questi principi per tutti gli anni che sono trascorsi da quel breve ma importantissimo periodo
.
Ecco un altro punto importante. In fondo non serve andare molto in giro a cercare risposte. In pratica hanno già insegnato con i loro libri e con le loro idee altri scrittori e c'è tutto sui libri.
Lo scrittore deve avere dei valori. Sono d'accordo. Quali che siano, devono esistere prima di iniziar a parlare di "mestiere" "tecnica" eccetera.
Come dice lo stesso Carver,
si scrive perché si ha qualcosa da dire, non si scrive per dire qualcosa.
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Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)