Ricordo nettamente i tempi in cui non sapevo leggere. Quanto avrò avuto? Quattro, cinque anni? Sì perché andai a scuola a sei e imparai subito. Al punto che la maestra non mi chiedeva mai di leggere a voce alta nonostante mi staccassi il braccio tanto lo alzavo per offrirmi volontaria.
Ricordo bene il senso di impotenza e di sconforto nel non riuscire a comprendere il significato di quelle cose scritte sui giornali, sui libri... strumenti affascinanti che dovevano diventare miei.
Infatti, appena mi fu data la possibilità di usare lo strumento "sillabario"... entrai in un mondo che non avrei mai più lasciato e che raramente mi ha deluso.
Sono sempre stata un'ingorda, una bulimica della lettura. Leggo, anzi divoro i libri, ma non saltando a pié pari pagine e righe, come potrebbe sembrare. Semplicemente leggo in fretta e con una voracia spaventosa.
Sono stata capace di polverizzare Il nome della Rosa e I Buddembrook in due giorni. Ci sono libri che leggo anche - se riesco a nascondermi in casa, a rendermi invisibile ai miei - in un giorno o anche in un mezzo pomeriggio.
I libri che leggo son quasi sempre classici della letteratura. Per quelli, vado a colpo sicuro. Non ho bisogno di analizzare o di ponderare l'eventualità di una considerazione.
Per tutti gli altri, soprattutto per i contemporanei, invece devo svolgere un piccolo rito propiziatorio.
Devono essere preferibilmente in paperback, cioé con la copertina floscia. Non sopporto, o sopporto malamente i libri con le rilegature di lusso, e la copertina dura. Tremenda poi è la copertina con le alette che copre la copertina cartonata. Quella la accantono subito, la metto da parte e la riprendo solo a libro finito per metterlo in libreria. Ma in genere, nella mia libreria ci sono solo Oscar Mondadori, Struzzi Einaudi (come amo la serie degli Struzzi Einaudi... una vera e propria passione!) e qualche BUR... ma i libri edizione lusso sono relegati in una parte più nascosta della libreria, meno in vista... ho poca simpatia per loro, anche se magari il libro in esso contenuto mi è piaciuto.
Leggo sempre l'incipit e la prima pagina di ogni libro. Poi vado alla fine e leggo l'ultima pagina. Sì, lo so che non si fa, non si deve fare... ma io non riesco a non farlo. Poi lascio scorrere le pagine in fretta, e ne aspiro l'odore. Se l'odore mi colpisce, allora compero il libro. Se non mi soddisfa, lascio stare.
La combinazione di tutte queste "manovre" decreta il destino di quella lettura.
E' facile che comperi libri nell'arco dell'anno e che li metta da parte. Preparo il "castelletto" per l'estate. Che è il periodo dell'anno in cui in assoluto leggo di più. L'estate scorsa ho raggiunto il record di 25 libri...
Un libro lo leggo fino alla fine. Anche se non mi piace. Anche se è una sofferenza arrivare fino in fondo. Purtroppo un'esperienza alle medie mi ha imposto di fare così e non riesco a non agire diversamente. Gli unici libri che non sono riuscita a leggere e che forse non leggerò mai sono due libri di Simona Vinci. Ecco... l'eccezine alla mia regola.
E voi, come leggete?
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Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)