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Autore

Perplessità di lettura

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2005 22:07
02/12/2005 17:28
Post: 163
Registrato il: 21/11/2005
Utente Junior
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Non so, ci sono dei libri che vedo osannati, addirittura additati a capolavoro, e dal quale magari vengon tratti dei film anche di mirabile intento.

Eppure, nel leggere certe pagine, non riesco a capire dove stia l'incanto, dove stia la meraviglia e il capolavoro.

Ho bisogno di capire qualcosa in merito alla lettura.
Qualcuno magari mi sa spiegare come si legge un capolavoro e apprezzarlo malgrado i gusti personali?

Per esempio, sto leggendo - ne ho trovata copia in un negozio di libri usati e l'ho comprato subito - Le Regole della Casa del Sidro. Il film l'ho cercato a lungo in DVD e alla fine l'ho trovato. Mi è talmente piaciuto che ormai l'avrò visto venti volte conosco a memoria le parole dei personaggi. Ma è proprio lì il punto. Quelle parole, quei dialoghi belli e intensi, la storia delicata e limpida, nel libro non ci sono. Non ci sono proprio!
Tutti i personaggi son quasi stravolti, la storia è stravolta...

E anche il modo in cui è scritto il libro - va bene, diamo la colpa al traduttore... - è un'assurdità...


---------------------------------------------------------------

[...] L'altra infermiera s'immaginava di essere innamorata del Dottor Larch, e quand'era il suo turno di mettere il nome a un bambino, spesso lo chiamava John Larch, oppure John Wilbur (suo padre si chiamava John, appunto) oppure Wilbur Walsh (tale era il cognome di sua madre da giovane). Nonostante il suo amore per il dottor Larch, ella non si figurava Larch altro che come un cognome: quando pensava a lui, non pensava mai a un albero. Il nome Wilbur invece le era simpatifco per la sua flessibilità: poteva infatti servire sia da primo nome sia da cognome. E quant'era stufa di usare John, o quando la collega la criticava perché ne abusava, raramente riusciva a tirar fuori qualcosa di più originale di un Robert Larch o un Jack Wilbur (pare non sapesse che Jack è, spesso, un nomignolo di John)
Se il nome gliel'avesse messo questa sciapa infermiera innamorata, probabilmente sarebbe stato un Larch o un Wilbur qualsiasi, nonché un John, un Jack o un Robert, tanto per rendere la cosa ancora più sciapa. Ma siccome quella volta toccava all'altra infermiera, fu chiamato Homer Wells [...]


---------------------------------------------------------------

mah... mi chiedo: se avessi scritto io un pezzo così da presentare a un editore... perché questo è parte dell'incipit del romanzo-capolavoro... sarei stata un'eterna scrittrice/genio incompresa... immagino...

[Modificato da (Ipanema) 02/12/2005 17.28]

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Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
02/12/2005 17:51
Post: 103
Registrato il: 22/11/2005
Utente Junior
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Aspetta, Ipa...perché forse io non ho capito bene.

la questione film/libro, mi sembra strano ti lasci perplessa...

da un libro mediocre, con una storia però valida o che dia anche solo spunti validi, può nascere un'ottima sceneggiatura, e da lì una splendida o pessima regia.
dal libro al film ci sono vari altri passaggi e soggetti coinvolti che possono dare valore o danneggiare un'opera letteraria.

secondo me, è sempre bene non paragonare libro e film.
per quella che è la mia esperienza ho trovato pochi casi in cui testo letterario e resa cinematografica erano paragonabili.
"Spider" tratto dall'omonimo romanzo di Mc Grath, "La stanza dello scirocco" tratto dall'omonimo romanzo breve di D. Campana. I film sono molto fedeli ai testi, i testi son belli, la regia di buon livello.
questi sono quelli che mi vengono in mente ora.
Prendi poi "La ragazza dagli orecchini di perle"...beh, a me il film è piaciuto molto più che il libro (che mi sa molto di best seller).

Se invece il tuo discorso si ferma ai libri, e al fatto che anche opere osannate possano non piacere alla lettura tua o mia, o comunque di singoli lettori... anche questo mi sembra normale!
forse io non sono una brava lettrice ma, se un libro mi è piaciuto è perché mi ha lasciato qualcosa dentro, e a meno che non sia scritto proprio di schifo, do molta più importanza ai contenuti che non alle forme. è pur vero che se dall'autore a me lettrice arriva qualcosa, vuol dire tanto male non deve essere scritto, altrimenti la comunicazione non si creerebbe.

Poi certo possono esserci testi con un gran valore letterario formale, e storia che non mi dice un granché...se devo cercarne il valore letterario allora la mia lettura dovrà essere per forza indirizzata su altro che non l'impatto emotivo.

Dopo tutto 'sto sproloquio, spero almeno di aver più o meno inteso cosa tu volessi dire.
02/12/2005 18:10
Post: 164
Registrato il: 21/11/2005
Utente Junior
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anche il mio era un po' uno sproloquio poco chiaro... tento di spiegarmi meglio.

Allora questione Libro/film: ci può stare, nel senso che magari il libro è mediocre, palloso, però la storia, il canovaccio, lo scheletro è valido e diventa un ottimo film. Ok. Mi sta bene.

Ma in questo caso, la storia del film è molto ma di molto discosta dalla storia del libro!
Anzi, leggendo il libro ora, proprio mi rendo conto che non ha nulla a che vedere in alcuni punti...

Ma questo potrebbe anche riuscire di accettarlo (anche se già mi ha disturbato parecchio) soprattutto pensando che poi la sceneggiatura del film lo ha fatta lo stesso autore del libro (ma anche questo mi ha un po' disturbato: se ha stravolto così tanto la trama del libro, tagliando tutta una parte, incredibilmente lunga della storia, di come va a finire veramente eccetera... significa che lui stesso non è poi molto onesto con la propria scrittura... o forse sono io che sono troppo idealista?)

Ma è il modo in cui è scritto, che mi ha lasciato perplessa. Voglio dire... quell'incipit che ho inserito, e che già mi ha fatto "cadere la palpebra" immediatamente, non è certo un bello scrivere!

O forse ripeto, sono io che non capisco, che non sono in grado di apprezzare la genialità di uno stile... ed è quello che vorrei capire.

Vedi, ho avuto uno scontro un po' duretto con Bianchini sul forum qualche tempo fa, a proposito di John Fante. A me non è piaciuto affatto come aveva scritto quello che aveva scritto. Uno stile strascicato, con perifrasi lunghe e contorte, discorsi che non vanno a finire in nessun posto, a volte ragionamenti insulsi e di difficile comprensione... eppure... eppure è uno dei migliori scrittori, dei geni della letteratura americana...

Ora... io voglio erudirmi. Voglio elevarmi. Voglio arrivare a capire perché è "letteratura" scrivere in un incipit una sequela di nomi e cognomi, parentesi e incisi (come nell'incipit di Irving) ed entrare nel gotha del sacro fuoco della scrittura... questo.

Voglio capire come leggere, dove leggere, perché leggere e farlo al meglio, uscendo dagli schemi che forse mi sono pre-imposta nel leggere e nel piacermi del leggere...

Ovviamente lo sproloquio ora è diventato spataffiata...
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(Faith Whittlesey)
02/12/2005 18:24
Post: 106
Registrato il: 22/11/2005
Utente Junior
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Evviva le spataffiate...

Non so Ipa, temo che tu ti stia creando un problema di troppo.
John Fante e Irving sono osannati dall'editoria e dalla critica?

oh bella questa...abbiamo esempi di come, quando si voglia, costruire un prodotto, basti fare un bel pacchetto e scriverci su con le lettere dorate, in ogni dove...

Chi oserebbe mai dire che Leopardi non sia stato un grande poeta?
se faccio l'analisi del testo delle poesie di Leopardi, nessuno me ne voglia, ma mi viene da piangere...certo c'è un discorso di contestualizzazione storico-sociale da fare, ma...la poesia non è quella cosa meravigliosa senza tempoe senza spazio? vabbe', lasciamo stare. dal punto di vista "tecnico" Leopardi è stato un grande poeta. stile perfetto, musicalità, eccetera eccetera.
Eppure io continuo a preferire D'Annunzio a Leopardi, nonostante un sacco di cose.
E D'Annunzio e Leopardi non sono pacchetti per il mercato natalizio!
Hai mai sentito parlare di Agota Kristof?...peccato per lei, non è americana.
Non appena ho un po' di tempo metto nel forum una recensione di una sua piccola raccolta di racconti. per me semplicemente splendidi. eppure nessuno ne parla, è pubblicata da Einaudi, ma nelle librerie bisogna cercarla col lanternino...

L'incipit che hai trascritto è terribile :D davvero!
02/12/2005 21:04
Post: 169
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Utente Junior
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intanto rubo a "Il Parnaso Ambulante" una segnalazione di un libretto molto interessante in pdf scaricabile da internet

il lettore a(r)mato

io lo sto leggendo or ora...

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(Faith Whittlesey)
02/12/2005 21:15
Post: 170
Registrato il: 21/11/2005
Utente Junior
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Re:

Scritto da: esteriade 02/12/2005 18.24
Evviva le spataffiate...

Non so Ipa, temo che tu ti stia creando un problema di troppo.
John Fante e Irving sono osannati dall'editoria e dalla critica?

oh bella questa...abbiamo esempi di come, quando si voglia, costruire un prodotto, basti fare un bel pacchetto e scriverci su con le lettere dorate, in ogni dove...




Eppure io continuo a preferire D'Annunzio a Leopardi, nonostante un sacco di cose.


sicuramente... e sai cosa mi disturba? che quando si parla di D'Annunzio, si cita sempre il tipo di vita che ha condotto, le sue idee politiche... mentre le poesie da lui scritte sono musica allo stato puro...


E D'Annunzio e Leopardi non sono pacchetti per il mercato natalizio!
Hai mai sentito parlare di Agota Kristof?...peccato per lei, non è americana.


terrò a mente Agota Kristof... mi ispira il nome, mi ispira perché è donna (sto diventando femminista all'ennesima potenza ultimamente in fatto di lettura... per anni ho letto solo scrittori uomini. Ora, mi scopro a cercare un nome femminile sulle copertine allo spazio degli autori... mah...)


Non appena ho un po' di tempo metto nel forum una recensione di una sua piccola raccolta di racconti. per me semplicemente splendidi. eppure nessuno ne parla, è pubblicata da Einaudi, ma nelle librerie bisogna cercarla col lanternino...



ormai sono abituata a cercare con il lanternino qualsiasi cosa... ho scoperto di esser alquanto elitaria in fatto di gusti... ieri una mia amica mi ha chiesto: vorrei regalarti un libro per natale... ti va bene l'ultimo di Dan Brown? L'ho fulminata con gli occhi... sinceramente se dovessi dire cosa regalarmi per Natale non saprei dire un titolo...


L'incipit che hai trascritto è terribile :D davvero!



meno male... temevo di esser io paranoica... e non ti ho trascritto qualche altra pagina... se ho tempo ti ricopio un dialoghino...

Ma la cosa che mi fa rabbia, è che nel film i dialoghi sono "topici"... sono intriganti (niente di che, adesso, chissà che vi credete...

"Niente è niente, vero?"
"Resto qui ad aspettare e a vedere. E se sono abbastanza fortunato, qualcun altro deciderà per me, e non ci sarà più niente da aspettare e da vedere"...

"Lo sai che ti ho amato. Lo sai che è vero"
"Avevi bisogno di me. Ora Wally ha bisogno di te"
"Mi spiace Homer"
"Mi avevi avvisato... che non eri brava a restare sola. Almeno ho visto l'oceano. Almeno non ci sarà più niente da aspettare e vedere
")

solo che nessuno, dico nessuno dei dialoghi, ma nemmeno il significato, l'allusione, la situazione che si ritrova nel film c'è nel libro...
è assurdo...

Mah...

Però io voglio capire come si giudica un testo. Un capolavoro, di uno scrittore non lo fa il lettore. Lo fa l'editore che scopre un talento. Un genio. Di questo sono convintissima. Poi che abbia successo o meno, un libro è un'altro discorso. Ma il testo "capolavoro" non lo decide il lettore attraverso il "mi piace molto" o il "non mi piace per niente"...

io voglio capire perché e come riconoscere un capolavoro...
mah...
basta va', vado a fare l'albero di natale...

[Modificato da (Ipanema) 02/12/2005 22.00]

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02/12/2005 21:48
Post: 109
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Utente Junior
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Come l'albero di Natale??????
non è mica 8 dicembre, oggi!!!!!!!!!!!

Ipa... :D

Signora amministratrice, chiedo venia per l'OT.

al più presto scriverò qualcosa su Agota Kristof...anzi sai che faccio?
ho un suo racontino, già trascritto su un altro forum...
eh eh, vado e torno!!!!!!!
02/12/2005 22:07
Post: 173
Registrato il: 21/11/2005
Utente Junior
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Re:

Scritto da: esteriade 02/12/2005 21.48
Come l'albero di Natale??????
non è mica 8 dicembre, oggi!!!!!!!!!!!

Ipa... :D

Signora amministratrice, chiedo venia per l'OT.

al più presto scriverò qualcosa su Agota Kristof...anzi sai che faccio?
ho un suo racontino, già trascritto su un altro forum...
eh eh, vado e torno!!!!!!!



io l'albero lo faccio ogni anno un po' prima...il fatto è che è così bello da ritenere che un mese solo all'anno sia troppo poco... l'anno scorso il 25 novembre avevo già le mie belle palline rosse e oro e gli angioletti sul pino canadese (finto, rigorosamente finto!) in casa... quest'anno non so perché ma non ne avevo voglia...
Il fatto è che son davvero ubriaca del mio romanzo... non riesco a smettere di scrivere... però, mannaggia quanto è difficile in certi passaggi scrivere...
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