Io mi chiedo: unica autrice fantasy italiana a essere riuscita a essere tradotta in Inglese (a parte credo il solo Baccalario, che però è per ragazzini), una tetralogia assolutamente epica, densa di riflessioni, poetica, ben meritevole di andare sul grande schermo... E le major straniere nemmeno se la filano, inseguendo il brutto clone di Paolini di turno o la millemilessima storia iperderivativa 'a la Tolkien', mentre il pubblico estero che la legge è di nicchia, e in fondo anche qui da noi non è letta come meriterebbe. Ma perché?
Potrebbe essere la ns Rowling, senz'altro con meno fantasia di setting ma con una storia ben più densa di quella di Harry Potter (sì, a confronto e mille volte più di spessore, ci sono riflessioni che la Rowling non ha mai fatto e IMO, per il tipo di donna che è e per il fatto di essere cresciuta in UK - mai, mai e ancora mai sarà in grado di fare...).
la cosa mi inquieta e mi fa anche un bel po' incazzare...
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