21/05/2006 22:30 |
|
| | | Post: 947 | Registrato il: 22/11/2005
| Utente Senior | | OFFLINE |
|
Ops...detta come l'ho detta magari suona male...ma quello che intendevo dire è semplicemente che quando si scrive, l'atto di presunzione sta nel pensare di entrare nel pensiero di qualcun altro, di comunicare con qualcuno che nemmeno sa che faccia abbiamo, attraverso una storia o una poesia che sia.
Il famoso discorso dello scrivere non per sé stessi, ma per gli altri, per i "lettori", presuppone una grossa presunzione, secondo me, la stessa che ha chiunque faccia una qualsiasi cosa pensando di suscitare l'attenzione di qualcun altro.
quella di essere pubblicati è un'altra storia... è solo la logica e onesta conseguenza della voglia di arrivare al "destinatario".
Chi non lo fa con la pubblicazione lo fa in altro modo, chi non ambisce alla pubblicazione (e questo mucchio qui è il mio) è solo perché preferisce altre vie, ma l'obiettivo è lo stesso.
Se non fossi "presuntuosa", non scriverei 8)
|
|
|