00 21/10/2011 22:13
premetto che non mi hanno mai attirato i giochi di ruolo, ma dico anche che se qualcuno me li insgenasse magari, com'è successo con il Monopoli, che non mi piaceva per niente, poi mi appassionerebbero e come sotto ipnosi non sarei in grado di staccarmene. Però riconosco che questo espediente macchinoso del funzionamento della lettura come un gioco di incastri, addirittura come un teorema matematico, quasi sembrerebbe, un poco mi affascina. Però, sai che c'è? ultimamente ho letto autori italiani di una bravura assoluta, come Paolo Maurensig o anche come Marco Vichi o Rocco Carbone, dei quali però non si parla così tanto, eppure scrivono da incantare. Com'è che alla fine si parla sempre degli stessi? (la Murgia,Ammaniti, la Santacroce, la mastrocola, che non sono veramente i più bravi), a chi sono agganciati? io mi chiederei per prima cosa.
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