00 27/05/2011 14:07
Re:
newat49, 27/05/2011 13.22:

sai già come la penso.

Scrivere è mestiere, e un mestiere lo si fa bene avendo del talento di partenza e poi lavorandolo al ferro dell'esperienza personale.

Poi, si può vivere di scrittura e allora si diventa professionisti della scrittura. Non è però affatto detto che un professionista (ovvero uno che è pagato per farlo) sia più bravo di un mestierante come siamo noi. Anzi, il fatto di dover dipendere da quel denaro che si riceve in cambio condiziona e incastra a scrivere quello che altri vogliono, come altri vogliono, quando altri vogliono. Niente di male in tutto ciò, ma io ritengo che la libertà espressiva, fuori da qualsiasi condizionamento, sia condizione necessario per realizzare opere d'arte, opere che restino nel tempo e non siano il frutto delle mode.
Vedi il caso Moccia: grande professionista, senza dubbio. Grande artista della scrittura? Ne dubito

Ho detto condizione necessaria, non certo sufficente...



Sono d'accordo. Ma hai letto le provocazioni di "Stanca" nei commenti? E le risposte? E' un gran bel dibattito. E le risposte non sono poi così scontate...

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Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)