00 06/03/2009 11:34
È molto interessante questo articolo.
A me non è mai capitato di aver millantato letture che non ho fatto, o almeno non con i classici. Almeno non che io ricordi ;–p
Ho letto (e soprattutto AMATO) abbastanza "mattoni" da potermi permettere di confessare che non ne ho ancora affrontati altri. Se ho affrontato De Laclos, Balzac, Flaubert e Zola, mi si potrà perdonare di non aver ancora dedicato quei sette otto mesi a Proust, no?
Invece durante l'intervista a Marco Franzoso ho fatto questo bel figuron: gli ho chiesto di dirmi i titoli di tre libri impedibili. Lui ha citato Uno nessuno e centomila di Pirandello
LUI: "L'ho letto a diciannove anni e mi ha cambiato la vita. Dovevo fare legge all'università invece ho deciso di iscrivermi a lettere per fare lo scrittore"
IO:" Davvero? Anch'io l'ho letto proprio a diciannove anni, mentre preparavo la maturità"
LUI" Davvero?"
IO: "Sì. Mi ha fatto venire un nervoso la scena in cui si guarda allo specchio e scopre tutti quei se stessi diversi... insomma, io ero la che mi sbattevo a studiare anche di notte... e leggere di 'sto pirla che ha tanto tempo da perdere davanti allo specchio con il se stesso di un minuto prima, il se stesso di trenta secondi fa, il se stesso di cinque secondi dopo... ho pensato... MA VA UN PO' A FAN*** e ho mollato il libro a metà"

Insomma: se un giorno vi serve un consiglio su come tirarvela da intellettuali, NON VENITE DA ME!
(Però i libri citati nell'articolo li ho letti quasi tutti davvero! A parte l'Ulysses che sto per affrontare con tanto di guida alla lettura e quello consigliato da Filippo)


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