00 26/09/2007 13:10
Che stranezza questa cosa dell'editor!! Sinceramente, ma non è un concetto troppo sfruttato? L'editing com'è adesso nasce dal pretesto di arricchire le tasche della casa editrice e dello scrittore in questione, che se si fa dare una mano perfino a buttare giù la trama della storia cessa di essere scrittore! Diventa un mero imprenditore che si vuole far conoscere per meriti non suoi, o almeno non suoi del tutto. Personalmento ritengo che anche la forma sia essenziale per un certo tipo di narrazione. Mi spiego: allo stesso modo in cui non parlerei di un funerale come di una festa di compleanno per bambini, non accetterei che si minasse il mio stile creativo e formale da un estraneo che non capisce la motivazione che sta dietro a ogni parola. La scrittura, insomma, sia in prosa che in poesia, è un'espressione dell'anima e tale va lasciata! Una cosa è che io stessa controlli e sfoltisca il mio lavoro, tutt'altra storia se cerca di farlo qualcun altro! Come vi sentireste se foste voi gli editor? COS'E', un editor? Non credo che mi piacerebbe molto correggere i pezzi altrui, mi sentirei come una maestra di scuola elementare che controlla gli errori di ortografia senza mai fare un passo oltre. Pensate che qualcuno avrebbe potuto correggere il tratto scrittorio di Ungaretti o Montale, o, trattando l'argomento in un senso artistico di maggiore ampiezza, credete che qualcuno avrebbe potuto correggere i lavori di Picasso, o modificare la melodia dei Beatles(che hanno tirato fuori una musica mai sentita prima)? Sarebbe stato un insulto a un modo di esprimersi nuovo e diverso, ma di certo non di minore qualità. Totalmente contraria a questa forma di correzione obbligata. Toglie respiro.