00 03/03/2007 19:44
"ma il lavoro di "revisione" di ogni cosa che scrivo è in larga parte privo del piacere che traggo dalla prima stesura"

In effetti intendo qualcosa di più complesso: il lavoro di revisione è una cosa che "devo fare", la prima stesura è una cosa che "voglio" fare. Ne traggo due piaceri molto diversi, e nella ristesura spesso rimango amareggiato dai miei errori, mi annodo e mi intestardisco e cambio le cose dieci volte. E, alla lunga, la cosa mi consuma, così spesso dichiaro uno scritto concluso semplicemente perché non ce la faccio più. A volte mi capita di riscrivere daccapo, altre volte mi inchiodo su un pezzo di trama che non mi torna. Insomma, sono due cose profondamente diverse, una fluisce l'altra è un percorso a ostacoli: il piacere dello scrivere sta nel gesto stesso, mentre il piacere dell'editare deriva più, credo, dal riscontro che migliora ogni volta (quando l'editing funziona"), e dalla coscienza di aver scritto qualcosa di decente. Il problema è che il riscontro è fatto di cinque, sei persone, e non posso sottoporle a troppe revisioni e riletture, già è difficile trovare il tempo di leggersi un bel romanzo, figuriamoci il tempo di rileggersi a ripetizione un "work in progress": quindi tutto si svolge più che altro nella mia testa, che nel frattempo inventa nuovi racconti, ha altre idee. Cacchio, sto cambiando idea: MI SERVE UN EDITOR CHE SI SBATTA AL POSTO MIO!!!
Questo, intendevo :)