00 01/03/2007 21:49
Parenti e Benedetti non mi sono sembrati in opposizione. La questione l'ha aperta proprio la Benedetti non facendo la recensione del romanzo di...mi sono scordata il nome, ovviamente, per presa di posizione.

Io non ho le competenze per stabilire cosa un editor debba davvero fare, e tutto può sembrarmi "invasivo".
Sono sempre più dell'opinione che la scrittura è un sistema talmente complesso che a toccare anche solo una virgola può determinare cambiamenti imprevedibili.
Finché un testo ha una sua coerenza stilistica e questa è bilanciata rispetto alla storia, io non riuscirei a proprorre cambiamenti. Preferisco tentare di adeguarmi io al codice usato dall'autore, e se non mi riesce arrivo semplicemente alla conclusione che tra me e quel testo non passa la comunicazione. E non do per scontato che questa debba sempre esserci. Esattamente come tra due persone quando parlano.
Nella comunicazione sono presenti tante di quelle sfaccettature che si potrebbe anche usare tutti la grammatica in maniera impeccabile, una dizione perfetta...eppure non è detto che la comprensione diventi intesa.
Con i libri io cerco l'intesa. Non la trovo in tutti, ovviamente.

L'argomento editor diventa spinoso, e tanto, perché leggendo mi accorgo che è purtroppo, molto tristemente vero, che c'è una sorta di tendenza all'appiattimento stilistico e forse anche dei temi. Magari da questo genererà una nuova corrente letteraria, chi può dirlo, di fatto c'è che quando incontro l'ennesimo libro, scritto "ennesimamente" allo stesso modo, spersonalizzato e inacsellabile, beh più che a una corrente letteraria mi vien da pensare a una corrente commerciale.

Ultimamente ho letto due autori stranieri che mi hanno letteralmente catturata. Spero che almeno su di loro non sia stata fatta nessuna operazione oltre la traduzione e la correzione dei refusi del traduttore. Se pensassi che l'Houellebecq o l'Eugenides con i quali ho una forte "intesa" sono solo dei nomi in copertina, mi sentirei un tantino tradita.
Il che volendo è anche stupido, visto che il mio legame è con i loro libri e non con gli autori, e però, c'è poco da fare, mi scoccerebbe lo stesso. (Ma tendo a credere che sugli autori stranieri manomissione di editor non ce ne sia. Con gli stranieri gli editori vanno vigliaccamente sul sicuro.)