00 01/03/2007 19:04
L'ho letto con attenzione. E chiaramente mi sento in feeling con Massimiliano Parente.
Ma è vero anche che qui si parla di "editing invasivo", che non solo interviene sulle parole, snellisce pesantezze, rende più sciolta la narrazione. Qui si parla di interventi strutturali veri e propri, di intreccio, di altro.

Carla Benedetti:

Oggi molti scrittori sembrano invece essersi abituati all'idea che il loro libro verrà modificato in maniera invasiva. Che l'editore, o chi per lui, non gli indicherà solo gli errori, le sviste, le ripetizioni, non gli darà solo consigli per evitare inutili pesantezze, ma metterà le mani nella scatola nera dell'ideazione, della costruzione, della strutturazione, dello stile.



E ovviamente questo non può essere approvato, anche se, quello che avevo immaginato io dell'editing, viene abbondantemente superato, visti i racconti e viste le esperienze.


Ma a questa idea non sono invece ancora abituati i lettori di romanzi. Molti non sanno nemmeno cosa sia questa nuova figura che sta diventando sempre più presente, soprattutto nella narrativa. L'editing ha fatto finora parte dei "segreti di fabbricazione", che non si rivelano



vero, verissimo. Parlando con amici lettori accaniti, spiegavo l'interesse per la professione dell'editor: sono caduti dalle nuvole, mano a mano che descrivevo quelli che sono i compiti di un editor, impallidivano, o non ci credevano.





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Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)