00 23/11/2006 16:53
Un'azienda chimica di Trento (la SLOI) che dall'epoca fascista fino ai primi anni 80 produce un composto chimico puzzolente e velenoso che uccide molti dei suoi operai e mina la salute di tutti gli altri portandoli all'impotenza, abulia, anoressia. L'inquinamento dell'aria e delle falde acquifere probabilmente irreversibile che trasforma una zona rurale da sogno in un incubo nero di fanghi e paludi malsane, fumi velenosi che entrano nella catena alimentare passando dal latte e dalla carne prodotta nei paraggi.
Una catastrofe annunciata più volte che poteva causare la vera e propria distruzione dell'intera provincia di Trento e delle zone circostanti, sventata in modo fortuito e avventuroso all'ultimo minuto.
Questa è al storia raccontata da SLOI MACHINE, ovvero di come la morte stava per fare jackpot alla SLOI, trasformandola definitivamente in macchina mortale.
Eppure si ride, ci si appassiona, ci si commnuove e ci si emoziona al racconto scritto a due mani da Michela e Andrea e recitato dal solo Andrea con passione e credibilità.
I due costruiscono attorno a questa storia maleodorante un'avventura umana semplice, raccontata senza fronzoli, che ci avvicina ancora di più alla realtà precisa dei disastri e delle malattie causate dai veleni della SLOI, che quindi fa male al cuore, male veramente, perchè ci sentiamo parte di quell'insensata guerra dichiarata alla vita della quale ci troviamo a essere spesso spettatori inermi e silenziosi, e come Andrea sul palco apriamo le braccia come a lasciarci prendere da questo destino marcio, che destino non è, ma guerra senza vincitori, catastrofe sempre annunciata e mai evitata, delitto mortale.
Il tutto non è retorico, ma preciso, puntuale, esatto, micidiale.
10 minuti buoni di applausi. Forse per battere la morte con il rumore delle mani.
Grazie Michela e Andrea.
http://fabiomusati.blogspot.com/