00 10/11/2008 22:27
LA MORALE DI PIETRA DI MONICA CAIRA

Sono rimasto entusiasta della lettura dell’opera prima di Monica Caira Monticelli “LA MORALE DI PIETRA”, romanzo pubblicato da Davide Zedda Editore.
Lo letto quasi tutto in un pomeriggio: è un libro che non si fa lasciare, che reclama di essere letto sino in fondo. È una storia che ha il tocco ed il respiro dei grandi romanzi veristi italiani. La protagonista ha, nella seconda parte del libro, il vigore e la moralità della Lupa verghiana.
Con immediatezza l’autrice ci descrive la vita, fin dall’infanzia, di una ragazza “primogenita di una famiglia ricca solo di figlie”. È una storia che comincia negli anni tra le due grandi guerre, in una provincia italiana lontana dal mondo e dal flusso stesso della storia, in una periferia povera di tutto.
La vita di Pietra, cui il padre, desideroso di un figlio maschio, impone un nome così poco femminile è subito segnata dal peso di questa “colpa”. Quando, poi, dopo di lei, la madre continuerà a partorire, una dopo l’altra, altre femmine, il padre, assurdamente, continuerà ad incolpare Pietra di ciò. L’ultimo parto darà alla famiglia finalmente un maschio ma porterà via per sempre la madre, lasciando Pietra a prenderne il posto.
Interviene poi lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, all’inizio solo vagamente intuita, poi, devastante. L’irrompere imprevisto ed inatteso della Storia in un mondo fuori dal tempo. Un tocco di classe narrativo.
Sarà, però, un altro evento a trasformare la buona e disponibile Pietra nell’opposto di sé stesso. Qualcosa che la farà sentire rifiutata e che la porterà a rifiutare il mondo intero, trasformandola in un personaggio letterariamente affascinante e umanamente sconvolgente.
Nelle 137 pagine che compongono questo bellissimo romanzo Caira Monticelli sa regalarci grandi emozioni. Forse questa storia non ha le caratteristiche della modernità, non fa ricerche stilistiche, non ci parla di come è mutato il mondo, ma, scritto bene, senza sbavature o debolezze stilistiche, riesce a toccare le corde della nostra umanità, a ricordarci di “come eravamo” quando la vita era vera e difficile da vivere, a farci riflettere su come sia facile per un uomo o una donna mutare la propria esistenza, nel bene o nel male, sebbene il destino segua sempre il suo corso e a volte sia impossibile opporsi.
Un libro davvero impedibile. Un’autrice che sarebbe un peccato se non si facesse strada.

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