Sì.
Diciamo che portare in Italia il bambino è molto facile. io mi sono appoggiata a una associazione e ho dovuto fare solo qualche firma e qualche incontro (tre o quattro, non di più).
Però ho visto che se non hai qualcuno che ti aiuta, che almeno ti fa trovare il pranzo in tavola, è pesantissimo. Soprattutto se il bambino comincia ad avere qualche problema di salute, anche piccolo, visto che tu non puoi dagli niente di niente senza che lo ordini il medico, nemmeno un'aspirina.
Io seguivo la bimba, la portavo in giro, a casa stavo sempre con lei, la facevo disegnare, facevamo i puzzle, giocavamo a racchettoni (sotto il sole... in agosto... sono viva per miracolo e perchè avevamo l'entrata gratis in piscina). mia mamma cucinava. qualche volta trovavo il tempo per stirare, e fare qualcosa in casa e Anastasiya voleva sempre darmi una mano rendendo tutto più difficile, ma anche più bello, perchè era un altro modo di stare insieme, un aiuto a "resposabilizzarla", come dicevo prima.
Una signora divorziata con una bimba della sua età invece... un disastro. Le ultime due settimane vedevi che ogni scusa era buona per mollare la bimba da qualche parte, anche a quasi-sconosciuti (!!!). Per fortuna quella bimba ha fatto amicizia con la mia, così da Ferragosto in poi ha passato un po' di tempo con me.
In effetti anche su di lei, la piccola Cristina, ho molto da raccontare... e delle foto belle belle belle delle due bimbe che giocano sul dondolo sotto casa mia. Mi piacerebbe metterle sul blog perchè sono stupende, ma trattandosi di minori... mi astengo.
Se le metteranno sul sito dell'Associazione vi darò il link perchè sono proprio belle.
Vadoz, che devo correre più forte della mia S-memoria, sennò...
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"Gatto scottato ha paura anche dell'acqua fredda. Chi sbollenta i gatti dovrebbe essere freddato" J. Prévert
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