00 22/10/2008 01:19
Re:
newat49, 09/10/2008 17.33:

Grazie dell'accostamento a uno dei maestri assoluti della letteratura fantastica.
Attendo con interesse il tuo commento alla fine della lettura.




Sono andato un po' avanti con la lettura.
Queste le mie impressioni su altri 5 racconti.

"Adesso è la mia casa" La storia è bella, l'immigrato egiziano che si ritrova a fare da sagrestano in una chiesa cattolica senza rinunciare alla sua fede è un personaggio che stimola l'empatia di chi legge. La parte più intensa, a mio giudizio, è quella fuori Milano, la "città dei morti" e le stelle di Marsa- Alam. Un testo ben scritto e più lineare del precedente.

La lettrice: è un gioco, un divertissement in cui proponi due piani di lettura che alla fine si fondono. Molto divertenti e un po' amare le considerazioni della lettrice sulle pretese e le manie degli autori esordienti. Più che Chandler, il racconto mi ha ricordato le atmosfere brillanti di certi racconti di Amis.

Via da lì: Struttura a incastro, sia per la concatenazione asimmetrica dei tempi, sia per il modulo narrativo prescelto (il presente drammatico del protagonista, e due flash back in momenti diversi che, verso la fine, si saldano alla condizione iniziale). Uno dei racconti migliori, duro e senza speranza. Forse un po' di maniera la descrizione della prostituta senegalese.

Periferie numeriche: mio padre lo apprezzerebbe moltissimo. Lui è convinto che i numeri abbiano una loro intenzionalità, una loro dinamica che travalica il campo della matematica. Il racconto è piuttosto allucinato. La realtà surreale del Pericentro, il premio "periferie letterarie" descritto con sarcasmo graffiante, la piattezza della moglie - banale anche nel sua relazione con il responsabile delle comunicazioni- fa da contrappunto alla visione allucinata del protagonista che vuol far volare i numeri ed è prigioniero del suo universo autistico-matematico. Se volessi accostare questo testo a una musica, il riferimento migliore è "la musica per aeroporti" di Brian Eno, musica che non ho mai ascoltato con attenzione (è musica ambientale)ma che mi appare perfetta nel descrivere il senso di spersonalizzazione che questo testo mi ha lasciato.

La variante di valico: Mmm, è il racconto che mi è piaciuto di meno. Contiene momenti godibili (il rasta di pian del Voglio giocodipendente; i tifosi dell'Acquasparta) ma non mi ha lasciato granché.

L'impressione è che i tuoi testi raccontino situazioni-limite (di confine, appunto) più per il modo in cui sono narrati che per l'oggetto prescelto. Le strutture lineari sono sostituite da struttura elicoidali, scansioni temporali anomale, inversioni realtà- sogno, incubi che si trasformano in risvegli, allucinazioni urbane descritte con uno stile che oscilla tra surreale e iperrealismo (l'ipercosa).
Il senso di vuoto e mancanza di significati che caratterizza la situazione attuale è ben resa mediante atmosfere stralunate che, anche quando virano nel fantastico, mantengono un solido aggancio con l'insensatezza quotidiana.
Non sempre questi testi (ma è una valutazione soggettiva) mi hanno veicolato un forte piacere di lettura, come se i testi fossero a volte contaminati dal contesto dentro il quale sono collocati, quell'agglomerato di spazi amorfi, ambizioni meschine, piccole relazioni e consuetudini insensate che affliggono la modernità attuale e la nostra esistenza quotidiana.
Writer

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