[POSTQUOTE][QUOTE=TorreNord, 06/08/2007 14:50]Caro Orobros, sappi che alcuni di noi sono scappati da altri forum sbattendo la porta. Purtroppo molti scrittori (o sedicenti tali), credono di avere la verità in tasca e di essere gli unici depositari del sapere letterario. Non mi piace chi invida anche la briciola del vicino. Io penso che la scrittura appartenga a tutti, non a pochi eletti, anche perché la selezione avviene in modo naturale e indolore. Con il tempo.
Di nuovo ben arrivato
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La scrittura appartiene a tutti quelli che possono tenere una matitina in bocca, la verità che può essere esposta oppure no dalla scrittura... quella invece non appartiene a nessuno, perché è universale, non individuale. Quando la verità è individuale... è relativa e opinabile e costretta dall'interpretazione che deriva da un punto di vista particolare. "Credere" di avere la verità in tasca è un "credere", e il credere non è figlio legittimo della verità. La tasca poi indica il possesso mentre la verità può essere guardata, vista, raramente compresa, ma mai inventata. Quindi nessuno che sia individuo può arrogarsi il diritto di invenzione del vero... a meno che, questo diritto, non si arroghi la paternità di una "vera falsità".
La selezione di cui parli non è cosa che m'interessa, perché è frutto del giudizio dei molti e io non scrivo per molti. L'elezione che ti da noia non è frutto di decisione personale. Nessun "eletto" decide di esserlo, può solo decidere di tacerlo e di tacere di conseguenza e, poiché il Silenzio è superiore alla parola... certamente è una condizione preferibile alla scrittura. Io ho dovuto scegliere, è mi è costato fatica farlo, ma ho deciso di si. E ora scrivo. Un saluto.