00 05/06/2007 12:51
Hai reso l'idea. In questo senso anzi, l'idea dei "molti mondi" ha molto a che fare col determinismo della fisica classica e l'indeterminazione della quantistica: si parla di libero arbitrio e percezione della realtà, della capacità di una scelta di influenzare l'ambiente e il futuro, dell'esistenza o meno di un destino preordinato o di "passaggi chiave" ineludibili. E si parla di mente e processi cognitivi, della percezione stessa del tempo e della strana relazione tra fisica e tempo: la fisica odierna non distingue un tempo passato e uno futuro, è in grado di fare previsioni accurate laddove l'uomo ha certezza solo del passato e del presente. Sulla "freccia del tempo" ho letto un bel libro (purtroppo piuttosto complesso) di Ilya Prigogine, che consiglio a quanti volessero approfondire.
Uno schizofrenico vive davvero in due universi distinti, nella misura in cui percepisce due diverse realtà a seconda della personalità che agisce. Quale dei due è la "vera realtà"? Al di là della solidità degli oggetti e dei principi fisici di base, la percezione della realtà (e tutto il campo emotivo e inconscio) è strettamente collegata all'osservatore (in questo caso lo schizofrenico) e poco contano le percezioni altrui: un mondo parallelo rispetta le medesime leggi fisiche (anche se in realtà non avendo una teoria unificata non possiamo affermare nemmeno che le nostre leggi fisiche siano valide in ogni regione del cosmo, vedi il centro di un buco nero in cui regna l'ignoto, al momento): una mela cadrà sempre dall'albero, ma l'universo alternativo è diverso nel senso che la mela può cadere o può rimanere attaccata, e senza un osservatore tutto resta "potenziale" e altrettanto plausibile. Quando un osservatore "vede" la mela a terra, stabilisce quella realtà e la fa propria: poi va da un amico e gli dice: guarda, la mela è i terra. E' l'osservazione primaria stessa che ha forgiato la realtà, se riesci a seguirmi e ci metti un po' di fantasia, è come se il primo osservatore stabilisse anche la realtà degli altri soggetti. Nel caso della mela la questione è piuttosto triviale e fine a sé stessa, ma non ci si limita a osservazioi fisiche: idee, teorie e concetti diventano "reali" nel momento in cui vengono concepite (reali non in senso "fisico", ovviamente): quanti più si convincono che l'idea è giusta (nel caso della mela, tutti concordano immediatamente che è caduta a terra) quanto più essa è "reale".
Non so se tutto ciò abbia senso, ma lo trovo affascinante :)

[Modificato da ciumeo 05/06/2007 12.56]