00 25/03/2007 14:41
(tratto dall'articolo apparso sul Corriere della Sera del 24/3 a firma Giorgio de Rienzo).

Un tempo gli intellettuali facevano gruppo, creavano pensiero e opinione. Oggi la critica da chi è composta? Da soggetti scollegati tra loro, sollecitati dall'occasionalità, capaci di estromissioni sommarie come di isolati inni fuori dalla completezza della visione.
Bevilacqua per esempio parla di "storture", di tribunali improvvisati (e sparpagliati) che vivono di sfoggi isterici (posso fare qualche nome? Eheheh, scherzo), di protagonismo celebrativo oppure praticano ostracismo conformista.
Spesso i critici neppure si pronunciano. Tra gli ultimi narratori liquidati, troviamo proprio Moccia.
I motivi? Moccia si rivolge ai bisogni di lettrici di facile contentazione o di giovani (deboli). Dalla sua ottica di profitto, ha colto l'occasione e la cavalca egregiamente. Be', almeno il suo obiettivo l'ha centrato... [SM=g27828]