00 06/06/2006 15:22
Non lo so come si può fare, pa@rker, a me sembra che sia quello che io faccio quando scrivo.
se l'emozione di cui scrivo non è realmente sulla mia pelle in quel momento, non ne so scrivere.
Per decontestualizzazione intendo dire semplicemente che il racconto, con la sua trama, i suoi personaggi, la sua ambientazione, possono, anzi, spesso nel mio caso sono, altro rispetto alla realtà mia concreta quotidiana (alias non sono autobiografici). e la realtà si ricrea, non si imita.
hai preso a esempio il testo più esemplificativo. non serve essere una prostituta di mestiere per raccontarne i pensieri. in un qualsiasi momento della vita reale, può essere capitato di vivere però emozioni che hanno a che fare con quella realtà. ecco la decontestualizzazione. prelevo con un paio di pinze sottilissime quel frammento e lo riporto in un contesto "ricreato".

in teatro accade lo stesso, almeno per come l'ho vissuto e vivo io. l'attore non diventa quel personaggio, ma paradossalmente se non vive le emozioni giuste, se non le va a pescare nel proprio tessuto emozionale, prelevandolo con una pinza sttilissima per portarlo nel contesto drammaturgico, allo spettatore arriva la farsa, l'imitazione, lo scimmiottamento, e quello con la realtà non ha niente a che vedere.