Non è facile emergere come scrittore, in Italia come all'estero.
Le conoscenze sono importanti, ma senza il talento non si va da nessuna parte.
E, oltre al talento, serve la situazione propizia che ti faccia notare al pubblico ma, prima di tutto: all'editore.
E' possibile che il tuo stile sia maturo, esuberante, pronto per la pubblicazione, ma ancora non hai avuto questa opportunità, seppur la cerchi e la desideri con tutto/a te stesso/a.
Io, ti consiglio una cosa soltanto: vai avanti ed affida alla Scrittura tutto il tuo potere creativo.
Non scoraggiarti, nonostante il tempo scorra sempre troppo in fretta.
Non perdere il mordente.
Ci vuole tanta pazienza ma, nella Sofferenza si tempra il tuo stile.
La Sofferenza fa grandi gli scrittori.
Come sapeva bene Anton Cechov che, agli amici che si rivolgevano a lui per avere consigli di scrittura creativa, rispondeva:
"voi non sapete soffrire, sapete piagnucolare, gemere al più, ma non avete la più pallida idea di cosa sia la sofferenza".
La sofferenza è un sentimento nobile, che trasforma chi lo vive.
E' un sentimento che ti fa le spalle forti, dopo averti riempito di botte e fatto scoprire la tua fragilità ed umanità.
Perchè porti frutto devi accettarla seriamente, profondamente, nella tua vita.
Non devi rassegnarti al dolore, non è questo che sto scrivendo.
Devi attraversare il fiume ed uscire dall'altra riva.
Aggrappati a tutto ciò che è in tuo potere per non restare schiacciato dal fiume vorticoso, ma vivi appieno questa veemenza che saprà condurti al di là.
Chi conosce, vive, accetta la sofferenza, è in grado di diventare scrittore.
La scelta dei temi che vuole raccontare non ha nulla di eroico: è il quotidiano, i piccoli o grandi episodi che costellano la sua esistenza d'essere umano.
Ma, il principio della sofferenza, come della scrittura, è sempre lo stesso: amore.
Amore è la parola d'ordine per chi vuole diventare scrittore, scrittrice
camaleonte.blogosfere.it/2006/07/il_valore_della.html
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Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)