A distanza di decadi, ovvero quando avevo vent'anni, trenta, quaranta, e il prossimo giro del tempo sarà tra un paio d'anni, sempre gli stessi autori e gli stessi libri:
- Kafka. Il processo e il Castello su tutti
Per me leggere e rileggere kafka è ritrovare ogni volta l'emozione di smarrirsi totalmente nella lettura, entrare in uno spazio indeifinito e senza tempo, dove fatti apparentemente normali, raccontati con uno stile piano e semplice, si trasformano via via in labirinti del pensiero umano, nell'atrocità della storia, nella follia claustrofobica dell'umanità. Il maestro, su tutti.
- Borges: Finzioni, L'Aleph
Il confine sottile e invisibile tra realtà e sogno, verità e menzogna, saggio critico e racconto fantastico.
Geniale è il termine che meglio coglie Borges, una sfida continua con il lettore nel suo gioco di specchi, nei suoi labiirinti reali e immaginari, dentro le librerie di tutto il mondo, nel suo amore totale per i libri.
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