00 14/01/2013 14:11
Re: Re: Re:
Francesca.De Logu, 14/01/2013 14:06:




Sono d'accordo con te Luca... e, aggiungo, ahimè.. Qui la questione è sottile e anche grave, se ne potrebbe parlare per giorni..
Da bimbi e un pò più tardi si possiede quella capacità di esprimersi spontaneamente, c'è chi scrive storielle, chi disegna, chi inventa dei giochi con poche risorse (ricordo con nostalgia le torte di fango ...:) ).. Ma adesso mi sembra che tutto questo si stia progressivamente perdendo.. Complici gli stimoli sparati a velocità pazzesche, i mezzi sempre più fantasiosi (informatici perlopiù, che non voglio comunque demonizzare.. anzi) che tolgono lo spazio all'iniziativa personale, alla creatività. Un vero "mare di nulla" ,perchè si asciuga, e i pesci muoiono...

Un'altro aspetto, sempre esistito, è la paura di sembrare "diversi", nel momento in cui si segue, soprattutto nell'età dell'adolescenza "omologante", quell'impulso al creare , al dare forma, che in alcuni è neccessità. E l'omologazione totalizzante, lo sappiamo, è una delle grandi bestie nere di questo momento storico..






Mio figlio crea con me. Gli piace andare oltre il semplice uso del gioco, che è gioco solo quando può essere mezzo per dargli voce. Ho un racconto che tratta in parte il ruolo del gioco semplice, in cui narro come il gioco stesso sia figlio e non padre del divertimento. I bambini crescono, e devono farlo con la fantasia ancora viva, senza lasciarsi omogeneizzare nel frullatore dei luoghi comuni. Spero di farlo capire a lui, con tutta la libertà che so dargli. E quella che lui sa dare a me...
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Non è che quando sbatti la porta poi te ne innamori...