00 03/05/2012 17:17
Re:
cristina67@, 03/05/2012 16.59:

Io mi unisco ai complimenti fatti a Luca e approfitto per esprimere un mio pensiero.

Secondo me, noi che viviamo molto a contatto con i libri, rischiamo di divenire ipercritici con quello che leggiamo, ce lo godiamo meno perche' non lo buttiamo dentro e via, non lo scorriamo piu' a "livello di pancia". La parte emotiva ne soffre. Ormai, se io leggo qualcosa per una recensione, devo sforzarmi molto per dividere il mio giudizio in due parti: quello emozionale e quello che deriva da un apprezzamento piu' formale di un manoscritto. Credo che le persone 'normali', invece, anche a livello di lettori forti, siano meno inflessibili di quanto temiamo. Vengo al punto: dovremmo essere meno severi anche con noi stessi quando scriviamo. Il che non significa non sforzarsi di migliorare, ma pure non credere che una parola ripetuta a distanza ravvicinata rendera' la pagina una schifezza.
[SM=g7367]




e infatti l'episodio di stamattina dovrebbe far riflettere: non so chi fosse quella ragazza, magari era anche lei una scrittrice perchè m'è sembrata molto pratica di Ebook, però il fatto stesso che uno legga una storia senza sapere chi è l'autore e la trovi interessante dovrebbe far capire che chi legge non si fa tante paranoie come tra noi autori con bello al posto di carino e alla fine massacriamo le storie con troppi rifacimenti (perchè non è detto che sempre il rifacimento sia miglioramento). Piuttosto, dovremmo mettere a punto una sorta di pubblicazione ad uso dei mezzi pubblici (che era stata già fatta in passato ma mai più ripetuta chissà perchè)
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