00 19/02/2012 04:22
Re: Riflessione
Penso di capire cosa intendi per un semplice motivo: ho portato avanti tre romanzi in tre modi diversi:

1.
Scrivo la storia, stilo la scaletta, creo il sommario-capitoli, ne descrivo sinteticamente il contenuto.
Risultato: è tutto ancora fermo così. La storia c'è, è completa per grandi linee, ma non riesco a portarla avanti.

2.
Scrivo la storia e comincio a scriverla. La porto avanti facendola nascere già perfetta, cercando i tempi, i verbi, i sostantivi giusti.
Risultato: è lenta, macchinosa, non va avanti. Mi sono perso nella forma e sto perdendo la storia.

3.
Scrivo la storia, la scrivo. Scorro senza pensare troppo a "d" eufoniche, verbi ripetuti, espressioni stupide (per il cancello in ferro battuto, ad esempio, usai l'espressione "cancello con i ghirigori che non mi piacciono"). Poi una volta finito lo perfezionerò.
Risultato: in un mese l'ho terminato, 250 pagine circa, e adesso sono a pagina 22 del perfezionamento. Paesaggi, situazioni, emozioni... sto inserendo ciò che con la fretta ho omesso per stare dietro alla storia.

Ora, io personalmente non so quale sia il metodo migliore, ma sicuramente nel terzo ho trovato il modo di scrivere velocemente e senza perdere per strada pezzi di storia. E senza perdere l'entusiasmo, cosa importante quando si scrive. Il problema di questo metodo però è che ora vorrei riprendere e completare gli altri due romanzi.
Poi, dato che ci siamo, io ho qualcosa che forse è normale all'inizio: non ho un genere. I miei racconti in uscita (presumo ad aprile) trattano paranormale, surreale, ma anche vita vera reinterpretata. Il romanzo che ho concluso non ha niente di paranormale, è una sorta di thriller, o giallo al contrario (il crimine visto dalla parte del criminale e non dell'ispettore). Gli altri due trattano invece uno di paranormale (uno si, ogni tanto) e di surrealtà (intesa come ipotesi strampalata su ciò che sappiamo e su ciò che ci viene nascosto dai potenti).
Ecco, questo è il mio attuale cruccio, non so da che parte stare, alla fine.

Credo, per rispondere alla tua domanda, che la cosa migliore sia quella di scrivere di getto per non perdere la voglia di farlo. Anche io ho tante idee ma non posso metterle tutte per iscritto. Quando vado a letto, se non ho altro da fare (o se l'ho già fatto), le ripasso tutte per tenerle vive e averle pronte da buttare giù. E poi sai, secondo me è meglio iniziare a scrivere, poi ti viene la voglia. Io a volte butto giù dialoghi come mi vengono, riflessioni, poesie. Uso anche il blog per questo e dopo che ho finito un articolo del blog ho la smania di aprire il mio file e proseguire il romanzo, o scrivere un racconto... è come le ciliegie: basta mangiarne una, due, tre... sei... dodici... ventiquattro... e via dicendo... [SM=g20549] [SM=g7340] [SM=g7340] [SM=g7340] [SM=g7388] [SM=g7340] [SM=g1763827]
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Non è che quando sbatti la porta poi te ne innamori...