pubblicazione IL MONDO ATTRAVERSO I MII OCCHI

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Fabiana Parenti
00martedì 6 luglio 2010 18:16
IL MONDO ATTRAVERSO I MIEI OCCHI-L'INIZIO-

Scrivere è per me unico mezzo di evasione dalla tetra solitudine entro cui mi sono segregata. Parlerò un po’ di tutto, ma non proprio di tutto, poiché sono dell’opinione che su di me certe questioni non vadano sapute, non tanto dall’opinione della collettività, bensì ciò che temo di più è lo sguardo di chi, non per mia scelta , ha sempre fatto parte della mia vita e delle parole non dette che ne deriverebbero. Ciò che mi ha più ferito, sono sempre stati i silenzi, più che le parole in sé. Ora me ne sto qui seduta sul mio letto, in ascolto dei passi echeggianti nella casa; in attesa che dopo un paio di scatti della serratura, questi scendano lesti le scale, segnando l’avvicinarsi del silenzio: per me anelata ed assoluta libertà. Non so da quanto, ma sospetto di non essermi mai sentita a casa. Basta guardare la mia stanza da ragazza: spoglia e quasi impersonale, come se credessi inutile affiggere poster e collezionare oggetti che presto potrebbero essere rimossi. Scrivere è per me una pratica silenziosa, celata nella più totale solitudine, perché oggetto di biasimo e di quel particolare giudizio, unico che possa turbarmi. Di questi, nonostante i sentimenti siano naturalmente forti, non ho quasi mai sentito la vicinanza, anzi li ho sempre percepiti qualche metro sopra la mia testa, come divinità in costante osservazione. Non è più un sentirsi, credo di essere diversa, dotata di una doppia personalità in devastante conflitto: l’una introversa, fragile e schiva, come una fantasma; l’altra solare, determinata e forte. Queste due realtà si alternano oramai con una disinvoltura impressionante. Fin da bambina ricordo di aver manifestato questo sdoppiamento. Mentre in un contesto sociale facevo di tutto per dimostrarmi pestifera ed insopportabile, mossa da un’inesauribile frenesia, che tutti peraltro ricordano bene; a casa ero taciturna e tranquilla, eccetto nelle liti, ove sfogavo tutta la mia rabbia. A volte vorrei apparire, spesso nascondermi. Quando il desiderio di affermarmi pubblicamente mi pervade; un attimo dopo il mio pensiero va al suicidio.
cattleja
00mercoledì 7 luglio 2010 11:23
Cara Fabiana, buongiorno!
Vorrei capire: ma questo è un estratto del tuo scritto, oppure è un inizio di qualcosa? e comunque la sezione per le pubblicazioni non sarebbe questa, dovresti prima essere accettata, poi dovresti interagire un po' con noi e infine puoi pubblicare qualcosa di tuo. Comunque, intanto, guardati intorno.
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