Zio Vanja - regia di César Brie e Isadora Angelini

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esteriade
00giovedì 23 novembre 2006 22:15
ZIO VANJA
Scene di vita in campagna
di A. Cechov

Note di regia

Lo "Zio Vanja" è uno di quei testi che sconvolgono l'anima e risuonano nell'intimo.
Ogni personaggio a un certo punto, dice tutta la "verità" su sé stesso e quando non è lui a dirla, quella verità è pronunciata da un altro.
Ma i personaggi in realtà non fanno quasi nulla: prendono il thè, bevono vodka, suonano la chitarra, parlano, dormono, mangiano. Equando fanno qualcosa, come Vanja con la rivoltella, sbagliano il bersaglio.
Tutti dicono ciò che pensano e sentono e quando non riescono a dirlo, fanno in modo che si capisca quello che provano. Ma questa onestà, quando delicata messa a nudo delle anime, non li redime, non li salva, non cambia il loro destino. Una coscienza apparentemente inutile, disillusa. Non porta all'azione, e non spiana la strada all'autoinganno. Segno forse di un tempo e un'epoca che cambia e che i protagonisti del dramma registrano senza partecipare a quel cambio.

Mi sono prefisso di rispettare il testo fino in fondo.
Insieme agli attori abbiamo cercato in ogni scena, in ogni quadro, quella "verità che i personaggi esprimono sotto forma di allegorie, metafore, immagini e azioni.
In certi casi quella verità è celata nella motivazione che li fa parlare, in altri casi sta nel sottotesto, nel dire una cosa volendone svelare un'altra; in alcuni casi, la verità risiede in quello che nonsi dice; in altri, quelle parole vogliono significare soltanto quello che dicono.
Abbiamo provato così a scappare dalle grinfie del naturalismo per costruire un mondo più affine alla nostra sensibilità e che faccia risuonare le parole di Cechov.

César Brie

La regia di César Brie è come una bolla di sapone: stupisce sempre, anche quando si è adulti e disincantati.
Stupisce con la leggerezza e la poesia.
Con oggetti sospesi che danzano sulla scena e battono un ritmo, quello delle emozioni.
Con le espressioni sui visi degli ottimi giovani attori del gruppo Patalò, più eloquenti delle parole.

Dopo Otra Vez Marcelo, questo è il secondo spettacolo di Brie che ho l'onore di vedere. Spero di non perdere nessuna opportunità...è un grande, poeta, attore, regista, artista.
Quiun'interessante intervista a CèSar Brie, anche se relativa non a questo spettacolo.
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