Uno scrittore deve scrivere solo di quello che ha sotto gli occhi?

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Laura.Costantini
00lunedì 30 aprile 2012 15:03
Una delle peggiori tentazioni per gli scrittori che si sentono provinciali e hanno un complesso di inferiorità, è quello di trasferire le trame dei loro romanzi all'estero: magari in Afghanistan, magari nella Grande Mela. I risultari, quasi sempre, sono pessimi: perchè i luoghi comuni stanno lì come tante bucce di banane pronte a far scrivolare il temerario romanziere. - cosi' Giorgio Montefoschi in prima pagina del Corriere edizione di Roma.

Che ne pensate? [SM=g20547]
Laura.Costantini
00lunedì 30 aprile 2012 15:04
LFK
00lunedì 30 aprile 2012 15:38
Re:
Laura.Costantini, 30/04/2012 15.04:





Scrivo solo dei posti che conosco o che non esistono, per poter meglio padroneggiare gli sfondi... poi i punti di vista sono diversi... una spiaggia romantica, diventa una bolgia d'inferno...
cattleja
00lunedì 30 aprile 2012 15:44
Re: Re:
LFK, 30/04/2012 15.38:




Scrivo solo dei posti che conosco o che non esistono, per poter meglio padroneggiare gli sfondi... poi i punti di vista sono diversi... una spiaggia romantica, diventa una bolgia d'inferno...




però capisco anche l'ottimo esercizio di immaginare una dimensione e un ambiente completamente diverso dal consueto. Anche se, personalmente, sarà che son cresciuta con Cassola, Moravia e Bassani che parlavano dei paesi loro, oppure Landolfi, autore fantastico, che trasfigurava i suoi posti più familiari rendendoli quasi immaginari, non sono istintivamente attratta da luoghi troppo alieni.
Insomma, deve essere una fatica improba parlare del lontano.
LFK
00lunedì 30 aprile 2012 15:47
Re: Re: Re:
cattleja, 30/04/2012 15.44:




però capisco anche l'ottimo esercizio di immaginare una dimensione e un ambiente completamente diverso dal consueto. Anche se, personalmente, sarà che son cresciuta con Cassola, Moravia e Bassani che parlavano dei paesi loro, oppure Landolfi, autore fantastico, che trasfigurava i suoi posti più familiari rendendoli quasi immaginari, non sono istintivamente attratta da luoghi troppo alieni.
Insomma, deve essere una fatica improba parlare del lontano.




Il problema è parlare del lontano conosciuto. Se ti ispiri a Bahia, puoi parlarne, ma chiamandola Nahia, se non la conosci bene... e andare di stereotipi fantasizzati... che termine è?
Laura.Costantini
00lunedì 30 aprile 2012 15:59
E se invece...
E se invece non si concepisse nessun luogo come lontano e alieno? Se dopo aver viaggiato un pochino ci si sentisse vicini ai sentieri tra i templi del Nepal piuttosto che ai berberi nella notte del Sahara? Quali e quante fantasie ha saputo suscitare in intere generazioni Salgari? Non è Moravia, potreste rispondermi. E io replicherei: sì, ma ha fatto tanto per la letteratura, tanto quanto e forse più di Moravia. perché ha spinto la gente ad amare la lettura.
cattleja
00lunedì 30 aprile 2012 16:15
Re: E se invece...
Laura.Costantini, 30/04/2012 15.59:

E se invece non si concepisse nessun luogo come lontano e alieno? Se dopo aver viaggiato un pochino ci si sentisse vicini ai sentieri tra i templi del Nepal piuttosto che ai berberi nella notte del Sahara? Quali e quante fantasie ha saputo suscitare in intere generazioni Salgari? Non è Moravia, potreste rispondermi. E io replicherei: sì, ma ha fatto tanto per la letteratura, tanto quanto e forse più di Moravia. perché ha spinto la gente ad amare la lettura.




se hai viaggiato e hai assorbito la mentalità di alcuni popoli posso capirlo, sei entrata nello spirito di una mentalità e ti viene facile scriverci su. Non siamo tutti come l'Ariosto che ha scritto l'Orlando furioso e tutto il resto restandosene a casa in pantofole. Se ci pensi un attimo però la letteratura russa è fatta di scrittura claustrofoba dove ci si contano i capelli e si fa la radiografia delle unghie. Non so, forse parliamo di generi di scrittura troppo diversi. Sarebbe come se ti chiedessi: ti piace più l'uva pizzutella o le melanzane alla parmigiana?
Istintivamente sono più attratta dalle storie circoscritte in ambienti familiari, ma può essere un mio problema.
Guida
00lunedì 30 aprile 2012 19:03
E' la solita cazzata molto popolare fra alcuni 'addetti ai lavori' italiani.
Io penso sempre che Salgari non si è mai mosso dall'Italia. oddio, avrà anche scritto che c'era l'albero tale che in realtà in Malesia non attecchisce, ma mi smebrano le solite questioni di lana caprina.
In più, personalmente, aborro la roba ambientata nel mio quotidiano: quando leggo voglio evadere, se mi parlano dello stessa quotidianità da cui cerco di evadere, il libro se lo possono tenere.
Certo un minimo di documentazione una se la deve procurare, tanto per evitare di parlare di elefanti al central park.
cristina67@
00lunedì 30 aprile 2012 20:05
Re:
Guida, 30/04/2012 19.03:

E' la solita cazzata molto popolare fra alcuni 'addetti ai lavori' italiani.
Io penso sempre che Salgari non si è mai mosso dall'Italia. oddio, avrà anche scritto che c'era l'albero tale che in realtà in Malesia non attecchisce, ma mi smebrano le solite questioni di lana caprina.
In più, personalmente, aborro la roba ambientata nel mio quotidiano: quando leggo voglio evadere, se mi parlano dello stessa quotidianità da cui cerco di evadere, il libro se lo possono tenere.
Certo un minimo di documentazione una se la deve procurare, tanto per evitare di parlare di elefanti al central park.




Straquoto o un autore di storie fantastiche o di fantasy rimarrebbe al palo, come già detto. Senza poi dimenticare che viviamo in un'epoca in cui è facile sapere tutto di tutto a volersi documentare. Libri, WEB, DVD e chi più ne ha, più ne metta.
(Ipanema)
00lunedì 30 aprile 2012 20:29
Re:
Guida, 30/04/2012 19.03:

E' la solita cazzata molto popolare fra alcuni 'addetti ai lavori' italiani.
Io penso sempre che Salgari non si è mai mosso dall'Italia. oddio, avrà anche scritto che c'era l'albero tale che in realtà in Malesia non attecchisce, ma mi smebrano le solite questioni di lana caprina.
In più, personalmente, aborro la roba ambientata nel mio quotidiano: quando leggo voglio evadere, se mi parlano dello stessa quotidianità da cui cerco di evadere, il libro se lo possono tenere.
Certo un minimo di documentazione una se la deve procurare, tanto per evitare di parlare di elefanti al central park.




peccato che nei forum non ci sia il tasto "mi piace"!!! [SM=g7405]
LVB
00sabato 5 maggio 2012 08:31
verissime le vostre osservazioni, però ho avuto modo di notare un grosso "ridimensionamento" in me stessa col passare del tempo. se prima, da ragazzina, ambientavo le mie storie in uno spazio indecifrato in stile film hollywoodiano, crescendo sono tornata nello stivale e addirittura vado inventando storie sulla mia città o sui paesini limitrofi! credo ci sia anche la normale crescita umana dietro tutto questo, anche per evitare di fingersi cittadini di luoghi di cui non siamo davvero impregnati, perché chi invece ne è impregnato se ne accorge secondo me (questo ovviamente solo riguardo alle storie che esigono concretezza...)
LFK
00sabato 5 maggio 2012 08:51
Re:
LVB, 05/05/2012 08.31:

verissime le vostre osservazioni, però ho avuto modo di notare un grosso "ridimensionamento" in me stessa col passare del tempo. se prima, da ragazzina, ambientavo le mie storie in uno spazio indecifrato in stile film hollywoodiano, crescendo sono tornata nello stivale e addirittura vado inventando storie sulla mia città o sui paesini limitrofi! credo ci sia anche la normale crescita umana dietro tutto questo, anche per evitare di fingersi cittadini di luoghi di cui non siamo davvero impregnati, perché chi invece ne è impregnato se ne accorge secondo me (questo ovviamente solo riguardo alle storie che esigono concretezza...)




Credo che raccontare un luogo sia come raccontare un'abitazione: parti dalla tua, poi sposti le stanze, cambi l'arredo, apri e chiudi finestre su palazzi o prati verdi, a seconda della necessità.
Ma prima devi conoscere bene casa tua, saperla descrivere.

Quindi conosci la tua terra, impara a descriverne le bellezze, gli angoli romantici e quelli tenebrosi, a quel punto potrai usare le poche informazioni che trovi nel web per vivere una storia con i tuoi personaggi a Londra.

E certo, questo secondo me vale anche per i personaggi: se non conoscei te stesso, non puoi far conoscere i tuoi personaggi... ovvio che tra il dire e il fare, c'è di mezzo il mare, ma da noi in Sardegna, dire che c'è di mezzo il mare, è come dire che siamo su un'isola: scontato... [SM=g20549]
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