TIZIANO TERZANI - E' GIA' FENOMENO LETTERARIO

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(Ipanema)
00sabato 1 aprile 2006 10:44
Appena uscito il libro postumo del giornalista scritto con il figlio
è in testa alle classifiche e viaggia verso il milione di copie vendute
Di vita, morte e nuovi inizi
viaggio nel fenomeno Terzani
Siti Internet con migliaia di fan, ressa alle presentazioni del volume
Folco: "Ma per me resta sempre e solo il mi' babbo"
di DARIO OLIVERO


Tiziano Terzani con il Dalai Lama
ROMA - L'anno scorso a Milano sfondarono le porte per entrare a vedere la proiezione del documentario Anam, il senzanome. Erano persone normali, alcune anziane, racconta chi c'era. Che non potevano tollerare l'idea di restare fuori perché in sala i posti erano tutti occupati. Qualche sera fa a Roma al Teatro Ambra Jovinelli, per la serata di presentazione del suo libro postumo, La fine è il mio inizio, la gente che non è riuscita a entrare era altrettanto inferocita. Che cosa spinge le persone a questo? Che cosa porta centinaia di migliaia di lettori a comprare i suoi libri? A consigliarseli, a passarseli di mano, a riunirsi in una community su Internet con quasi 13 mila iscritti? Che cosa rappresenta per tutta questa gente Tiziano Terzani?

E' il grande giornalista salgariano che attraversò l'Oriente? L'uomo che per dare retta a un indovino non prese l'aereo per un anno salvandosi così da un incidente? L'intellettuale disilluso che aveva visto la Cina trasformarsi da utopia socialista a dittatura? Che aveva intuito il crollo dell'Unione Sovietica e l'aveva descritto prima degli altri? Il pacifista? Il grande cronista che raccontò come in una grande inchiesta la sua malattia e i mille tentativi per guarire prima di scoprire la grande opportunità di crescita interiore che questa rappresentava?

Fenomeno. Tante domande per un fenomeno che è già grande e destinato a crescere ancora: il fenomeno Terzani, sulla cui definizione probabilmente lui per primo si sarebbe fatto una risata. Ma non si può definire in un altro modo. Cifre: quando La fine è il mio inizio (Longanesi, 18,60 euro) è uscito il 16 marzo scorso, nello stesso giorno è partita la ristampa. Ne sono state tirate 350 mila copie ed è in programma un'altra ristampa. Ancora prima di uscire, solo con le prenotazioni online, il libro era già virtualmente in testa alla classifica e lo è tuttora. Tanto che l'amministratore delegato della casa editrice Longanesi Stefano Mauri può dire: "Non sarò soddisfatto finché non raggiungeremo il milione".

Il penultimo libro, Un altro giro di giostra, è arrivato in questi giorni a mezzo milione di copie, ma è uscito nel 2004 e ha avuto un'impennata di vendite dopo la morte dell'autore il 28 luglio di quell'anno. Se si pensa allo sprint iniziale che ha vuto invece quest'ultimo, la cifra di un milione è realistica. Dalla casa editrice non lasciano trasparire nulla, ma il caso Terzani non è soltanto una questione di copie vendute: raggiungere cifre simili con un libro così profondo è motivo di orgoglio civile.

Community. Oltre ai numeri in libreria, ci sono quelli meno visibili, ma altrettanto pesanti della Rete. Il sito di Terzani vanta una newsletter con 12.600 iscritti, gli ultimi 500 solo negli ultimi giorni: è la più grande community dedicata a uno scrittore italiano. Il forum di discussione è sempre affollatissimo e non è moderato. "Non ce n'è bisogno - spiegano i curatori - è tutta gente molto educata, sono brave persone".

Le tappe. Il fenomeno Terzani inzia sostanzialmente in due diverse fasi. Mentre i suoi primi libri erano reportage di grandi viaggi, erano i racconti del grande inviato in Asia, con Lettere contro la guerra del 2002, il grande giornalista dà voce ai pacifisti polemizzando duramente con la sua conterranea Oriana Fallaci, il suo pamphlet post 11 settembre e la chiamata alle armi contro la minaccia islamica. Il secondo tassello fu appunto Un altro giro di giostra, un lungo viaggio dentro la malattia che lo aveva colpito dagli Stati Uniti e l'Occidente fino alla pace delle montagne dell'Himalaya. Fu la svolta che trasformò Terzani in qualcosa di più grande. Ora La fine è il mio inizio è il proseguimento ideale di quel libro: un lungo racconto di Terzani al figlio Folco, il resoconto di una vita.

"E' solo il mi' babbo". E lo stesso Folco è il primo a stupirsi del fenomeno Terzani. "Per me resta sempre il mi' babbo - dice - e non sono ancora riuscito a capire perché tanta gente è così affascinata. Dire che sono interessati al viaggio interiore che fece mio padre è riduttivo. Credo che senza volerlo, il babbo (lo chiama sempre così ndr) abbia intercettato qualcosa di cui si sente il bisogno. Lui è diventato un grande minestrone di culture e idee diverse e le ha rielaborate con un linguaggio occidentale, le ha semplificate. Sono idee antiche che tutti conosciamo ma che abbiamo perso: la vita, la paura della morte, le domande che un uomo si pone e alle quali cerca una risposta senza ricorrere alla religione tradizionale. Parla di queste grandi domande rimaste coperte dal rumore di questi tempi".

Domande semplici. "Rumore" è una parola chiave per capire il fenomeno Terzani. Anche Max De Martino, uno dei responsbaili del sito tizianoterzani.com la usa: "Tiziano ha toccato le corde dell'animo umano che in questi tempi sono nascoste sotto tutti i rumori che ci circondano". Detta così sembra facile, ma occorre tener presente il talento di Terzani nella scrittura, la sua credibilità come giornalista e il lavoro sul linguaggio, aggiunge l'altro curatore del sito Alen Loreti, "che ha reso semplici domande complesse, reso comuni parole difficili come morte, malattia, ricerca".

Come un film. Quindi è questo il segreto del fenomeno Terzani? Così semplice? Parlare dell'avventura, di una vita intensa, piena di gusto per la ricerca, di curiosità anche per capire l'ultimo grande mistero, quello della malattia e della morte e confessare al figlio che ormai, liberandosi da ogni attaccamento e identità non vi è più nulla da temere? "Il babbo ha vissuto gli ultimi tre mesi durante i quali abbiamo parlato ore intere e registrato questa lunga conversazione. Si dice che un attimo prima di morire ti passa davanti il film della tua vita. Lui ha dilatato quell'attimo e ha scritto quello che si vede", dice ancora Folco.

Guru. In mezzo a tanto successo, le persone che volevano bene a Terzani sono consapevoli di un rischio, che la figura di Tiziano diventi quella di un santone, un mistico. E sarebbe un bel paradosso sapendo quanto lo stesso Terzani sia rimasto scettico nei confronti dei cosiddetti grandi uomini che pure incontrò e dei quali, con l'eccezione di un vecchio eremita indiano, non salvò nessuno. "C'è qualcuno che scrive al nostro forum lamentandosi del fatto che non si insiste abbastanza sul carattere new age e misticheggiante di Tiziano - dice ancora Loreti - ma noi stiamo bene attenti a ricordare a tutti che lui era semplicemente una persona che si poneva domande che tutti si pongono e che mai aveva dato una risposta a nessuna di queste". "In effetti c'è poco da diventare seguaci - aggiunge Folco - il babbo ha sempre e solo ripetuto una cosa: lavora su te stesso, interrogati su te stesso e usa solo le tue forze. Era ed è sempre rimasto laico". Mica poco come segreto.

(31 marzo 2006)
Repubblica.it
(Ipanema)
00sabato 1 aprile 2006 10:46
qualcuno lo ha letto? sa dirmi com'è? è uno di quegli autori che prima o poi prenderò in considerazione...

intanto ecco qua cosa dicono i lettori de Il Parnaso Ambulante
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