Sui mercatini concordo con Esteriade: ricette, oroscopi, libri d'arte, e i classici solo a patto che abbiano piu' di mezzo secolo. Questo restringe molto l'offerta.
Bestiale l'annedoto di Ipa: sembra il film 'C'é Posta per te' a rovescio.
Fabio: non dico che il rpezzo dei libri sia l'unico responsabile ma UN responsabile, e anche importante. sì. Perché IMO con prezzi piu' bassi anche quello che entra per sbaglio in libreria, magari una spesuccia la farebbe: arrischiare 10 euro su un titolo e una quarta che intriga non è come arrischiarne 30. Non parliamo poi dei fanatici come noi che svaligerebbero tutto quanto. :D
Ipa, anch'io quando l'ho detto, di là, mi son trovata contro Franco, ma chissenefrega, io resto della mia idea e finché non mi dimostrano coi fatti che è sbagliata me la tengo. Fra l'altro qualcuno di voi ha citato l'Inghilterra: lì l'IVA è piu' bassa su libri e dischi, e il consumo è maggiore. Sarà un caso... Fatto sta che ho visto coi miei occhi uno stesso libro di cucina che avevo io a un prezzo piu' favorevole di quello che l'avevo pagato io, nonostante il cambio sfavorevole lira-sterlina.
E, certo, Esteriade, l'euro pesa di piu' su altri beni, ma cmq pesa su tutto e quel superfluo che prima ti concedevi a cuor leggero adesso esige riflessione ponderata.
Fabio: certo che per quel che interessa i soldi si trovano, ma se non rendi appetibile l'acquisto, se non 'induci in tentazione' il potenziale acquirente, quello continuerà a investire i 10 euro che gli ballano in tasca sull'ennesima suoneria per il cellulare che lo sfrizzola di più. Almeno finché non ha imparato che anche la lettura puo' sfrizzolare
Che poi si debbano cerare occasioni di incontro con la lettura non ci piove: in questo paese, se devi promuovere un disco, trovi un sacco di locali che ti offrono di fare date, anche se sei nessuno. Quante letture pubbliche riesci a fare, se invece devi promuovere un libro? :(
L'idea di Ennepì è molto carina, ma (spero di sbagliarmi) non avrà grande successo. perché? Semplice. Non ci sono premi di pubblicazione di libro, né premi in denaro. Sarà cinico ma, senza un ritorno, perché la maggior parte della gente dovrebbe spremersi il cervello?
Sulla catalogazione, Fabio, mi spiazzi: io ho sempre visto i libri divisi per generi. Poi, all'interno, una casa magari è ammassata tutta assieme, ok. Ma il genere è il criterio base.
Sulla Pupa e il Secchione, transeat: tenete pero' presente che son tutte cose preparate. Uno perché in TV è così. Due perché anche le emule di Flavia Vento sono cmq andate alla scuola dell'obbligo e certe cose, se hai fatto almeno la prima elementare, non è possibile affermarle.
Il guaio è che il livello cul-turale della TV è un altro grosso problema di questo Paese. In Inghilterra anche un documentario del National Geographic in prime time puo' fare ascolti da paura. Qui da noi?
Case editrici: è vero che la distribuzione e le librerie si mangiano via il 65% del prezzo di copertina. Tolti poi i costi di stampa e le (pur piccolissime) royalty non rimane molto, questo va detto. Ma è anche vero che colossi come Mondadori han la forza di imporre determinati prezzi e scelte a distribuzione e librai (il caso classico è: se vuoi il bestseller x ti prendi anche un tot di questo e quest'altro titolo). Inoltre, quando si tratta di stampa di milioni di copie, il costo vivo diminuisce, e allora è giusto che Salani faccia pagare 30 euro un libro di HP?
[Modificato da Guida 27/09/2006 14.51]