cattleja
00mercoledì 6 dicembre 2006 12:08
Lo sto finendo di leggere e devo dire ha saputo darmi delle dritte e dei consigli che nessuna opera sullo scrivere aveva finora saputo dare.
Innanzitutto l'autrice - una sociologa, lo sottolineo - parla di una letteratura sommersa composta di autori, tutti padroni dello scrivere e più o meno conoscitori delle letterature, che hanno fatto delle precise scelte tematiche abbastanza sganciate dai problemi attuali. La debolezza di questa letteratura sommersa è secondo lei proprio dovuta al fatto che, indipendentemente dalle capacità narrative di ogni autore, si scelgono temi deboli e poco sociali e molto individuali.
Nessuno di questi autori esaminati ha saputo dare il giusto spessore al degrado della società, o al cosmopolitismo dilagante ad esempio. In tutte queste opere impera l'individuo al centro di tutto e cenni più o meno sfuggenti al mondo circostante.
Lei parla di una caratteristica tutta italiana di questo egocentrismo (per questo forse le case editrici preferiscono gli stranieri) e di un'incapacità diffusa di saper parlare un linguaggio veramente moderno e attuale. Molti di questi autori usano linguaggi aulici, seppure sapienti ed evoluti.
La studiosa non si sofferma affatto sull'uso improprio delle parole o su errori sintattici (magari avrà fatto a sua volta una selezione di opere), ma parla proprio della debolezza dei temi scelti e della centralità di alcuni argomenti piuttosti che altri.
Insomma, i romanzi che vengono rifiutati dagli editori appartengono in massima parte ad un genere particolare autoreferenziale e sordo e cieco alle problematiche attuali.
Cercate questo libro perchè mi ha aperto un universo. Ordinatelo su qualche sito perchè è un aiuto preziosissimo.