Oh, e per fortuna che questo è un forum di scrittori! di bulimici della scrittura...
tutti commentini-ini-ini... solo così poco si chiede a un libro?
Mah...
Un libro per me prima di tutto deve acchiapparmi. (So già cosa pensate, sulla mia fissa per gli incipit e quant'altro, ma non è solo questo, che intendo quando intendo "acchiapparmi"...)
Acchiapparmi significa che già dal titolo, dalla quarta di copertina, mi deve catturare. Cioé, lo scrittore, l'editor o l'editore o il correttore di bozze, deve aver scritto un bel riassunto accattivante circa il tema che il libro andrà a raccontare poi.
Poi ci deve essere un bel primo capitolo. Se il primo capitolo non mi acchiappa, nisba! Vado avanti, ma farò una grande fatica a finire il libro. E io i libri li finisco quasi tutti.
Poi mi deve coinvolgere. Devo essere letteralmente risucchiata nella storia. Devo essere lì, a fianco al personaggio, a fare quello che fa lui, sentire quello che sente lui. Se sono in un fantasy, devo vedere i maghi, i draghi, o le creature fantastiche che vivono in quel mondo. Se sono in una storia d'amore, devo sentire la poesia, i campanelli che suonano ad ogni bacio e via discorrendo.
Poi mi deve emozionare. Sì, a me commuovermi mi "diverte". Mi fa star bene, mi fa sentire piena, viva. E l'emozione che ti dà un libro, cavoli! Se fossi più audace, direi cose non opportune...
Poi mi ci devo riconoscere. Devo trovare tutto quello che leggo credibile. Non ci deve essere l'autore dentro le storie. Non lo devo vedere. Se lo intravedo (a meno che non sia esplicitamente evidente che l'autore è anche l'io narrante) mi arrabbio.
Poi deve avere stile. Uno stile particolare. Aulico, Alto, oppure Scarno, Secco, duro, pindarico, frenetico. Quello che volete. Mi piacciono tutti gli stili, purché non siano fasulli, o pretenziosi. Se scopro o mi accorgo che quel tipo di stile è stato usato appositamente per stupirmi con effetti speciali, mi arrabbio da morire. Vedasi Castelli di Rabbia di Baricco o meglio ancora La Storia. Baricco ha stile, musica, tutte le caratteristiche per farmi innamorare follemente di lui come scrittore, eppure in quei due libri lì, tutti gli andirivieni di registro narrativo, prima aulico, poi sincopato, poi monocorde, poi secco e scarno... no. Alt un attimo. A me non mi freghi!
In una parola, il libro deve avere una storia, uno stile (anche semplice, narrativo senza grossi escamotages cinematografici, ma ben scritto e ben impostato) e un'anima al suo interno a tenerli insieme.
Forse ho dimenticato qualcosa, ma caso mai aggiorno il post...
p.s.: sì, ho dimenticato la cosa più importante! Deve farmi dire "Cazzo che bello!", poi subito dopo "Perché è già finito?" e deve rimanermi dentro la testa per qualche tempo. Più mi rimane dentro la testa, più ci ripenso e sento nostalgia per quel libro, più mi è piaciuto.
Capitato poche volte... ultimamente poi... ma è capitato con Ritratto di Signora di H. James qualche anno fa, e quest'estate con Il Cacciatore di Aquiloni di Kaled Hosseini (un esordiente, a quanto pare...)
[Modificato da (Ipanema) 02/03/2007 14.52]