NELLA HIT PARADE DELLA LETTURA, SI SALVA SOLO UN CONTEMPORANEO

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(Ipanema)
00lunedì 26 febbraio 2007 10:04
DA REPUBBLICA.IT

Interessante leggere questo articolo, perché fa pensare. E molto.

da Repubblica.it:

125 autori del mondo anglosassone hanno scelto i libri più belli di tutti i tempi
Vince la letteratura dell'Ottocento, con Tolstoj. Poche citazioni per quella di oggi
Nella hit parade degli scrittori
classico batte contemporaneo
Fra i primi venti solo il libro di un vivente: Cent'anni di solitudine

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI


Lev Tolstoj
LONDRA - Classici battono contemporanei dieci a zero. O giù di lì. Non si tratta di calcio, bensì di letteratura: un sondaggio tra 125 scrittori americani, inglesi e australiani per scoprire quali sono i romanzi più belli di tutti i tempi, i dieci libri che ognuno dovrebbe portare con sé su un'isola deserta, o al limite anche su un'isola abitata, insomma i libri da non perdere. Ebbene, gli scrittori di oggi hanno scelto, quasi esclusivamente, scrittori di ieri, o anche di ieri l'altro.

La letteratura dell'Ottocento stravince questa speciale graduatoria, con gli scrittori russi che occupano in maggioranza le primissime posizioni e uno su tutti che risulta, per così dire, il campione del mondo: Lev Tolstoj, che con i suoi due capolavori "Anna Karenina" (primo posto) e "Guerra e pace" (terzo), conquista due delle prime tre piazze.

Segno che gli scrittori contemporanei non hanno una grande opinione dei libri che loro stessi scrivono? Il sospetto è legittimo. Martin Amis, Ian Mc Ewan e Salman Rushdie, per citare tre di quelli più stimati dalla critica e più premiati dalle vendite, hanno ricevuto appena un pugno di citazioni dai centoventicinque intervistati, che comprendevano gli stessi Amis, Mc Ewan, Rushdie, e tra gli altri Norman Mailer, Stephen King, Tom Wolfe.

Alle spalle di Tolstoj, in seconda posizione, si è classificato un altro grande classico dell'Ottocento, Flaubert, con "Madame Bovary". La lista dei primi dieci è completata, nell'ordine, da "Lolita" di Vladimir Nabokov, "Le avventure di Huckleberry Finn" di Mark Twain, "Amleto" di Shakespeare, "Il grande Gatsby" di Francis Scott Fitzgerald, "Alla ricerca del tempo perduto" di Marcel Proust, "I racconti" di Anton Checov e "Middlemarch" di George Eliot. Trai primi venti, c'è un solo scrittore vivente: Gabriel Garcia Marquez, con "Cent'anni di solitudine", il romanzo che ha fatto vincere allo scrittore colombiano il premio Nobel per la letteratura e che ha affermato nel mondo la narrativa latinoamericana.

I risultati del sondaggio diventeranno a loro volta un libro, intitolato "Top ten" (I primi dieci). Prima ancora di leggerlo, ognuno di noi può chiedersi se è d'accordo con la classifica compilata dagli scrittori e domandarsi quali sono i nostri personali "top ten", i dieci libri da non perdere, quelli che bisogna assolutamente aver letto. Chissà se anche i non addetti ai lavori preferirebbero i classici ai contemporanei.

(23 febbraio 2007

esteriade
00lunedì 26 febbraio 2007 10:31
L'ho visto un paio di giorni fa.
Gli scrittori che hanno redatto la classifica sono tutti del mondo anglosassone però, anzi no solo anglo, visto che sono solo inglesi americani e australiani... questo è da tenere in considerazione.
Sarebbe interessante sentire cosa pensano invece gli altri (e in particolare gli europei).
Mi sembra così strano che non ci sia nessuno scrittore tedesco, neppure tra i classici e nemmeno un italiano [SM=g27822]
herman melville
00mercoledì 12 dicembre 2007 17:46
Eggià, Tolstoj e Flaubert: e chi li batte quei due? Anna Karenina può essere superato giusto da Madame Bovary. E viceversa. Una volta li leggevo per imparare come si dovrebbe scrivere, adesso non lo faccio più, mi demoralizzo troppo.
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