Libri "liberati"

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esteriade
00sabato 11 novembre 2006 14:14
Fonte: www.repubblica.it

Libri "liberati" in tutta Italia
la nuova moda del bookcrossing
di FEDERICA FORTE

Oggi l'iniziativa nelle principali città: i volumi lasciati ma non perca caso. Il loro percorso
viene poi seguito e registrato. 500mila iscritti nel mondo, 16mila nel nostro Paese
ROMA - L'ultima volta li hanno fatti viaggiare in treno, in piena estate, quando i vagoni si popolano di passeggeri con lo sguardo attento del viaggiatore; erano lì, sul sedile o sul tavolino, in attesa che qualcuno li notasse e li portasse con sé. Prima c'era stata la Befana: per l'occasione li avevano confezionati nella più classica delle calze. Rigorosamente trasparente, però, per controllare il contenuto all'interno e scegliere di conseguenza. Anche la 'liberazione' di oggi si preannuncia spettacolare: fondamentale, però, è che sia una giornata di sole.

Ed è in una splendida giornata di novembre che i giovani bookcrosser italiani celebrano loro stessi con un evento che non ha precedenti: un rilascio di oltre 1700 libri, messi in circolazione lungo tutto lo stivale, da Bolzano a Pantelleria. A Milano, per esempio, i libri invaderanno le fermate del tram 30, quello che fa il giro della città. A Roma l'appuntamento è alla terrazza del Pincio, per poi disperdersi (si fa per dire) in tutta l'area di Villa Borghese. Quindi toccherà a Cagliari, Como, Verona e così via. Libri 'liberati', come si dice in gergo, da chi ama la lettura, per amore della lettura. E, viste le proporzioni e l'eccezionalità della festa, gli organizzatori hanno pensato bene di chiamarla 'megaliberazione'.

Per chi non lo sapesse, il bookcrossing è la pratica di rilasciare libri ovunque capiti (ma quasi mai per caso), dopo averli letti e catalogati secondo un codice identificativo in un unico grande database che fa capo al sito Bookcrossing.com: in questo modo si può seguire il percorso del testo 'liberato', il suo viaggio di mano in mano, di lettore in lettore. La missione si compie nel momento in cui il volume viene trovato: a questo punto il nuovo possessore dovrebbe segnalare il ritrovamento sul 'diario' del libro, naturalmente online, dove potrà anche appuntare i commenti durante e dopo la lettura dell'opera.

L'iniziativa, dopo cinque anni di attività e oltre 500mila iscritti in più di 150 Paesi (in Italia i bookcrosser hanno superato quota 16 mila) ha l'ambizione di contribuire a formare, almeno idealmente, una 'biblioteca planetaria': nell'archivio mondiale si contano già 3,5 milioni di volumi.
E mentre aumentano le Official Crossing Zone, vale a dire i luoghi riconosciuti come spazi di scambio dai 'corsari', fioriscono progetti paralleli, tutti ispirati ai principi della condivisione del libro, come "littlebookcrossing", ossia la versione per bambini, ideata dallo staff della libreria Esquilibri di Roma.

"Nessuna pretesa di voler acculturare il resto del mondo", tiene a precisare Sebastiano, 27enne bookcorsaro romano. "In realtà si rilascia un libro più per divertimento, senso dell'avventura, che per un intento pedagogico. Io lo faccio perché amo i libri, le storie che raccontano, e mi piace l'idea che qualcun altro, di cui ignoro persino il nome, possa raccoglierlo, leggerlo, magari apprezzarlo allo stesso modo".

"Del bookcrossing mi affascina il fatto di venire in possesso, più o meno casualmente, di un libro che è allo stesso tempo un oggetto fisico e una storia in cui ci si immedesima, che lo si voglia o no", commenta Luana Vergari, scrittrice e sceneggiatrice che firma la graphic novel "Bookcrossing" (ed. Tunuè), con i disegni di Mauro Cao e la prefazione di Enrico Brizzi. Lo scambio casuale di un libro è il filo conduttore di tutta la vicenda in cui si intrecciano storie e personaggi diversissimi tra loro, adulti e bambini, buoni e cattivi, tutti accomunati dalla smania di possesso del libro 'magico', ciascuno secondo la propria interpretazione.

E così, capita che anche gli autori, quelli che le storie le raccontano, vengano conquistati dalla filosofia del bookcrossing: "Dopo aver completato questa sceneggiatura", racconta la Vergari, "sono diventata una 'corsara' anche io: rilascerò una decina di volumi. Liberare un libro, e con esso la sua storia, significa riconoscere ad altri la libertà di godere, per motivi diversi, della stessa storia".
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