Le vite degli altri

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esteriade
00lunedì 30 aprile 2007 01:24



Regia di: Florian Henckel-Donnersmarck
Con: Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme, Hans-Uwe Bauer, Ludwig Blochberger, Werner Daehn
Soggetto: Florian Henckel-Donnersmarck
Sceneggiatura: Florian Henckel-Donnersmarck
Fotografia: Hagen Bogdanski
Musiche: Stéphane Moucha, Gabriel Yared
Montaggio: Patricia Rommel
Costumi: Gabriele Binder
Scenografia: Silke Buhr
Prodotto da: Quirin Berg, Max Wiedemann
Distribuzione: 01 Distribution

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Anno: 2007
Genere: Drammatico
Durata: 2H 17M
Nazione: Germania

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Berlino Est, 1984. Il capitano Gerd Wiesler è l'abile, spietato solerte agente HGW XX/7 della famigerata Stasi, la Polizia di Stato che crea un clima di terrore tra i cittadini della DDR. Per la sua abilità e lealtà il tenente colonnello Anton Grubitz gli affida il compito di mettere sotto stretta sorveglianza il drammaturgo di successo Georg Dreyman, autore apprezzatissimo e fra i più importanti intellettuali dal regime comunista, su cui nutre sospetti. In realtà non è il solo ad avere un motivo per cercare di incriminarlo. In particolare il ministro della cultura Bruno Hempf vorrebbe farlo imprigionare per avere via libera con la sua compagna Christa-Maria Sieland, celebre attrice teatrale, di cui è invaghito.

Vincitore Miglior film straniero (Academy Awards, 2007)




Film che vale sicuramente la pena vedere.
è la storia a farla da padrona, più che qualunque altro elemento "tecnico": priva di retorica, lineare e semplice nella sua complessità, che, non c'è verso, a noi, credo, non sarà mai dato di capire davvero.

Negli anni compresi nel film io ero una pischellina 14-19enne. Di guerra fredda e dittatura comunista ne ho sentito parlare, di DDR anche, come pure del muro di Berlino. Ma percepire cosa abbia significato davvero quel muro non credo sia cosa facile. Vedere anche se solo di passaggio un paese della ex DDr nel '92 per me è stato uno schiaffo in faccia, della serie "svegliati! il mondo non finisce affatto dove credi tu, anzi là forse comincia e neppure tanto", e ora (colpa della veneranda età?) film e libri e testimonianze d'ogni sorta su questi argomenti, mi sembrano fondamentali, per capire un sacco di cose...
e questo film ha dato ilsuo piccolo/grande contributo, ben al di là di ogni sentimentalismo.
newat49
00martedì 1 maggio 2007 09:07
Film bellissimo, e non solo la storia. Commovente la figura della spia, il suo 'innamorarsi' della vita degli altri, la rappresentazione teatrale delle esistenze come sistema di esercizio del potere (Orwell docet), la storia di mezza Europa costretta in un copione di spie/spiati che la circondava in anelli concentrici, l'essere costretti a scelte 'impossibili': la vita propria o quella degli altri, se stessi o l'amore, il tradimento o la morte, e spesso entrambe.
Bella sceneggiatura, ottimi attori, film superbo.
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