LETTURE: QUALCHE DATO STATISTICO

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(Ipanema)
00venerdì 15 febbraio 2008 16:36
dall'ottimo sito di PUNTO&ZETA.EU
www.puntoezeta.eu/19.html


I lettori Ecco alcuni dati forniti dalla terza edizione dell’Indagine quinquennale sulla Lettura realizzata nel 2006 dall’Istat in collaborazione con l’Associazione Italiana Editori.



Sono 20 milioni e 300 mila gli italiani che non hanno letto neppure un libro nei dodici mesi precedenti l’intervista (il 37 per cento della popolazione con più di sei anni di età). Ben 2 milioni e 800 mila le famiglie che non possiedono nessun libro in casa.



In Italia a leggere sono in prevalenza le donne (il 65 per cento rispetto al 55,8 per cento degli uomini). I lettori “forti”, ossia chi ha letto sette libri o più negli ultimi dodici mesi, sono pari al 34,7 per cento; seguono i lettori “deboli” (chi ha letto da uno a tre libri) con il 31,4 per cento e i lettori “medi” (da quattro a sei libri) con il 25,2 per cento. Soltanto il 14,4 per cento ha letto più di dodici libri in un anno.



Non si legge per noia o mancanza di tempo. Queste sono le motivazioni principali fornite dai non lettori, ovvero il 37 per cento della popolazione. Il costo dei libri, la complessità del linguaggio, la mancanza di un posto tranquillo in cui leggere o l’assenza di librerie vicino a casa, invece, sono fattori poco rilevanti. Contano di più il preferire altri svaghi, i problemi di vista o la troppa stanchezza. È significativo che l’8,3 per cento della popolazione dichiari di non leggere perché non è in grado di farlo o ha delle grosse difficoltà.



Chi legge predilige i romanzi (51,4 per cento), seguiti dai libri per la casa (27,2 per cento), dai gialli e /o dai noir (27,1 per cento), dalle guide turistiche (26,7 per cento), dai libri umoristici (24 per cento) e dai libri di scienze sociali o umane (23,7 per cento).



Vivere accanto a genitori che leggono libri, soprattutto quando sono entrambi i genitori a farlo, ha una notevole influenza sui piccoli e giovani lettori. Tra i ragazzi di 11-14 anni, per esempio, legge l’83 per cento di chi ha entrambi i genitori lettori e soltanto il 40,5 per cento di quelli con genitori che non leggono.




www.puntoezeta.eu/19.html
sito web segnalato dalla nostra Livia/Nutty... [SM=g20550]
ciumeo
00venerdì 15 febbraio 2008 17:30

Sono 20 milioni e 300 mila gli italiani che non hanno letto neppure un libro nei dodici mesi precedenti l’intervista (il 37 per cento della popolazione con più di sei anni di età). Ben 2 milioni e 800 mila le famiglie che non possiedono nessun libro in casa.



..mi prende lo sconforto.
(Ipanema)
00venerdì 15 febbraio 2008 17:36
qualche anno fa, quando ancora Librialice era solo alice.it una statistica simile era ancor più sconfortante, perché riportava un dato che riguardava una percentuale (altissima) di "non leggenti" che aveva dichiarato di "non voler leggere" e per una ragione molto precisa:

il fatto che, leggendo, si entra in una dimensione parallela a quella reale, si vive in un mondo immaginario, e si trascorre del tempo in una sorta di "limbo" mentale, in quasi totale inattività, non producendo nulla di concreto e utile.

La cosa mi aveva fatto pensare e molto.
legatoblusummer
00sabato 16 febbraio 2008 14:18
Temo che questi dati ci mettano davanti ad una realtà agghiacciante!
Che sia la comodità di schiacciare un pulsante ed avere immagini e suoni a disposizione, o la semplice pigrizia di sfogliare le prime pagine di un libro. Non saprei davvero.... Molti ragazzi della mia età (20-22 anni) prediligono la praticità della TV rispetto al "solito mattone cartaceo", eppure i pochi di loro che si sono cimentati con la lettura devo dire che ne sono rimasti entusiasti. Da quello che mi sembra di capire molti di loro danno la colpa alla scuola e se devo essere sincero alcuni metodi di insegnamento tendono a mandare in odio i libri anzichè il contrario. I ragazzi sono sempre più concentrati sul voto invece di capire ciò che realmente stanno leggendo e sinceramente non gliene faccio una colpa. Avvicinare i giovani alla lettura è sempre più difficile, ma per il momento credo sarebbe meglio non farli allontanare.
empty...fabio
00domenica 2 marzo 2008 23:11
Per me è una cosa positiva del libro; quella di catapultarmi in un altro mondo. Alle volte ho letto anche per sfogarmi...

Internet mi ha avvicinato molto alla lettura. E' vero, si trovano immagini, file audio e "chi più ne ha ne metta", ma riesce, con una semplice ricerca, a trovare quello che si cerca in modo molto rapido.

Sono soprattutto curiosità/pillole (credo io) che si cercano: un e-book mai lo leggerei. Quando devo impegnare ore nella lettura preferisco quella cartacea perchè non mi danneggia troppo gli occhi con le radiazioni del monitor e quindi mi stanca meno.

Forum (seri) sono un ottimo stimolo per avvicinarsi alla lettura; dopo tutto internet nasce sotto il protocollo http: HyperText Transfer Protocol (protocollo di trasferimento di un ipertesto).
nutella bric
00martedì 4 marzo 2008 16:15
Sempre da punto&zeta
www.puntoezeta.eu/23.html

Vita da Libri!

L’Italia è il Paese con il più alto numero di editori d’Europa e quello che ha raggiunto la cifra formidabile di circa duemila premi letterari (escludendo quelli presenti in Internet). C’è, però, una base di lettori esigua, non strutturata come quella francese o inglese: dai dati elaborati dall’Editrice Bibliografica sappiamo che il 20 per cento sostiene l’80 per cento del mercato.



Sul nostro mercato sono in commercio circa 600 mila titoli e ne vengono prodotti – novità e ristampe – più di 62 mila all’anno, vale dire più di 7 libri ogni ora, senza contare quelli che sfuggono ai controlli statistici o ai depositi di legge. Ma la tiratura media dei singoli titoli – confermano le ultime statistiche della Bibliografica – continua a scendere. Le medie reggono soltanto grazie ai grandi numeri di quei libri che diventano un “caso”. Qualcuno ha anche notato un “calo di livello”. «L' Italia è un Paese da piangere, per fortuna i libri di certi personaggi televisivi fanno ridere», dice Livio Garzanti, editore e scrittore. «Se vendono qualche copia in più, aiutano le librerie.



La vita media di un libro che non sia di successo è di 40-60 giorni. I titoli dei grandi editori durano di più anche per l’effetto dei passaggi di collana, senza contare i fattori legati a una distribuzione più forte. Si tratta di un’offerta enorme a fronte di un mercato che pare sempre più disorientato. Il lettore ha davanti agli occhi un’infinità di proposte: i libri escono continuamente, ma ha sempre meno tempo per osservarli e analizzarne il contenuto. Inoltre la libreria è diventata il territorio del successo immediato e perdono spazio gli strumenti di riflessione e riferimento. Alcune collane di saggistica universitaria e culturale sono sparite, sia perché le diverse riforme degli studi hanno cambiato piani e moduli, sia perché non coprono le spese: alcuni titoli ormai vendono poche centinaia di copie e quelli che appaiono fanno parte di quell’editoria sovvenzionata che caratterizza fondazioni, istituti universitari, enti e anche municipalità, province, regioni eccetera.



Chi pubblica e si affida esclusivamente al canale dei negozi ha sempre maggiori difficoltà, giacché un numero costantemente in ascesa di lettori (l’anno scorso ha sfiorato il 30 per cento di aumento) utilizza Internet per gli acquisti.



I negozi tradizionali stanno scomparendo sostituiti dalle catene librarie, dove l’acquisto è soprattutto self-service. È la Rete lo strumento che consente di conoscere meglio di ogni altro, e in tempo reale, le novità che escono ogni giorno. Per esempio, dei libri in commercio in Italia, una buona metà (oltre 300 mila) si trova sul sito Ibs.it. Inoltre, nelle librerie virtuali i titoli che non si trovano e che devono essere accantonati momentaneamente dai librai per far posto alle continue uscite, non scompaiono. E quelli esauriti, quelli offerti a prezzi di remainders e tutto quanto proviene dal mondo dell’usato si ritrovano a loro volta in siti appositi o dove sono uniti a titoli in commercio. Degli esempi: libreriachiari.it e nidabalibri.com due riferimenti per i fuori catalogo. Il più grande per ora è maremagnum.com, con 627 librai di tutti paesi d’Europa e offre 5 milioni e mezzo di titoli in una decina di lingue.



Tratto da “Meno librerie, più vendite”

di Armando Torno


Maurizio J. Bruno
00martedì 4 marzo 2008 17:10
Beh, non so quanto influenzi le statistiche, ma diverse centinaia di volumi li abbiamo venduti anche noi attraverso DANAE nel 2007.

Il volume complessivo delle vendite dei libri dei nostri Soci ha subito un incremento del 25% tra il 2006 e il 2007.

Sono dati che ci confortano ma non ci soddisfano, per questo chiediamo anche il vostro aiuto per fare di meglio nel 2008!

In bocca al lupo a tutti! [SM=g20540]
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