LETTURE CONSIGLIATE AI RAGAZZI

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(Ipanema)
00mercoledì 1 febbraio 2006 11:32
E' di questi giorni il dibattito su cosa i ragazzi inglesi debbano assolutamente leggere prima di terminare la scuola.

l'articolo è apparso su Repubblica.it

Rowling contro Motion, tra i banchi
a Londra il dibattito è aperto

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI



J.K. Rowling LONDRA - Che cosa leggere sui banchi di scuola? O meglio, quali sono i grandi classici della letteratura mondiale che ogni studente dovrebbe aver letto durante gli anni della sua educazione scolastica? Il dibattito in materia è vecchio quasi quanto la scuola, e quest'anno è particolarmente vivace in Gran Bretagna, dove il ministero dell'Istruzione è in procinto di rinnovare il "curriculum" dello studio dell'inglese. Così, prima di decidere quali testi vanno considerati "sacri" e a quali si può eventualmente rinunciare, perché sorpassati, inutili o incomprensibili, per avere un parere il ministero si è rivolto alla Royal Society of Literature che si è rivolta ad Andrew Motion, "Poeta Laureato" del Regno Unito, moderna versione del cantore di corte.
Ed ecco i dieci titoli irrinunciabili che bambini e ragazzi dovrebbero assolutamente leggere nel percorso dalle elementari alla maturità, perlomeno secondo il "poeta ufficiale" di Sua Maestà britannica: "Odissea" di Omero, "Don Chisciotte" di Cervantes, "Amleto" di Shakespeare, "Paradiso perduto" di Milton, "Ballate Liriche" di Taylor, Coleridge e Wordsworth, "Jane Eyre" di Charlotte Bronte, "Grandi speranze" di Dickens, "Ritratto di signora" di Henry James, "Ulisse" di Joyce, "La terra desolata" di T. S. Eliot. Un elenco di classici senza sorprese, un "canone" letterario su cui in teoria nessuno dovrebbe avere qualcosa da ridire.

"Non vedo perché la nostra gioventù non dovrebbe leggere queste autentiche opere d'arte", commenta il poeta Motion. "Sono libri meravigliosi, che hanno resistito al test del tempo. Certo, qualcuno di essi ha la reputazione di essere difficile e viene perciò considerato un test elitario. Ma è un errore che apre le porte al vandalismo culturale e all'ignoranza. Tutti dovrebbero concordare che questi testi sono il 'sine qua non' della letteratura".

E invece le opinioni dissenzienti non sono tardate ad arrivare, come riportavano ieri il Guardian e altri quotidiani londinesi. "La prima cosa che si nota è che è un canone della letteratura occidentale, non di quella mondiale", osserva Philip Pullman, popolare scrittore di best-sellers per ragazzi, "e inoltre è un po' ambizioso aspettarsi che dei ragazzini leggano senza problemi il Don Chisciotte e l'Ulisse". Concorda un secondo autore di best-sellers, nel suo caso per adulti, Nick Hornby: "Per un periodo della mia vita ho insegnato inglese nella scuola media e so per esperienza che molti ragazzi non sono in grado di leggere i libri che vorremmo mettere loro in mano noi, o si rifiutano per principio di farlo. Se dovessi scegliere la lista dei dieci titoli che a mio giudizio tutti gli studenti possono leggere non sarebbero i libri che vorrei leggere io".

La Royal Society of Literature, forse per equilibrare il sondaggio, ha chiesto un elenco dei "dieci libri da leggere a scuola" anche a J. K. Rowling, la scrittrice più letta e più famosa del mondo, e ne è uscita una "top 10" (quasi) completamente diversa: "Cime tempestose" di Emily Bronte, "La fabbrica di cioccolato" di Roald Dahl, "Robinson Crusoe" di Daniel Defoe, "Amleto" di Shakespeare (l'unico libro indicato anche dal Poeta Laureato), "Il buio oltre la siepe" di Harper Lee, "La fattoria degli animali" di Orwell, "La storia di due topini cattivi" di Beatrix Potter, "Il giovane Holden" di Salinger, "Comma 22" di Joseph Heller. La sua lista è più ardita, meno canonica, ma contiene anch'essa svariati classici (e - è il caso di sottolineare - neppure un libro di Harry Potter).

Insomma, la discussione è aperta, in Gran Bretagna come in Italia. Dove, sostiene qualcuno, solo chi ha letto i "Promessi sposi" prima di doverli studiare a scuola ha imparato veramente ad amarli. A meno di non avere avuto, naturalmente, un insegnante capace di far scoprire Dante e Manzoni, Leopardi e Foscoli, a quei ragazzi e ragazze seduti sui banchi di un liceo, assetati di conoscere la vita.
(31 gennaio 2006)


Invece è di oggi la risposta "italiana":
Stilata in Inghilterra una lista di titoli da suggerire prima dei 18 anni. Ne ha proposta una per noi Paola Mastrocola, scrittrice e docente

Nella biblioteca di un diciottenne
dieci libri che restano nella pelle

di VERA SCHIAVAZZI



Paola Mastrocola "Quello che si legge entro i 18 anni ci resta nel sangue. Dopo, è soltanto cultura". La battuta è di Paola Mastrocola, la scrittrice-professoressa italiana che dopo aver vinto il Campiello col suo "Una barca nel bosco" è diventata celebre per il suo pamphlet sull'educazione "La scuola raccontata al mio cane", ed ora con la fiaba "Una pennuta astuta" (tutti editi Guanda). Ed è anche la risposta che prelude al suo personale elenco di "imperdibili", una risposta a distanza a quello appena diffuso dalla Royal Society of Literature inglese.

Che cosa e perché leggere prima di lasciare per sempre i banchi di scuola? Mastrocola sciorina i titoli senza esitazioni, seguendo quel personale filo rosso cheogni appassionato lettore ha nell'anima: l'Odissea di Omero, il Piccolo Principe di Saint-Exupéry, Guerra e Pace di Tolstoj, Ossi di seppia di Montale, Tonio Kroger di Mann, i Sonetti di Orfeo di Rilke, il Canzoniere di Petrarca (il poeta che Mastrocola non manca mai di citare quando vuole sottolineare la crisi di un sistema scolastico che non vuole più insegnare ciò che non è immediatamente "utile"), l'Orlando furioso di Ariosto, Le piccole virtù della Ginzburg, la Vita di un uomo di Ungaretti, Il barone rampante di Calvino, l'Enrico IV di Pirandello, il Re Lear di Shakespeare, l'Edipo Re di Sofocle, La leggenda del santo bevitore di Joseph Roth, il Moby Dick di Melville.
Perché tanta poesia e teatro, un tipo di lettura ritenuto ormai "difficile" anche dagli adulti? "Perché i ragazzi, al contrario, sanno apprezzarla ed è un vero delitto espellerla dalle loro letture. Occorre invece una forte battaglia culturale perché questo patrimonio resti nelle nostre scuole e nelle nostre case, perché apprezzare i versi resti quella cosa bella e normale che è stata per le generazioni precedenti". E l'autrice ribadisce: "Ciò che si legge fino alla fine del liceo scava nel profondo, contribuisce a costruire la personalità e viene ricordato per sempre, ci segue per tutta la nostra vita. Dopo, si può continuare a leggere molto e bene, e ciò andrà ad arricchire la nostra cultura, ma non sarà più la stessa cosa".



a questo link, il sondaggio di Repubblica. Interessante vedere i risultati dei votanti.

[Modificato da (Ipanema) 01/02/2006 11.33]

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