LE SEI REGOLE DI G. ORWELL

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Guida
00venerdì 22 settembre 2006 14:34
1. Non usate mai una metafora, una similitudine o un’altra figura retorica che si è soliti veder pubblicata

2. Non usate mai una parola lunga laddove va bene una parola più corta.

3. Se è possibile eliminare una parola, eliminatela.

4. Non usate la forma passiva quando potete usare quella attiva.

5. Non usate mai una parola straniera, un termine scientifico o gergale se potete pensare a un equivalente nella lingua d’ogni giorno.

6. Infrangete una qualsiasi di queste regole se vi portano a scrivere qualcosa di assolutamente ignobile.


La 4 è quella che mi viene piu' automatica. Cerco sempre anche di rispettare la 1, la 3, la 5 ma non mi viene automatico, devo pensarci.
Quelle che cmq adoro per l'autoironia è la 6...
newat49
00venerdì 22 settembre 2006 14:47
Quella che mi piace più di tutte è la 6, ma concordo su tutte, anche se il tranello della 2 è sempre dietro l'angolo, ed è vero che non c'è niente di peggio che ricorrere a una metafora trita e ritrita (le ali rosate dell'aurora...il manto nero della notte...). Nonostante ciò ci cado, eh come se ci cado!
2 e 3 sono le stesse di Calvino, che diceva appunto che bisogna sempre cercare la soluzione più semplice, corta, pulita. Anche lì, spesso vado invece verso il difficile, lungo e complesso.
La 4, sì! Questa mania dell'inglese, o peggio dei gerghini dei vari generi, per cui capisci quel testo solo se hai letto prima altri ventotto testi. Che palle! Ogni opera deve essere un mondo che basta a se stesso, altrimenti è parlarsi (o scriversi) addosso.
E poi la 6, la 6, la 6: coraggio, audacia, sfrontatezza! Fuggire dalle regole, anche dalle proprie.
(Ipanema)
00venerdì 22 settembre 2006 15:42
la 2 e la 3 ho tentato di farle mie, e spero con un buon risultato...
la 1 da un po' ci sto lavorando su
la 4 in effetti è dura a morire...
la 5 direi che ci sono. Detesto inserire parole straniere se proprio non ce n'è un assoluto e disperato bisogno, e anche con il gergo, lo uso solo quando un dialogo lo richiede.

6. questa è la più bella di tutte, e l'ho già appuntata sul mio pc... :D
TorreNord
00venerdì 22 settembre 2006 17:38
Terrorizzata dal pensiero di scrivere qualcosa di "ignobile" - e spesso ho il dubbio che sia effettivamente così - terrò a mente queste regole che mi sembrano assai sensate.
oroboros
00sabato 11 agosto 2007 16:11
Mi piacerebbe poter aggiungere anche:"Cercate un lettore che sia abbastanza intelligente da privilegiare il senso di quello che scrivete alla forma, perché persino il Padreterno, a volte o forse spesso, nasconde il bello nell'apparenza del brutto..." [SM=g27828]
RaffaeleAbbate
00venerdì 18 gennaio 2008 11:16
le regole
anche Tacito sulla brevità era un maestro.

Nella fase di revisione taglio e semplifico molto il testo.

Ho una vera e propria allergia alle metafore, appena ne incontro una smetto di leggere.

Figurarsi se le adopero.
Ichigo_94
00martedì 5 maggio 2009 13:16
Eccomi,ancora mezzo assopito,dopo una nottata di sogni strambi(ho sognato di correre a mò di cane O__O)a commentare queste regole.Devo dire che mi hanno alquanto incuriosito e,pensando alla loro validità, mi hanno posto in uno status d'eccitazione tale che mi ritrovo a girare per tutta la casa,toccando sedie e mobili,senza meta alcuna.
Le regole penso siano comunque relative allo stile dell'autore,quindi criticarle non avrebbe senso.Più che altro,cercherò di commentarle,confrontarle con il mio concetto ancora immaturo di scrittura.

1. mi ritrovo d'accordo,niente da dire.

2. Questo penso sia per raggiungere una maggiore scorrevolezza dello scritto.La regola,applicata ad un testo di carattere artistico,penso possa essere limitativa: lo spettro dei sentimenti umani è così vasto e complesso che renderlo solamente con parole "corte" non mi sembra adatto.E qui mi fermo,ma ci sarebbero tante altre cose da dire...

3.Su questa regola sono rimasto un pò sconcertato O__O Non la capisco...Mi sembra naturale che se una parola possa essere eliminata vada eliminata...Non dà indicazioni su quali parole eliminare,quindi il tutto và all'intento comunicativo dell'autore,l'unico a potersi accorgere della parola da eliminare.In pratica,penso sia questa: rileggi il testo e togli ciò che nn ti piace.(correggetemi se dò una cattiva interpretazione)

4.Ci ritroviamo nello stesso discorso della 2.Adoperare la forma passiva può rendere effetti stupendi,anche se appesantisce il testo.

5. Completamente d'accordo.(anche se penso dipenda sempre dal testo che si voglia scrivere.)

6.Completamente d'accordo XD

Spero di non essere scaduto troppo nel relativismo.Probabilmente ho preso queste regole per assolute (sarà stato quel mai ad ingannarmi?XD),mentre era evidente che non avrei dovuto trattarle in questo modo.
cattleja
00martedì 5 maggio 2009 13:37
A parte che sono regole secondo me "provocatorie", nel senso di provocarti a mettere in discussione ciò che hai scritto finora, e comunque la penultima regola nega tutto, il che suggerisce una certa ironia, nel senso che se hai da dire una cosa così importante dilla comunque, chi noterà lo stile?
Ichigo_94
00martedì 5 maggio 2009 14:08
Bhe può darsi che mi sbagli...Allora,premetto che non conosco G. Orwell benissimo XD(ho letto soltanto la fattoria degli animali come compito scolastico).La quinta regola...In che senso nega tutto?A me sembra completamente in linea con le altre...Per quanto ho capito,l'autore adopera uno stile semplice,comprensibile...La quinta regola và ad intensificare questo concetto: non è dirlo in un modo o dirlo in un altro,ma è dirlo in modo semplice,utilizzando la lingua di tutti i giorni,per farsi comprendere.
cattleja
00martedì 5 maggio 2009 14:14
Faccio un esempio ridicolo:

se per evitare parole straniere invece di dire:
vado al bar in blu jeans
dico:
vado alla barra in blu di Genova
ovvio che non si può sentire.
Ma credo nemmeno si ponga il problema a questo livello.

E comunque Orwell vuole dire che quando si scrive non esistono regole ferree, e molto aiuta l'orecchio
Ichigo_94
00martedì 5 maggio 2009 14:38
Eccomi!!(stavo pranzando)Come ho già detto,io nn conosco Orwell,quindi non posso dire molto...Ma la situazione mi appare diversa,inoltre prendi il tuo ragionamento iniziale già per giusto per dire che l'autore scrive queste regole per dire che in realtà non ne esistono di preciso...E' di certo molto poetico e se è stato detto esplicitamente dall'autore non posso che ammettere di averle intese male...A questo punto diventa tutta questione di fonti XD o almeno ho capito questo dal messaggio di risposta...
Ichigo_94
00martedì 5 maggio 2009 15:05
ecco scusate le ripetizioni e questo messaggio inappropriato,purtroppo per la foga del rispondere faccio un pò di errori O_O
moitiermoitier
00martedì 3 novembre 2009 18:53
1. D'accordo.
2. Ok
3. Ok

4. Ehm ogni tanto mi confondo :P

5. Anche qui ci provo, in inglese non le metto mai, però in gergale si :(

6. Lol
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