Inizio Terzo Capitolo del libro Domino -piani paralleli

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
zelaph111
00giovedì 5 maggio 2011 19:41
Continua la pubblicazione sul mio blog del libro di fantascienza Domino piani paralleli.

http://mysciencefictionbook.wordpress.com/

Dopo un prologo ambientato nell'Italia del 21° secolo, eccoci proiettati in un probabile futuro noir

Buona lettura



CAPITOLO 3





Sorgeva il sole, quando Xron risalì in superficie. La città era sveglia già da alcune ore ed una leggera foschia si diradava, lentamente, coprendo le vette più alte dei grattacieli. Pechino era molto più simile alle città occidentali quali New York, Londra, Parigi, che a quelle caratteristiche e millenarie del 20° secolo. Erano stati conservati solo la piazza di Mao ed i resti da poco restaurati degli antichi palazzi imperiali, nel centro della città. Era rimasto ben poco di orientale, poiché era diventata da molti decenni la città multi-etnica per eccellenza, più della stessa New York del 21° secolo. A Pechino risiedevano la maggior parte delle organizzazioni mondiali, come la sede centrale del Governo del pianeta e delle colonie sparse per il sistema solare.
Vi risiedeva il presidente della Confederazione Mondiale ed era sede della Consiglio dei Duemila, un parlamento con i rappresentanti dei vecchi stati mondiali e delle colonie.
Tra questi, eletti dall’intera popolazione era designato il presidente generale che aveva la mansione di garante ed intermediava tra i rappresentanti del Consiglio dei Duemila e il secondo ramo del governo costituito costituito dalla Camera degli Ottantatré, i cui componenti erano uomini geneticamente modificati, il cui DNA era stato manipolato in laboratorio.Questo aveva permesso di creare l’Homo Politico per eccellenza. I componenti della Camera degli Ottantatré erano istruiti fin dalla nascita alla vita politica, erano sovvenzionati dallo stato per tutte le loro esigenze, in modo tale da dover pensare solo al governo e non a tutti i comuni affari della vita quotidiana.
Non si può parlare di oligarchia, nel senso arcaico del significato, in quanto la Camera degli Ottantatré aveva solamente compiti decisionali, mentre il Consiglio dei Duemila era stato costituito con compiti direzionali e propositivi. L’ultima parola spettava al presidente della confederazione e al suo consiglio dei ministri, eletti tra i rappresentanti della Camera degli Ottantatré e del Consiglio dei Duemila. C’era un controllo trasversale tra le due camere per cui non era possibile approvare leggi e proposte unilaterali. Il tutto, doveva essere fatto esclusivamente per il bene della comunità. Lo spirito comunitario era stato il motore sociale che aveva prodotto questo tipo di governo e permesso l’utilizzo dell’ingegneria genetica, usata solamente per gli appartenenti alla camera. Da quando questi super-politici erano stati introdotti non si era verificato alcun tipo di disguido e la popolazione ne era soddisfatta.
Nella città risiedevano inoltre la maggior parte dei centri direzionali delle maggiori società mondiali, che impartivano le loro direttive alle sottoposte, sparse per il sistema solare. Era anche sede della più grande e prestigiosa università, con i suoi dieci milioni di iscritti ogni anno.
In questa università Xron aveva insegnano per tanti anni prima di trasferirsi sulle colonie marziane, e qui si diresse dopo essere salito in superficie. Voleva rivedere i vecchi colleghi e gli ex studenti che erano rimasti ad insegnare. Quando giunse alla facoltà di fisica, situata nel parco universitario di ricerche avanzate nel secondo anello della periferia di Pechino, incontrò Yang Fu. Era stato uno dei suoi studenti migliori ed era rimasto nel campo della ricerca sperimentale. Quando Yang vide Xron poco distante dall’entrata principale della facoltà, andò incontro al suo vecchio maestro, sorridendo. Si scambiarono un saluto e l’ex studente disse “Professore, come mai siete tornato qui? Avevo capito che non avreste più messo piede in questa città e ancor più in questa università, dopo quello che le è accaduto.”
“Caro Yang, non ti sbagli, ma sono costretto a ritornare a Pechino per risolvere degli affari privati. Sono venuto all’università per rivedere i vecchi colleghi. Anche se sono stato cacciato, certamente non ho dimenticato i buoni rapporti che avevo con tanti buoni amici. Sinceramente Yang, sono felice di rivedervi e scambiare quattro chiacchiere insieme.”
“Mi fa piacere professore. Sono rimasto incredulo nel vederla, ma sono contento che sia venuto.”
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:09.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com