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Web e libri? Rapporto importante, "ma l'e-book non esiste"
di Beniamino Pagliaro Versione stampabile
Una vita tra editori e scrittori, tra Einaudi, Mondadori e Garzanti, Ernesto Ferrero (sito personale
www.ernestoferrero.it) ha dedicato la vita ai libri. Ne I migliori anni della nostra vita (Feltrinelli, 14 euro), descrive la vita d’ogni giorno degli anni ‘60 di via Biancamano, sede Einaudi dove, sotto la direzione del mitico Giulio Einaudi, tra gli altri, c’erano Italo Calvino, Natalia Ginzburg, Norberto Bobbio, Primo Levi, Leonardo Sciascia, Elsa Morante e Pier Paolo Pasolini.
Dal 1998 dirige con grande maestrìa la Fiera Internazione del Libro di Torino(www.fieralibro.it) che si è conclusa lunedi a suon di record. Torino 2006, insomma, non è soltanto l’Olimpiade.
Perchè le classifiche di vendita dei libri sono dominate dai Moccia e dai Volo?
Un pubblico giovane ha bisogno di storie in cui identificarsi, in cui ritrovare le proprie esperienze. Questo spiega, ad esempio, perchè Il giovane Holden, romanzo che avrà 50 anni, continua a essere ristampato e letto dalle nuove generazioni.
L'epoca che descrive ne I migliori anni della nostra vita è migliore della nostra? Non è valida la regola del "ognuno si merita la propria epoca"?
E' tipico di chi si volta a guardare indietro stabilire che il passato è meglio dell'oggi. Diciamo che è diverso, in perpetua mutazione, ed è giusto che sia così. Allora, negli anni '60, avevamo la speranza di poter cambiare il mondo con i buoni libri. Il mondo non mi pare migliorato, ma cosa sarebbe stato senza quei buoni e magari ottimi libri? Bisogna continuare a battersi, a seminare bene, a fare "come se". E poi certo, ognuno è fabbro della propria fortuna. Quello che mi amareggia è la situazione dei giovani, oggi. Sfruttati senza pietà, eterni precari. Nessuno si preoccupa di fare formazione, di investire in forze nuove, di trasmettere esperienze. E' un atteggiamento cinico e suicida, che pagheremo gravemente.
Si può ipotizzare uno sviluppo delle iniziative della Fiera, a partire da "Adotta uno scrittore”(iniziativa di 5 incontri continuativo tra studenti e uno scrittore) anche nel resto del paese, nel corso dell'anno scolastico?
Sarebbe bello esportare la formula. Ma ci vogliono istituzioni sensibili e disponibili. Ci possiamo provare.
La scuola italiana compie il suo dovere nella formazione del giovane lettore?
La scuola privilegia il momento del controllo dello studio, invece di promuovere e favorire il piacere della lettura. Questo spiega perchè molti giovani guardino al libro come a una iattura micidiale. Dopo, è difficile ricuperarli.
Quanto è importante internet nel suo lavoro? La prossima rivoluzione sarà quella dell' ebook?
Internet è utilissimo per avere dati e informazioni in un nanosecondo. Dunque è un ottimo strumento di lavoro. L'elaborazione del pensiero è altra cosa. Quanto all'e-book, è morto da un bel po'...
Un libro classico e un libro in uscita che consiglia a un giovane lettore.
Il classico è Viaggio al termine della notte di Céline, che mi onoro di aver tradotto. E' il più grande romanzo del Novecento. Quanto al libro in uscita, gli amici della Mondadori mi parlano con entusiasmo di un romanzo di un giovane, di nome Saviano, sulla camorra, e di loro mi fido.
E' davvero possibile cambiare il mondo con i buoni libri?
Bisogna continuare a crederci, a provarci, con sereno stoicismo.
(inserito su Web il 09/05/2006 )
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