I "Fincipit" di Repubblica

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esteriade
00giovedì 7 dicembre 2006 12:06
SPETTACOLI & CULTURA InviaStampaMigliaia di "Fincipit" a Repubblica.it. I lettori hanno scatenato
la fantasia mettendo alla prova i classici. Con risultati dissacranti
"M'illumino d'immenso: il polonio
nel sushi era troppo denso"
di CLOTILDE VELTRI

MIGLIAIA di mail, e migliaia di fincipit. I lettori di Repubblica.it hanno scatenato fantasia e creatività per partecipare al gioco che sta appassionando la Rete. Con risultati che dimostrano come l'ingranaggio che scardina una trama nota, una canzone celebre, un sonetto mandato a memoria da piccoli, intriga e, soprattutto, mette di buon umore. "M'illumino d'immenso. Il polonio sul sushi era troppo denso", scrive Luca Passani riuscendo abilmente a fare una crasi tra Ungaretti e l'attualità, tra l'ermetismo primo Novecento e l'inquietante cronaca giudiziaria di oggi.

Ribatte all'altezza Luigi Briganti: "Si sta come d'autunno, sugli alberi, le foglie.., disse il lavoratore con contratto co.co.co.". A dimostrazione che non solo si possono mischiare i generi, ma che farlo è gioco irresistibile.

Non è un caso che siano davvero tanti i lettori che si cimentano con le urgenze/emergenze dell'oggi. Anche Leonardo Barucca: "All'ombra de' cipressi e dentro l'urne da bianche molte schede io vidi farsi azzurre", scrive. Marcello Bariani preferisce cimentarsi con Hemingway: "Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce", quand' ecco gli passò sopra la portaerei Enterprise, diretta a Kuwait City".

Poi ci sono quelli che prediligono il nonsense, l'illogico, il surreale. Sentite Lorena: "Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti..., proprio qui doveva finire, sul tettuccio della mia Clio!". Le parole si manipolano come pongo nelle mani dei lettori che, coraggiosamente, traspongono il senso originario per transitarlo in altro.

Luca Vangelista: "Ma il lumino è della mensa?" E Unglash: "Si sta come d'autunno, sugli alberi, le scimmie". O Paolo: "M'illumino d'immenso... ma toglimi di testa st' abat jour". Va detto che tra tutte le citazioni segnalate, quelle di Giuseppe Ungaretti sono state particolarmente apprezzate. Forse perchè si prestano perfettamente al Fincipit, essendo già sintetiche.

I lettori, però, hanno ampiamente punito - come direbbe Flavio Oreglio - anche Carducci: "L'albero a cui tendevi la pargoletta mano era un ippocastano...or comò accanto al divano!", se la ride Carmela. Ribatte pronto Kipoint: "L'albero a cui tendevi la pargoletta mano... è il mio, stronzetto, ridammi il melograno!".

Per non parlare del vecchio pescatore di Hemingway la cui solitudine provoca le associazioni più profane: dai bastoncini findus a Bin Laden. E che dire di Sara, la disgraziata - è proprio il caso di dirlo - che Venditti vorrebbe sveglia a primavera? Apriti cielo. Per Pizzikato "è morta", Luigi Caria Giglio la pretende in piedi "almeno per cena". Luca Passani, la disegna stordita: "Sara, svegliati è primavera, hai fumato già l'erba di un'annata intera". Da citare poi, assolutamente, i fincipit di Massimiliano Zaccagnini: "Respiri piano per non far rumore, o sei proprio morto?" e di Claudia di Genova: "Tutte le famiglie felici si somigliano. I componenti della mia famiglia non hanno nessun sosia".

Link:
all'articolo di oggi

all'inizio del gioco

(Ipanema)
00lunedì 11 dicembre 2006 16:36
Ogni fine è un inizio
Scritto da redazione - Lun, 11/12/2006 - 11:11
Dopo una notte di sogni inquieti, Gregor Samsa si ritrovò uguale al giorno prima, ed andò a lavorare. Che cos'è 'sta roba? E' un fincipit (sì, con la f), ossia il gioco letterario nato dalla divertita fantasia collettiva dei blogger italiani. E a noi tutto questo piace tanto.

Sempre caro mi fu quest’ermo colle / ma poi l’han tirato giù per far passar l’autostrada.
Le regole per scrivere un buon fincipit sono facili. Basta prendere l'incipit (senza f) di un'opera già nota - un romanzo, un poema, quello che vi pare - e ripensarlo in maniera che l'opera stessa si chiuda subito da sè, prima ancora di cominciare.

Chiamatemi Ismaele.
“Ismaeleee!”
Il matto che ha dato il via a questo gioco è un bravo blogger Eiochemipensavo, e centinaia di altri blogger lo hanno seguito nei commenti. Dove?
Qui. E poi qui.

I fincipit sono già un migliaio, e tutti possono contribuire. Anche tu.

E poi, come finisce? Cosa ce ne facciamo di tutti questi fincipit? Ne abbiamo già parlato con Eio, proprio in questi giorni: li raccogliamo e ci facciamo in un libro. Ovviamente per la collana ScrittoMisto.

da www.scrittomisto.it
esteriade
00lunedì 11 dicembre 2006 17:42
E l'ho scoperto solo oggi che a monte c'era l'idea di un blogger. Devo essermi persa il primo articolo di Repubblica e quindi non l'avevo capito. [SM=g27819]
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