Del titolo

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Guida
00venerdì 16 marzo 2007 12:10
Riporto da mio intervento su altro forum, mi piacerebbe sapere la vs opinione in merito al titolo di un libro.

La mia posizione è che il titolo dovrebbe sempre avere a che fare con la trama (a me pare addiritutra lapalissiano), e, meglio ancora, esserne il distillato-base. Una sorta di slogan autopubblicitario della storia, se preferisci. O almeno questo è quello che di solito insegna chi insegna scrittura.
Che poi esistano libri pubblicati che hanno un titolo che non c'entra nulla con la trama, quella è IMO una pessima scelta dell'editore e non è una buona ragione per disattendere la regola. E come lettrice, di fronte a un titolo che non mantiene nel contenuto la sua promessa, mi sento presa per il naso e molto difficilmente leggero' ancora qualcosa di quello stesso autore.
(Ipanema)
00venerdì 16 marzo 2007 12:17
radicale al punto da non leggere più nulla di ciò che ha scritto un autore per via del titolo (spessissimo scelto dall'editore), non mi sento di esserlo.

Sulla questione titolo, sono molto perplessa e confusa. Non so dare titoli alle cose che scrivo. Quando li do, sono pessimi. Orripilanti. Inefficaci.

L'editore li sceglie soprattutto in base alla commerciabilità del libro, e a volte hanno a che fare con la trama, a volte no. Ma come lettrice esigente, devo ammetterlo, spesso il titolo fuorvia e non ci faccio molto caso. Leggo sempre la quarta di copertina, il primo capitolo o l'incipit, e qualche recensione, il titolo non mi serve per decidere che il libro merita di essere letto. IL titolo mi serve per ricordarmi il libro qualora lo volessi consigliare o rileggere. Ma non è molto determinante per le mie scelte, no.

Spesso comunque noto che avrebbe potuto esser più bello, il titolo dato a un certo libro. Più evocativo, più misterioso. E ovviamente più efficace.
cattleja
00venerdì 16 marzo 2007 12:45
ah certo, il titolo dovrebbe essere un piccolo paradigma del libro, o almeno essere tratto da una sua frase chiave. In effetti mi bolle dentro una piccola rabbia repressa quando leggo un libro valido con un titolo moscio. Perchè? già che c'era l'autore si poteva spremere di più dopo tutto quel popò di lavoro. Circa gli autori stranieri, dò la colpa ai traduttori. Il giovane Holden per esempio come titolo è banale in italiano ma in inglese è un po' più complicato e peraltro intraducibile.
Comunque concordo nel dire che a volte la scelta di un titolo adatto è veramente difficile perchè non sai dove mettere l'accento e magari rischi di banalizzare la tua opera.
TorreNord
00venerdì 16 marzo 2007 14:30
Penso che il titolo, così come l'immagine di copertina, sono molto importanti. Almeno ai fini della vendita. Ci sono titoli che ti restano dentro anche se non hai letto il libro. Prendete "Tre metri sopra al cielo". Be', io l'ho visto scritto sui muri, sui cavalcavia, persino sull'asfalto. Quello è un titolo che ti resta dentro come un pugno.
newat49
00venerdì 16 marzo 2007 15:16
Evocativo più di esplicativo. Deve dire e non dire, incuriosire senza esaurire il tema, originale senza scadere nel preziosismo.
Un sassolino lanciato nella mente del lettore. I cerchi concentrici sono le pagine...
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