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Se qualcuno vedesse la mia stanza, faticherebbe a credermi, ma quando lavoro (di qualsiasi cosa si tratti) divento una maniaca dell'ordine: scrivere a penna, per me, sarebbe un dramma! Al computer so di poter fare qualsiasi correzione mantenendo una totale pulizia, quindi inconsciamente sono portata a lasciare andare il mio pensiero e le dita sembrano non accorgersi neanche di ciò che scrivono. Quando do il via a delle storie, inizio sempre dalla fine. È strano, lo so; a maggior ragione perché non si tratta mai del finale vero e proprio. In genere la magia comincia con una scena qualsiasi, venuta in mente all'improvviso o in sogno. La prima cosa che faccio, per non rischiare di perdere l'ispirazione, è di trascrivere proprio le immagini o le situazioni che hanno fatto nascere l'impulso: il passo successivo è pensare a come si potrebbe raggiungere quel risultato, dopodiché ipotizzo a quali ipotetiche conclusioni potrebbe condurmi la scena che ha scatenato tutto. Scelgo l'ambientazione, traccio una bozza di trama che non sempre rispetto, scrivo qualche appunto e, infine, decido nomi e ruoli dei personaggi. Segno tutto in una scaletta, che poi non vado mai a guardare. È come se servisse per farmi stare tranquilla: so che, se dovessi averne bisogno, lì troverei tutto il necessario per portare avanti la storia. È la mia salvezza nei momenti di "blocco"!
Una volta stilato questo schema, inizio a scrivere senza sosta... soprattutto la notte oppure quando non c'è nessuno a casa. Da quando ho l'iPhone, mi capita di scrivere più spesso con il cellulare, piuttosto che al computer. Ho centinaia di documenti, nelle note, con interi capitoli di storie diverse o con scalette di racconti che non ho mai portato avanti. Mi sono ritrovata a scrivere in qualsiasi posto: a lezione, in bagno, per strada... ogni momento può essere sfruttato :) |