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Autore

LETTORI MA NON TROPPO...

Ultimo Aggiornamento: 07/03/2009 02:44
06/03/2009 10:42
Post: 7.094
Registrato il: 21/11/2005
Utente Master
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articolo di Repubblica di oggi 6 marzo 2009
SPETTACOLI & CULTURA Secondo un sondaggio il 65% delle persone millanta letture in realtà mai fatte
Tra gli autori più citati Tolstoj e Joyce. In Italia Pavese e Svevo
Da George Orwell alla Bibbia
i classici che fingiamo d'aver letto
L'esperto Giuliano Vigini: "Ora c'è anche lo zapping tra i capitoli"

di MARIA NOVELLA DE LUCA

C'è chi dice "Proust", chi sussurra "Musil", chi ammette "Joyce", chi confessa "Tolstoj", chi ancora "Svevo", chi, a mezza voce, aggiunge "Flaubert, Eco, Pavese". E poi: quante sono le case dove non esiste una Bibbia, il libro più venduto al mondo? Poche, almeno nell'universo occidentale, ma dall'acquistarla a leggerla il passo è lunghissimo. Benvenuti nel mondo dei lettori bugiardi, anzi dei "non lettori" che citano però con sicurezza incipit e risvolti di copertina di tomi mai aperti e consumati oltre la prima pagina. Con un bel po' di cattiveria e di british humour, in vista della giornata mondiale del libro, un sondaggio inglese ha "conteggiato" quanti sono i lettori che confessano di aver mentito dicendo di aver divorato classici in realtà conosciuti soltanto per sentito dire.

Una classifica del tutto particolare dove il 65% degli intervistati ammette di aver pronunciato ben più di una bugia, raccontando ad esempio di aver letto "1984" di George Orwell, "Guerra e pace" di Tolstoj (31%), "Ulisse" di James Joyce (25%), o la Bibbia (24%). Motivo della bugia? Vergogna per la propria refrattarietà a capolavori così noti, ma soprattutto così lunghi.

Una lista a cui Giuliano Vigini, direttore dell'Editrice Bibliografica, ma soprattutto grande esperto di mercato editoriale, aggiunge alcuni nomi notissimi dell'universo del "non letto", a cominciare da "L'uomo senza qualità" di Musil, passando per la "Coscienza di Zeno" di Svevo, "Madame Bovary", alcuni "capolavori italiani come "Horcynus Orca" di Stefano D'Arrigo, molto citato, quasi mai aperto". Del resto, dice Vigini, oggi la categoria più diffusa è quella del "lettore zapping", che vuole arrivare velocemente alla fine del libro, e dopo 30 pagine "tende a lasciare lì il romanzo, in un mercato editoriale che propone 160 novità al giorno, come non sentirsi spaventati da volumi che sfiorano le mille pagine?".

In realtà si scopre che qualche bugia qua e là l'hanno detta un po' tutti. Tranne forse Luciana Littizzetto, che confessa "di aver abbandonato "Anna Karenina" talmente tante volte, da poterne citare a memoria l'inizio: "Tutte le famiglie felici si assomigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo"". Dice Littizzetto: "No, non ho mai peccato in questo senso, anzi tendo ad arrivare fino in fondo ai libri, anche a costo di indigestioni letterarie. Credo però che i lettori-mentitori siano una categoria in crescita. Del resto basta andare su Google, dare una sbirciatina, rubare qualche frase, ed ecco che si riesce a buttare lì quella citazione che ti fa passare da gran sapiente".

Si confessa invece "leggermente bugiardo" Paolo Villaggio, che ricorda con ironia "una sera, a casa di Alberto Moravia, mentii sostenendo di aver letto Proust, era troppo ammettere in quel salotto, tra tutti quegli intellettuali, che la Recherche mi aveva sempre annoiato in modo insopportabile, per non parlare dell'Uomo senza qualità". Anni dopo, aggiunge Villaggio, "ho mentito di nuovo spudoratamente, ma questa volta sul film di Spielberg "E. T.", sembrava davvero un delitto non averlo visto...". Ancor più inedita la "confessione" di un famoso industriale, Mario Moretti Polegato, fondatore e presidente di Geox: "È successo poco tempo fa: a una cena ero seduto di fianco a una giornalista di moda che per almeno dieci minuti ha tessuto le lodi del bestseller "I love shopping"... era talmente entusiasta del libro che non ho avuto il coraggio di dirle che non l'ho mai letto, d'altra parte non è proprio il mio genere".

E se la bugia fosse invece cultura condivisa? "A volte si mente su libri così famosi, così noti che sembra di averli letti - dice clemente la scrittrice Paola Mastrocola - per quanto mi riguarda sì, credo di aver detto bugie, su Proust ad esempio, mai arrivata in fondo... Mentire sui libri però, affermando di conoscerli, è sempre meglio che negare di essere appassionati di letteratura. È il paradosso che accade tra i giovani: negano di amare la lettura per non passare per secchioni".


(6 marzo 2009)
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Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
06/03/2009 10:45
Post: 7.094
Registrato il: 21/11/2005
Utente Master
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io confermo, tranne Pavese, di cui ho letto tutto e che mi riprometto di iniziare a ri-leggere quest'estate, non ho letto nessuno dei libri e degli autori citati.

Però, anobii mi informa che da gennaio ad oggi ho già all'attivo 8 libri...

eheheh... però mi fa ridere, l'idea di sussurrare a mezza bocca "ah! che capolavoro l'Ulisse di Joyce!" (meglio ancora se pronunciato con estrema perizia "iulisses", per far capire che si parla correttamente l'inglese senza accento o con accento very very british) e non averne letto neppure la quarta di copertina...
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Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
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(Faith Whittlesey)
06/03/2009 11:05
OFFLINE
Ho sbirciato i titoli e non resisto. Propongo, suggerisco, spingo, lusingo di leggere Horcynus Horca. Anche una parte (è molto lungo), può non piacere e allora pace, ma se cattura diventa una meravigliosa malattia.
[SM=g20540]
06/03/2009 11:34
Post: 1.336
Registrato il: 14/03/2004
Utente Veteran
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È molto interessante questo articolo.
A me non è mai capitato di aver millantato letture che non ho fatto, o almeno non con i classici. Almeno non che io ricordi ;–p
Ho letto (e soprattutto AMATO) abbastanza "mattoni" da potermi permettere di confessare che non ne ho ancora affrontati altri. Se ho affrontato De Laclos, Balzac, Flaubert e Zola, mi si potrà perdonare di non aver ancora dedicato quei sette otto mesi a Proust, no?
Invece durante l'intervista a Marco Franzoso ho fatto questo bel figuron: gli ho chiesto di dirmi i titoli di tre libri impedibili. Lui ha citato Uno nessuno e centomila di Pirandello
LUI: "L'ho letto a diciannove anni e mi ha cambiato la vita. Dovevo fare legge all'università invece ho deciso di iscrivermi a lettere per fare lo scrittore"
IO:" Davvero? Anch'io l'ho letto proprio a diciannove anni, mentre preparavo la maturità"
LUI" Davvero?"
IO: "Sì. Mi ha fatto venire un nervoso la scena in cui si guarda allo specchio e scopre tutti quei se stessi diversi... insomma, io ero la che mi sbattevo a studiare anche di notte... e leggere di 'sto pirla che ha tanto tempo da perdere davanti allo specchio con il se stesso di un minuto prima, il se stesso di trenta secondi fa, il se stesso di cinque secondi dopo... ho pensato... MA VA UN PO' A FAN*** e ho mollato il libro a metà"

Insomma: se un giorno vi serve un consiglio su come tirarvela da intellettuali, NON VENITE DA ME!
(Però i libri citati nell'articolo li ho letti quasi tutti davvero! A parte l'Ulysses che sto per affrontare con tanto di guida alla lettura e quello consigliato da Filippo)


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"Gatto scottato ha paura anche dell'acqua fredda. Chi sbollenta i gatti dovrebbe essere freddato" J. Prévert

labriciola.splinder.com
06/03/2009 13:04
Post: 7.097
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Utente Master
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Zola è stato amore appassionante e appassionato, ai tempi del liceo. Come con Pavese e Calvino, del resto.

Proust, l'ho studiato, perché il quinto anno al liceo linguistico era in programma di letteratura. Siamo stati due mesi sulle "Madeleinettes" e da allora, quando (raramente) mi capita di mangiare quel tipo di biscottino, penso a lui..
Iulissiis è la tentazione che più mi fa perdere il sonno dall'epoca del liceo: la prof. di letteratura inglese ci disse i)on continuazione che si trattava di un libro "impossibile da leggere"... ho cullato questa curiosità per anni... chissà, magari dopo quest'articolo, la soddisferò (però... però... ho mollato due anni fa Svevo, anticamera per la lettura di Joyce, posso cimentarmici? Mah)

Scusate la mia ignoranza (abyssale), ma quello consigliato da Filippo ... che cosa sarebbe?
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(Faith Whittlesey)
06/03/2009 17:42
OFFLINE
Horcynus Horca è un libro stranissimo (fra quelli nell'elenco) che parla di pescatori e di mare, in un linguaggio inventato. E' stato un caso letterario, può risultare pesante, ma se ti cattura non lo lasci per niente al mondo. Fantastico.
06/03/2009 20:10
Post: 7.101
Registrato il: 21/11/2005
Utente Master
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Re:
filippo62@, 06/03/2009 17.42:

Horcynus Horca è un libro stranissimo (fra quelli nell'elenco) che parla di pescatori e di mare, in un linguaggio inventato. E' stato un caso letterario, può risultare pesante, ma se ti cattura non lo lasci per niente al mondo. Fantastico.




tutto quello che parla di pescatori e di mare e soprattutto di linguaggi inventati mi cattura...
ma l'autore? L'editore? il codice ISBN? [SM=g20546]
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(Faith Whittlesey)
07/03/2009 02:44
OFFLINE
Trovo questo articolo molto interessante e corrispondente al vero, almeno dalla mia esperienza sul campo. I libri citati sono nel mio bagaglio di letture, con qualche altro, [SM=g7268] perchè lo richiede la mia professione e lo pretende la passione che mi spinge verso la parola scritta da sempre. Ho però sperimentato quanto sia diffusa la "bugia letteraria", specie se si tratta di grandi classici che si considerano quasi d'obbligo in un percorso formativo. Così poi capita che ti venga comunicato con una certa solennità, che il migliore tra i libri di Calvino è senz'altro quello che si intitola "Il mezzo nobile"...che poi sarebbe "Il Visconte dimezzato". Fingere di aver letto è poi molto pericoloso, perchè magari l'interlocutore è veramente edotto nella materia e si mette a fare imbarazzanti domande. Meglio ammettere di non aver letto, si evitano figure pessime. [SM=g7278]

P.S. Ha ragione Villaggio, a proposito di Proust [SM=g7278]
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