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DEL TEATRO NOVO

Ultimo Aggiornamento: 03/01/2007 15:27
30/12/2006 16:57
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Il film è Shortbus, non shortcut (te lo dico solo perché così non rischi di perderlo )



OK, grazie.


Il problema del teatro è un po' lo stesso problema che regna nel mondo editoriale: tanti scrittori e pochi lettori.



Io credo che il problema nel teatro sia leggermente diverso dal problema editoriale. o forse è solo che conosco un po' di più il problema del teatro.
Il teatro, semplicemente, è lontano dalla gente. Non la rappresenta perchè è vissuto frequentemente (non sempre, ma cmq spesso) come "cultura alta", impomatata. Lontano dalle sue radici, origini. Quando ammiro il teatro elisabettiano è non solo nei suoi aspetti "tecnici" (assenza di impianti scenografici, palco seminudo, drammaturgia condivisa, etc) ma anche nella sua grande partecipazione popolare (direi popolana).


Però sarebbe interessante ragionarci su, forse si scoprirebbe qualche ipotesi che permetta di fare proposte "innovative" e quindi capaci di riportare gente al teatro.



Viva!


Cinema e tv sono troppo differenti dal teatro e non posso pensare che siano stati questi a togliere alle platee.



Cinema e tv sono troppo differenti dal teatro nelle modalità espressive: infatti guidano lo sguardo dello spettatore mentre il teatro lo coinvolge con una esperienza percettiva totale, con un rapporto "diretto" e non mediato dell'esperienza.
Però per molti (dal 1950 in poi) cinema e TV hanno assunto la funzione del teatro nel raccontare la quotidianità. Perchè devo andare a teatro se posso averne la "visione" comodamente seduto a casa mia?
Credo che a questo assalto molti teatranti si siano rifugiati nella tradizione, altri nella sperimentazione, e per un verso o per l'altro si è perso il contatto con la gente, impregnando di intellualismo il teatro. Il teatro ha sempre parlato al popolo, il distacco dalla gente è estremamente pericoloso.
Ora il teatro (il mercato del teatro, intendo) vive di spesso di contributi statali (forse in misura del 40%), sopratutto alla lirica (e anche qui ci sarebbe da discutere...). Funzionano (a livello commerciale) poche cose: qualche musical, qualche classico - uno Shakespeare qui, Pirandello lì -, preferibilmente con un "volto televisivo" come protagonista, i comici. Ed, incredibile a dirsi, funzionano i cantastorie come Marco Paolini, Ascanio Celestini. Attori che hanno ripreso a parlare alla gente, in spettacoli dove, soli sul palco, non fanno altro che narrare, in maniera universalmente intellegibile, storie.


Nascono scuole di recitazione come funghi, e tutti gli insegnanti che conosco (diversi) dicono la stessa cosa: i corsi servono a formare spettatori, più che attori.



Io ho insegnato fino all'anno scorso e personalmente credo che i corsi servano sopratutto a liberarsi, a comprendere meglio sè stessi e la società che viviamo. In seconda battuta credo che servano, per chi ha tenacia, a formare attori professionisti.


Io ho la sensazione che la gente al teatro voglia qualcosa di ben preciso, altrimenti non torna (ho visto abbonamenti pagati e non sfruttati, ed è tutt'altro che un segnale positivo).



E hai ragione. Ma cosa vuole? Vuole pagare poco? Vuole capire quello che vede? Vuole essere coinvolta? Vuole vedere storie al tempo presente? Si vuole solo divertire? Entertainment, come dicono negli USA? O vuole pensare? Vuole il divo che ha visto al cinema?

Mi sono fatto anche io prendere la mano... [SM=g27821]
31/12/2006 10:33
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Re:

Scritto da: egaliga 30/12/2006 16.57

Io credo che il problema nel teatro sia leggermente diverso dal problema editoriale. o forse è solo che conosco un po' di più il problema del teatro.
Il teatro, semplicemente, è lontano dalla gente. Non la rappresenta perchè è vissuto frequentemente (non sempre, ma cmq spesso) come "cultura alta", impomatata. Lontano dalle sue radici, origini. Quando ammiro il teatro elisabettiano è non solo nei suoi aspetti "tecnici" (assenza di impianti scenografici, palco seminudo, drammaturgia condivisa, etc) ma anche nella sua grande partecipazione popolare (direi popolana).


Cinema e tv sono troppo differenti dal teatro nelle modalità espressive: infatti guidano lo sguardo dello spettatore mentre il teatro lo coinvolge con una esperienza percettiva totale, con un rapporto "diretto" e non mediato dell'esperienza.
Però per molti (dal 1950 in poi) cinema e TV hanno assunto la funzione del teatro nel raccontare la quotidianità. Perchè devo andare a teatro se posso averne la "visione" comodamente seduto a casa mia?
Credo che a questo assalto molti teatranti si siano rifugiati nella tradizione, altri nella sperimentazione, e per un verso o per l'altro si è perso il contatto con la gente, impregnando di intellualismo il teatro. Il teatro ha sempre parlato al popolo, il distacco dalla gente è estremamente pericoloso.
Ora il teatro (il mercato del teatro, intendo) vive di spesso di contributi statali (forse in misura del 40%), sopratutto alla lirica (e anche qui ci sarebbe da discutere...). Funzionano (a livello commerciale) poche cose: qualche musical, qualche classico - uno Shakespeare qui, Pirandello lì -, preferibilmente con un "volto televisivo" come protagonista, i comici. Ed, incredibile a dirsi, funzionano i cantastorie come Marco Paolini, Ascanio Celestini. Attori che hanno ripreso a parlare alla gente, in spettacoli dove, soli sul palco, non fanno altro che narrare, in maniera universalmente intellegibile, storie.


E hai ragione. Ma cosa vuole? Vuole pagare poco? Vuole capire quello che vede? Vuole essere coinvolta? Vuole vedere storie al tempo presente? Si vuole solo divertire? Entertainment, come dicono negli USA? O vuole pensare? Vuole il divo che ha visto al cinema?

Mi sono fatto anche io prendere la mano... [SM=g27821]



Sono d'accordo con te.

A quanto hai già detto tu, aggiungo una considerazione "cattivissima", e non lo faccio né per provocare, né perché mi diverta farlo, ma perché è quello che nel mio piccolissimo ho avuto modo di constatare (quindi non è una verità oggettiva, ma solo una mia impressione): il teatro ha perso i suoi connotati. E', in molti casi, un gran marasma di roba buona e pessima insieme, dove non sempre le risorse sono "giustamente" distribuite.
Ci sono in giro produzioni ricche che portano in scena spettacoli "inutili", finendo nei cartelloni dei teatri stabili e facendo stagione; ci sono poi produzioni piccole e spessissimo squattrinate, che non riescono a trovare piazze per far conoscere i loro spettacoli.

Non c'è più una vera gestione del teatro in senso culturale, e la gente è stufa di essere presa in giro.
Può essere che, come si tende a pensare, sia sempre meno la gente interessata alla cultura, ma è altrettanto vero che, chi lo è si ritrova spesso deluso.
Quando mi prendono i momenti "buoni", penso che la tenacia di chi crede in quel che fa alla fine pagherà, sempre e comunque; quando sono in versione più realistica e concreta, penso invece che a questa situazione non ci sia soluzione.
Ma io non ho mai pensato al teatro come un settore "lavorativo", quel (poco) che ho fatto, l'ho fatto sempre e unicamente perché mi piaceva farlo, senza tirarci fuori mai nulla in termini di guadagno, ma in termini di soddisfazione e piacere sì.

Il teatro deve tornare alla gente, sono pienamente d'accordo, e uno dei sistemi, secondo me, è quello di portare il teatro altrove, fuori dai teatri. Il teatro non è un luogo, e ha, nella mia concezione di teatro, la vocazione di nascere tra/da la gente.
02/01/2007 15:07
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Il teatro deve tornare alla gente, sono pienamente d'accordo, e uno dei sistemi, secondo me, è quello di portare il teatro altrove, fuori dai teatri. Il teatro non è un luogo, e ha, nella mia concezione di teatro, la vocazione di nascere tra/da la gente.



bene, siamo d'accordo praticamente su tutto. Ed anche su come concludi. Se non che i torti stanno nel mezzo. O meglio, cerco di spiegarmi: una massa abituata al mezzo televisivo ha progressivamente abbandonato le sale, per i motivi che ci siamo messi a sottoineare. Ma il danno non è venuto solo da parte degli addetti del teatro, anche il pubblico fa la sua parte.
E' il solito cane che si morde la coda: è il pubblico che richiede, ad esempio, la Marini, le vallette a teatro? Chi guida le scelte delle stagioni? Siamo "noi" a dover educare la gente?
Sono ovviamente tutte domande da avvocato del diavolo. Ognuno si dà la risposta che preferisce.
Io, personalmente, credo che in questo esatto momento storico, stia intervenendo una sorta di overdose da immagine. Quindi credo in un ritorno del teatro alla sua funzione.

PS: mi spiegate come fare per mandarvi il testo? Mi sono iscritto alla lista yahoo... basta che invii una mail con l'allegato? [SM=g27833]
Mandate anche voi i vs. testi, davvero mi piacerebbe leggerli, commentarli, etc.
02/01/2007 15:34
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Re:

Scritto da: egaliga 02/01/2007 15.07

bene, siamo d'accordo praticamente su tutto. Ed anche su come concludi. Se non che i torti stanno nel mezzo. O meglio, cerco di spiegarmi: una massa abituata al mezzo televisivo ha progressivamente abbandonato le sale, per i motivi che ci siamo messi a sottoineare. Ma il danno non è venuto solo da parte degli addetti del teatro, anche il pubblico fa la sua parte.
E' il solito cane che si morde la coda: è il pubblico che richiede, ad esempio, la Marini, le vallette a teatro? Chi guida le scelte delle stagioni? Siamo "noi" a dover educare la gente?
Sono ovviamente tutte domande da avvocato del diavolo. Ognuno si dà la risposta che preferisce.
Io, personalmente, credo che in questo esatto momento storico, stia intervenendo una sorta di overdose da immagine. Quindi credo in un ritorno del teatro alla sua funzione.

PS: mi spiegate come fare per mandarvi il testo? Mi sono iscritto alla lista yahoo... basta che invii una mail con l'allegato? [SM=g27833]
Mandate anche voi i vs. testi, davvero mi piacerebbe leggerli, commentarli, etc.



di torti nel mezzo è pieno tutto... come i panini, davvero.
Dalla mia penso che perseverare sia una bella cosa. Ma non saprei dirti perché, e soprattutto, visto che a dirtelo è una che ha sospeso ogni attività teatrale e scritturale da giugno scorso... insomma fa' una buona screma di quel che dico se cerchi coerenza, altrimenti prendi per buono che a dirtelo è comunque una persona che se potesse darebbe per il teatro anche il sangue oltre che il sudore...

Non so chi guidi la scelta delle stagioni. Qui da noi una grossa zampa ce l'ha il direttore artistico del TSA, e se confronto le stagioni degli ultimi anni con quelle che impostava Proietti quando a dirigere il TSA c'era lui...

Il teatro è secondo me una strana "bestia" artistica: nasce tra la gente e dalla gente, ma non può essere gestito come un prodotto commerciale al quale applicare le stesse regole del marketing che "governano" le vendite della Coca-Cola.
Se si fa questo, si finisce col "vendere" (bleah) teatro a chi beve coca-cola, in lattina e con la cannuccia e la velina come testimonial.
Per dirla tutta, e so bene che ho un'idea utopistica, il teatro che è uno dei veri motori culturali, dovrebbe far cultura e non mercato. Questo dovrebbe significare che qualcuno (???), e certo non chi per il teatro lavora, dovrebbe decidere di investire nel teatro più o meno a "fondo perduto", dato che il ritorno di un'operazione culturale è la cultura e non i soldi.


Per mandare testi è sufficiente che mandi la mail con l'allegato alla lista.

(Di mio, che non sia già nel mio cassetto, ho solo uno strano rifacimento di "Un sogno di una notte di mezza estate" che ho visto in prova ma che non mi risulta sia mai uscito dal laboratorio teatrale (toscano) che ci ha lavorato, e una prima stesura di una variazione de La Metamorfosi kafkiana (anche quello nato da un'idea di teatro-danza con dei toscanacci)
La mia esperienza con il teatro è stata intensa l'anno scorso con la partecipazione a un allestimento come aiuto regia di R. Reim e altre cosine, e portando in scena un reading di poesie.
Avrei ben poco da farti leggere.)







02/01/2007 16:49
Post: 852
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Utente Senior
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Fatto! Ho circolato i miei due testi. Mi farebbe molto piacere ricevere il commento tecnico di un regista circa la loro mettibilità in scena.
Giro di vite l'ho scritto come saggio di fine anno del mio corso di scrittura per la scena tenuto da Michela Marelli ai Teatri Possibili. E' leggero, una vaudeville nella quale mi sono esercitato sugli aspetti tecnici di far muovere cinque attori sulla scena.
Bandierine e carri armati l'ho sritto per il concorso dell'ATIR che cercava un testo sui fatti dell'89 da mettere in scena per la stagione 2007. E' un testo forse un po' didascalico, anche se ho cercato di alleggerirlo e vivacizzarlo il più possibile. A me piace, anche se è sicuramente perfettibile e andrebbe rilavorato per una messa in scena vera e propria.
Non hanno scelto nessun testo (quindi questo testo è libero da vincoli di qualsiasi sorta) ma il duro lavoro di ricerca e scrittura che c'è dietro Bandierine mi ha permesso di essere stato scelto a far parte del gruppo di assistenti alla drammaturgia che ha lavorato direttamente con la regista Serena Senigaglia alla scrittura del testo che debutta lunedì 8 a Milano.
Merda!
http://fabiomusati.blogspot.com/
02/01/2007 17:54
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Merda! Merda! Merda!
E' per il debutto di Fabio. Uno dei miei maestri (letterari) di scrittura per la scena dice che quando assisti ad una prima riconosci facilmente l'autore. E' il tizio che sta creando un solco passeggiando nervosamente in fondo alla sala, è l'unico che si emoziona anche per un colpo di tosse del pubblico.
ancora Merda.

Credo di aver spedito, dovrei aver spedito attraverso yahoo groups ma non ne sono sicuro. E' quasi imbarazzante, non credevo di impappinarmi così, ma, insomma, se qualcuno avesse la bontà di farmi sapere se ha ricevuto il testo mi sentirò un po' meno idiota. Fatelo per la mia autostima...
02/01/2007 17:56
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Fabio, c'è una remota possibilità che io sia a Milano in quei giorni. Nel caso, mi piacerebbe vedere "il tizio che passeggia nervosamente in fondo alla sala". Ed anche il Leonardo. Se ce la faccio ti avverto.
02/01/2007 18:03
Post: 1.333
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Ho ricevuto la mail di fabio, ma non la tua Emiliano [SM=g27828]

Ma forse è solo che sta impiegando tempo a viaggiare...o che... quanto è grande la mail? se è superiore a 1Mb la mia casella di posta registrata sulla mailing list non ce la fa... [SM=g27819]
(nel caso fammi sapere, ti faccio avere un altro mio indirizzo sul quale mandarmi file "pesanti")

Io sarò a Milano per l'ultimo fine settimana dello spettacolo (previa conferma di fabio che vada bene anche per lui [SM=g27824] )

Lo spettacolo di Fabio è in scena dall'8 al 28, se riesco a incrociare anche te, Emiliano, mi farà ancor più piacere.
02/01/2007 18:07
Post: 1.334
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ERRATA CORRIGE
[SM=g27811] è ARRIVATA ANCHE LA TUA MAIL, COMPLETA DI ALLEGATO!!!!

ce l'hai fatta [SM=g27828]
...e la mia casella mail pure...
02/01/2007 18:12
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FEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEW!
Stavo per riconsiderare seriamente le mie capacità tecnologiche (che consideravo sopra la media...)
Cmq ora è arrivata anche a me.
Posso riprendere le redini della mia vita [SM=g27828]
02/01/2007 18:28
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Re:

Scritto da: egaliga 02/01/2007 18.12
Posso riprendere le redini della mia vita [SM=g27828]



prima o poi, penso di riprendere anche io, le redini della mia vita... prima o poi... [SM=g27828]
e chissà se per allora non ci scappi una sortita a Milano a vedere un qualche spettacolo di Fabio (per allora, credo che Fabio sarà già famoso e istrione, per cui non mi cagherà che di striscio, ma va bene uguale... [SM=g27828] [SM=g27828] )

Merda merda merda anche da parte mia Fabiuccino!!! [SM=g27828]
_________________________________
Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
03/01/2007 12:02
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Emiliano,
ho cominciato a leggere il tuo lavoro. Perché non apri un thread nel tuo cassettino, così abbiamo un apposito spazio dove chiacchierarne (man mano che le chiacchiere prendono forma)?

Sempre che tu ne abbia voglia...ovviamente.
03/01/2007 12:54
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Ragazzi ho ricevuto i vostri lavori, non sono una patita del teatro, comunque mi è piaciuto molto il testo di Fabio (Bandierine e Cannoni). A proposito, in bocca al lupo per lo spettacolo!
A.
PS= Quello di Emiliano devo ancora leggerlo!
03/01/2007 12:56
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oppure apriamo dei cassetti dedicati ai lavori teatrali in quest'area... dite voi come è meglio. Fate e disfate come preferite.

ciao!
_________________________________
Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
03/01/2007 14:42
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Re:

Fabio, c'è una remota possibilità che io sia a Milano in quei giorni. Nel caso, mi piacerebbe vedere "il tizio che passeggia nervosamente in fondo alla sala". Ed anche il Leonardo. Se ce la faccio ti avverto.



Sarebbe un grande piacere averti e conoscerti. se vuoi in mail privata ti passo il cell, così ti puoi far sentire quando vuoi.
Il 27 viene anche Marianna (Esteriade) e altri miei amici, oppure quando ti pare. I tizi in fondo alla sala saranno più di uno, dato che siamo in cinque autori, includendo la bravissima regista, capo del gruppo di 'improvvisati' (almeno io) darmmaturghi...
http://fabiomusati.blogspot.com/
03/01/2007 15:00
OFFLINE
Fabio,
se posso esserci (da venerdì fino a metà febbraio dovrò viaggiare moltissimo) cerco di contattarti. Mi piacerebbe cobinare per il 27, così vedo anche Marianna. Vediamo come si sviluppano i miei spostamenti. Grazie.

Esteriade,
non so come sia meglio, intnto direi di aprire un post sui commenti a queste prime drammaturgie spedite da me e da Fabio, qui nella sezione teatro.

Non so, ditemi voi. [SM=g27833]

[Modificato da egaliga 03/01/2007 15.02]

03/01/2007 15:27
Post: 1.339
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Utente Veteran
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La differenza
tra questa sezione e altre è che questa è in area di libera lettura. Quindi a voi autori la scelta: pubblico ludibrio [SM=g27828] o mattanza privata? [SM=g27828] [SM=g27828]

scherzo...ovviamente!!!!!!!!!!!!!! [SM=g27838]

Intanto ti dico solo che ieri sera ho dovuto interrompere la lettura perché stavo entrando in una specie di vortice!!!!!!! [SM=g27831]
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