| | | Post: 605 | Registrato il: 22/11/2005
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Un amico mi ha parlato di questo scrittore inglese. mi aveva consigliato un paio di titoli di suoi libri, e io ne ho comparto uno che però non è tra quelli da lui consigliati. :D
m'hanno incuriosito il titolo, il disegno in copertina, il fatto che sia piccolino (157 pagine, per un autore da scoprire mi pareva un "rischio" equo).
La storia non è originale, il personaggio, la donna per l'appunto, è un pretesto usato in maniera interessante per parlare tra le righe di un'intera condizione.
All'inizio ero quasi delusa. Lettura gradevole, ma avvertivo una sorta di distanza tra l'autore e il testo: mi sembrava un po' troppo raccontato. e forse raccontato lo è, ma non fine a se stesso. di fatto il testo è più ricco di quello che sembra a primo sguardo. Maria (il personaggio) è oltre il racconto, è questo mi è piaciuto molto. Insieme a lei pian piano si delinea un intero ambiente, un paesaggio umano disegnato con colori tenui, a volte sbiaditi, ma percettibili.
La scrittura di Coe, almeno in questo breve romanzo, è "strategica", divertente, a tratti quasi leziosa. gioca con il lettore, gli si rivolge, cambia tempi verbali annunciandolo. un rapporto con la scrittura molto confidenziale.
Alla fine del libro la sensazione è stata quella di aver assistito a un'amabile conversazione, alla quale si partecipa non solo per interesse all'argomento, ma perché catturati poco a poco dal tono informale e agevole di chi parla.
Oltre che per il piacere della lettura, l'ho trovato interessante e "didattico" sul piano della narrazione.
Jonathan Coe, Donna per caso, Feltrinelli SuperUE, € 8,50 |